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Tom Clancy's EndWar

La voce è un'arma devastante.

EndWar non prevede particolari sessioni di microgestione: utilizzando i punti guadagnati potrete anche sostituire le unità perdute, senza avvilirvi in cerca di ulteriori risorse. Il gioco preferisce pertanto tenervi occupati più sull'aspetto bellico, incentivando la riflessione sugli svariati approcci alle battaglie. L'intelligenza artificiale obbedirà prontamente agli ordini impartiti, ma dobbiamo anche rilevare la scarsa logica con cui talvolta tenterà di portare a termine i propri compiti. Non sarà raro vedere le nostre truppe scegliere i percorsi più complicati per raggiungere la meta, perdendosi sporadicamente in lente ed inutili manovre per poi finire dritte sul fuoco nemico senza alcuna plasubile spiegazione. In momenti di evidente difficoltà e con troppe unità da tenere d'occhio, ciò potrebbe risultare indubbiamente frustrante, anche per i più coriacei appassionati di strategia.

A tali fastidiose defaillances va inoltre aggiunta l'importanza e la potenza indiscriminata attribuita alle armi di distruzione di massa. Potreste anche aver formato un esercito formidabile e aver attuato le più letali tattiche di combattimento, eppure, anche in caso di gravi perdite, il nemico potrebbe decidere di tentare la carta nucleare e vanificare in un battito di ciglia gran parte dei vostri sforzi. Se da un lato tale feature rende le battaglie alquanto adrenaliniche e mai scontate, dall'altro sembra quasi che il team abbia voluto introdurre il più classico "deus ex machina", tanto provvidenziale quanto difficile da mandare giù.

L'azione in presa diretta offrirà scene di guerra senza dubbio coinvolgenti

Le tre fazioni in guerra, Europa, USA e Russia (indicate ognuna con un colore diverso nella mappa), hanno comprensibilmente storie e motivazioni differenti, ma nella pratica risultano tutte più o meno simili. Ci sarebbe piaciuta una più netta distinzione in questo senso, ma è anche vero che si può compensare con le grandi posibilità di personalizzazione offerte al giocatore in sede di potenziamento.

Spostandoci sul versante online, non possiamo che citare la modalità "Teatro di Guerra", in cui ci troveremo ad affrontare una serie di determinate campagne, collaborando o sfidando altri giocatori nella titanica impresa di conquistare il mondo. Si tratta grosso modo di una modalità non troppo differente da quella in singolo, con la particolarità di poter sfidare avversari decisamente più reattivi. Al termine delle battaglie, i risultati verrano calcolati e la vittoria attribuita a chi di dovere. Elemento significativo del multiplayer, è la possibilità di utilizzzare tutti gli upgrade conquistati in singolo, feature che certamente spronerà ad impegnarvi in potenziamenti sempre più consistenti.

La modalità online arricchisce sicuramente l'esperienza di gioco, anche se bisogna ammettere che alla lunga possa risultare monotona. Gli avversari cambieranno, ma si combatterà sempre con gli stessi mezzi e sempre sulle stesse mappe. Non è certo roba capace di intrigarvi per mesi e mesi.

Rendere accessibile su console un genere da sempre ancorato ai confortevoli lidi delle piattaforme PC rimane nonostante tutto un progetto ambizioso, e possiamo ben dire che i ragazzi di Ubisoft Shangai siano riusciti nell'impresa. L'obbiettivo primario era di non far rimpiangere mouse e tastiera. Ebbene, non accadrà. Encomiabile il comparto tecnico, che senza voler strafare si limita a rappresentare degnamente e senza particolari problemi un conflitto drammatico e di portata devastante. Nota di merito anche all'implementazione dei comandi vocali, tutt'ora un po' superficiali, ma che in definitiva aggiungono un plusvalore di certo non trascurabile. Il potenziale per i futuri titoli del genere rimane ancora enorme.

8 / 10