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Thrustmaster TH8 RS Shifter - recensione

Puristi del tacco punta, fatevi sotto!

Negli ultimi mesi Thrustmaster è stata molto attiva sul fronte delle periferiche di controllo: il T300 GTE recensito qualche mese fa è ne è il perfetto esempio. Un prodotto solido e dagli ottimi contenuti tecnici che viene penalizzato solo da un costo piuttosto elevato rispetto ad altri presenti sul mercato. Insieme al volante Thrustmaster ci aveva inviato anche il cambio manuale TH8 RS Shifter; inizialmente avevamo pensato di recensirlo con il volante ma è stato sufficiente collegarlo e iniziare il test per rendersi conto che sarebbe stato necessario un test a parte, e quindi eccoci qui.

Il TH8 RS Shifter è infatti una leva del cambio compatibile con l'ecosistema con cui Thrustmaster ha standardizzato la sua recente produzione, quindi il Ferrari F1, Ferrari T300 GTE e il T500 RS GT, il volante più apprezzato della famiglia Thrustmaster. Per i possessori di postazioni di guida PC si può tranquillamente collegare anche a una normale porta USB ed utilizzarlo configurandolo separatamente dal volante già posseduto anche di un altro produttore.

Il Thrustmaster TH8 RS in tutto il suo splendore: il peso è notevole, ed è dovuto all'alta componente di metallo. La qualità e rifinitura dei materiali è eccellente.

Appena tolto dalla confezione, si capisce che il TH8 RS è una periferica che saprà dare grandi soddisfazioni ai suoi acquirenti per un motivo molto semplice: è esattamente come ce lo si aspetta per peso, dimensioni e soprattutto materiali utilizzati. Un ottimo connubio di alluminio cromato e plastica dura di ottima qualità fusi in un assemblaggio di prim'ordine che lascia pochi dubbi sullo scopo di questo dispositivo: è fatto per durare anche nelle mani di chi adora cambiare in maniera violenta.

Il montaggio è facile: grazie alla morsa sottostante e all'ampio profilo gommato, è possibile ancorare il cambio a qualsiasi tavolo a prescindere dallo spessore. Ma chi sta progettando una postazione di guida seria, ha la possibilità di sfruttare i tre recessi per le viti che permettono d'imbullonare l'intera struttura a un profilo in metallo secondo gli standard Thrustmaster.

Molto utile è la possibilità d'inclinare il corpo del cambio verso destra o sinistra di circa quarantacinque gradi, per adattarlo alle necessità di montaggio di destrimani e mancini pur lasciandolo agganciato a un piano orizzontale. Lo stesso meccanismo può ruotare all'interno del "contenitore" per far assumere al cambio l'orientamento desiderato.

Basta quindi collegare il cambio a una base compatibile Thrustmaster o direttamente a una presa USB su PC per garantirne funzionamento e alimentazione. Nel caso della versione PC è caldamente consigliato installare la suite dedicata perché attiva un'applicazione di configurazione che permette di sfruttare al massimo il dispositivo in tutte le sue possibilità, ma di questo parleremo più avanti.

Il nostro terreno di prova è stato ovviamente Assetto Corsa in concomitanza con il Ferrari T300 GTE e le vetture storiche presenti nel gioco di Kunos Simulazioni. Nell'era dei cambi al volante rapidi e sequenziali, usare un dispositivo di questo tipo è effettivamente un passo indietro in efficienza di guida. Ma il pubblico a Thrustmaster si rivolge è molto definito: gli appassionati di simulazione che vogliono riprodurre nel modo più fedele possibile le tecniche di guida tradizionali usando frizione e cambio e magari anche qualche tacco-punta con acceleratore e freno. Dopo il dovuto ambientamento, abbiamo provato una vecchia BMW M3 ad Imola e poi sulla Trento Bondone, ed effettivamente è tutto un altro modo di guidare.

La placca per il cambio sequenziale è in plastica, unico elemento economico del pacchetto. La possibilità di simulare le GT moderne è tuttavia impagabile.

Le sensazioni che ci ha regalato il TH8 RS Shifter sono state ottime, anche se inizialmente abbiamo avuto qualche problema di adattamento: la leva del cambio è abbastanza lunga e la sensazione è che si debba fare parecchia strada prima dell'innesto infastidisce le prime prove. Dopo un pomeriggio di pratica abbiamo trovato il nostro ritmo e siamo stati in grado di effettuare cambiate precise e veloci, anche innestando le marce con una certa violenza.

Dal punto di vista meccanico Thrustmaster ha fatto un ottimo lavoro: il sistema di cambiata non ha ingranaggi o switch ma avviene con un'attivazione a sensore che quando percepisce la leva oltrepassare una determinata posizione dà l'impulso della cambiata. Questo non significa che l'innesto sia molle o poco sensibile, anzi. Una volta effettuata la parte iniziale della cambiata si può lasciare andare la leva che va a fondo corsa nella sua scanalatura automaticamente e la sensazione è decisamente piacevole.

Nella parte bassa è presente anche un piccolo scasso che tramite una chiave inserita nella confezione permette di modificare la durezza dell'innesto. La differenza non è granché, ma si tratta di un'opzione decisamente apprezzabile da chi preferisce un certo tipo di resistenza meccanica rispetto all'assenza totale di resistenza.

Come detto, abbiamo maltrattato il TH8 RS in ogni modo, anche con inserimenti secchi e violenti e non ha fatto veramente una piega. Il metallo delle guide è praticamente indistruttibile e anche dopo una settimana di gare a tutto spiano, non ha dato segni di perdita di prestazioni di alcun genere. Abbiamo quindi messo mano al software scoprendo un sacco di funzionalità supplementari. La prima è quella della calibrazione: è possibile impostare il punto di attivazione di ogni singola cambiata a piacimento, a seconda di come vogliate gli innesti, se immediati o proprio a fondo corsa.

Non solo: all'interno della confezione è presente una placca che trasforma il cambio da tradizionale (ad "H" a otto posizioni) a sequenziale, tramite l'attivazione di un'apposita opzione nel menu di configurazione e previa rotazione del corpo all'interno del telaio. Questa è una feature molto gradita visto che permette di simulare in modo perfetto i cambi di una valanga di vetture GT moderne. L'apertura sulla placca è piccola limitando le cambiate con una corsa cortissima e permette innesti praticamente immediati verso l'alto o verso il basso.

Da questa immagine si vede l'ottima ganascia, ma all'occorrenza anche gli scassi per le viti nella parte interna del piano d'appoggio.

Dulcis in fundo, sempre nel menu di configurazione è presente un'opzione per rendere analogica la corsa della leva: questo significa che con un semplice clic è possibile trasformare il TH8 RS in un vero e proprio freno a mano, molto utile nei giochi di rally, anche se l'acquisto di una seconda unità da usare su PC potrebbe essere effettivamente troppo oneroso.

Come vi avevamo accennato, le potenzialità del software di configurazione per chi effettua l'installazione sulla versione PC sono eccellenti: oltre alla calibrazione fine del punto d'innesto è possibile impostare anche le marce desiderate duplicando il comando su due slot vicini. Per capirci, assegnare la quinta e la retromarcia rispettivamente anche alla settima e alla sesta, una funzione molto utile per simulare vetture con solo cinque marce che permette di infilare la cambiata giusta anche sbagliando lo slot, cosa non improbabile da fare con una placca del cambio da otto posizioni.

Complessivamente, dobbiamo dire che questo TH8 RS Shifter è uno splendido pezzo di hardware, probabilmente il migliore che abbiamo recensito finora per quanto riguarda Thrustmaster. Si tratta di una periferica pensata per un pubblico estremamente di nicchia, ovvero chi apprezza la simulazione di guida vintage o il realismo senza compromessi, ed è disposto anche a perdere prestazioni per inseguire quelle sensazioni di guida reale.

L'unico difetto degno di nota riguarda la lunghezza della leva che può dare qualche difficoltà di adattamento a chi preferisce una corsa corta. Ma a parte questo, ci troviamo di fronte alla migliore leva del cambio presente sul mercato delle periferiche di gioco. A giustificare il prezzo richiesto di 149 Euro, oltre ai materiali, è la grande attenzione di Thrustmaster nel rendere questo TH8 RS Shifter, affiancato a una pedaliera dotata di frizione, un atto d'amore per il motorsport simulato che permette tecniche impossibili con levette al volante e frizione automatica.

Chi vuole sperimentare le emozioni della guida storica con scalate anomale, doppiette e giochetti di tacco-punta prepari il guanto, perché le vesciche non mancheranno.

9 / 10