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Tiger Woods PGA Tour 11

Fine del gossip... si torna sul green!

Per quanto riguarda la modalità principale, ovvero la Carriera, questa non si differenzia molto da quella dello scorso anno. Vi troverete ancora una volta di fronte ad un editor bello corposo, con la possibilità di usare il famigerato GameFace per “appiccicare” la vostra faccia sul golfista in erba appena creato. L'unica novità di quest'anno è rappresentata dall'introduzione dei Punti Esperienza.

Si, avete letto bene, quasi come se vi trovaste dentro ad un GdR, le vostre performance nei tornei, nelle esibizioni e nelle sfide saranno premiate da XP in base a come vi siete comportati sul campo. Indovinate cosa potrete poi fare con i Punti Esperienza guadagnati? No, non potrete andare al castello per acquistare una spada più potente, ma quasi. Potrete infatti potenziare gli attributi del vostro atleta ma, a differenza dello scorso anno, se necessario potrete anche ridistribuirli in maniera differente. Esempio: dopo aver aumentato la precisione vi trovate ad affrontare un torneo in cui la potenza è nettamente più importante. Uscite, tornate nella schermata di attribuzione dei punti e fate un'iniezione di steroidi al vostro golfista.

La barra del Focus è visualizzata in basso sullo schermo e si svuota ogni volta che utilizzerete un “aiuto” per i tiri.

Parlando d'altro, ovviamente non poteva mancare l'annuale tentativo di creare il sistema di controllo più realistico e facile da utilizzare che mente umana abbia mai concepito. In Tiger Woods PGA Tour 11 questo tentativo si chiama True-Aim, al quale va aggiunta un'altra novità chiamata Focus. Andiamo con ordine altrimenti rischiate di spaccare tutte le mazze prima ancora di aver messo piede sulla Buca 1. Il True-Aim è un sistema di puntamento del colpo che, detto in parole povere, permette di vedere dagli occhi del golfista dal momento in cui si carica il tiro al cosiddetto “follow-through”, il movimento che porta la mazza dietro la schiena dopo l'impatto con la pallina.

Vi dico una cosa, l'ho trovato difficilissimo ma non mi sono arreso e ho deciso di dargli altre possibilità. Ancora difficile, ma con il tempo la situazione migliora e se si ha abbastanza pazienza ci si trova di fronte a un sistema di controllo davvero eccellente.

Se avrete fatto un buon colpo ve ne accorgerete anche dal boato del pubblico.

Dal punto di vista tecnico è ancora più difficile trovare ogni anno miglioramenti nei nuovi capitoli della serie. Più facile invece notare i difetti che non ricordavamo, ma fortunatamente da questo punto di vista PGA Tour 11 non ha nulla da temere. I modelli dei golfisti sono praticamente identici, con la solita predilezione per Tiger che sembra avere qualche manciata di poligoni in più rispetto ai rivali. Nulla da dire anche sulle animazioni, quasi ineccepibili ma al tempo stesso pressoché indistinguibili da quelle della versione precedente.

Il voto che trovate in fondo a questo paragrafo ha in realtà poca importanza. Poteva essere un 4 e non avrebbe comunque scoraggiato l'acquisto da parte degli appassionati di golf. Potevo anche dargli un 10 pieno, ma difficilmente avrei convinto chi odia da sempre green, birdie e bunker. I giochi di golf sono così, si amano o si odiano, non ci sono mezze misure. Se però si entra in questo tunnel, difficilmente se ne esce prima di aver conquistato almeno due Ryder Cup e una decina di Masters.

8 / 10