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Tomodachi Life: l'elogio della follia - review

Animal Crossing vi sembrava pazzo? Questo è peggio!

Non faccio poi da così tanti anni questo lavoro ma in circa sei, sette anni di onorata carriera, credo che Tomodachi Life sia a tutti gli effetti una delle sfide più complesse per il mio ruolo di recensore. È molto facile e divertente recensire un gioco brutto, è più complesso descrivere un bel gioco senza risultare stucchevoli, ma è dannatamente complesso parlare di qualcosa di così bizzarro che in certi momenti non sembra un gioco ma il sogno lisergico di un programmatore con troppo tempo libero.

Attenzione, questo non vuol dire che Tomodachi Life non sia divertente, anzi, mi sono fatto qualche onesta risata a giocarci, ma è anche così dannatamente casuale, strano e a volte inquietante, che dopo aver riso mi sono chiesto perché l'avessi fatto.

La cosa migliore che potrei fare per descrivere Tomodachi Life sarebbe cominciare improvvisamente a scrivere ananas, cane, gomma da masticare, ballo, gonna, baffi finti, coccodrillo gonfiabile, marmotta che confeziona la cioccolata, hula hop, pallonata nell'inguine, gara di rap, bambolina voodoo. Ecco, se non c'avete capito niente di quello che ho detto è perfettamente normale, questo è Tomodachi Life.

'Ieri? Oh niente di che, Iwata ballava sul tavolo mentre Reggie, tutto oliato e in costume, lo guardava insieme a Samus'.

Cercando di essere più tecnici, Tomodachi Life è una sorta di cocktail tra The Sims e Animal Crossing in cui qualcuno ha versato una dose di mescalina. La prima cosa che dovrete fare sarà creare un vostro Mii e importarlo e diventare i primi abitanti di un'isola. A quel punto potrete aggiungere Mii ispirati ai vostri amici o a eventuali celebrità, creandoli o importandoli scannerizzando un codice RQ. Ogni Mii ha una sua personalità, degli interessi e dei bisogni che lo porteranno ad apprezzare o odiare determinati cibi, vestiti e persone intorno a lui.

"Tomodachi Life è una sorta di cocktail tra The Sims e Animal Crossing in cui qualcuno ha versato una dose di mescalina"

La cosa più bizzarra di questi Mii è che parlano sfruttando un sintetizzatore vocale che li fa sembrare tutti pesanti consumatori di elio, e l'effetto comico è moltiplicato dal fatto che parlano un Italiano quasi del tutto corretto, infarcito dai soprannomi che voi gli affibbierete. Tutti i Mii creati finiranno in una specie di condominio in cui potrete andare a trovarli per soddisfare i loro bisogni o sapere cosa stanno facendo.

Già dall'inizio dunque si creeranno situazioni assurde in cui vostra sorella gioca al 3DS con Beethoven mentre Cleopatra vuole a tutti costi fare amicizia con quel vostro amico che si cambia la biancheria ogni due giorni (non ce l'ho, eh, mi serviva un esempio).

Le dichiarazioni d'amore in Tomodachi Life sono ovviamente in linea con l'atmosfera del gioco.

Tutto nell'isola di Tomodachi Life ruota attorno alla felicità: i vostri Mii infatti avranno vari bisogni da soddisfare, che vanno dal cibo al fare conoscenza, dal curarsi il mal di pancia al fare shopping. Occasionalmente, conoscenza dopo conoscenza, due Mii potrebbero decidere di fidanzarsi (da qui la famosa polemica sui mancati matrimoni gay) e perfino fare un figlio assieme, il che potrebbe essere particolarmente comico se la cosa riguarda Messi e vostra zia che s'è fatta suora.

"I Mii parlano sfruttando un sintetizzatore vocale che li fa sembrare tutti dei pesanti consumatori di elio"

Non appena inizierete a rendere i Mii felici cominceranno a spuntare negozi e altri edifici che vi permetteranno di comprare cibo e vestiti. Ogni Mii ha una sua personalità, degli interessi e dei bisogni, che lo porteranno ad apprezzare od odiare determinati cibi, vestiti e persone intorno a lui, e starà a voi capire cosa gli piaccia e cosa no, scegliendo tra le decine di possibili opzioni.

Capire i loro bisogni è il fulcro del gioco, perché ogni volta che rendete felice un Mii otterrete soldi e lo farete salire di livello. Coi soldi potrete comprare altri oggetti, mentre a ogni livello potrete regalare qualcosa al vostro Mii, che sia un arredamento nuovo, un oggetto con cui giocare o una frase spiritosa.

I sogni, in Tomodachi, sono probabilmente la parte migliore.

Le interazioni con i Mii possono essere di molti tipi, e di solito portano tutte a un minigioco più o meno strampalato che vi permette di guadagnare qualche soldo extra. Volendo potrete anche vedere cosa fanno tra di loro in una delle varie strutture dell'isola, e vi ritroverete così ad assistere a gite al mare, improbabili gare di rap, musical e altre amenità, sulle quali spicca un improbabile notiziario che i Mii terranno a turno, in cui vengono raccontati gli eventi salienti della giornata e che nove volte su dieci sono assurdità del tipo "Aperto un museo di mollette da bucato" o "Trovato cervo che si nutre di cheesecake".

"Durante i sogni dei Mii Tomodachi Life molla ogni freno e sterza con decisione verso casa di Dalì, sfondandogli la porta"

Ma fra tutte, l'attività che dà più soddisfazione è osservare i sogni dei Mii, ed è qui che Tomodachi Life molla ogni freno e sterza con decisione verso casa di Dalì, sfondandogli la porta. La cosa più normale che può capitare in un sogno di Tomodachi Life è essere sulla spiaggia con la fidanzata mentre una versione gigante di Marx spunta dall'acqua e ci guarda malissimo, o essere nei panni di una di quelle bamboline che muovono la testa, incollate al cruscotto di un pick-up; o ancora, di vedere crostate di mele e panetti di burro che si giurano amore eterno.

Ho installato Tomodachi Life senza sapere cosa aspettarmi, avevo a malapena visto qualche filmato in giro, e sinceramente, pur non avendo fatto molto in termini puramente ludici, ho sempre trovato qualcosa che mi divertisse. Certo, non è il gioco della vita ma è un ottimo passatempo per chiunque apprezzi i giochi social che abbiano un senso dell'umorismo che stia a metà tra i Monty Python e una pubblicità giapponese, e non veda l'ora di mettere su Facebook le imprese dei propri amici (volendo, potete salvare gli screenshot sulla scheda di memoria o postarli direttamente dal gioco).

Per tutti gli altri, è meglio se prima lo provate: magari non sarà il gioco per voi, magari guarderete chi ve l'ha dato come fosse un appestato, ma vi sfido a non farvi almeno una risata. Solo Nintendo poteva pensare una roba così fuori di testa, solo Nintendo poteva avere l'incoscienza di realizzarla. E solo a Nintendo possiamo dare il merito, nonostante la sua granitica voglia di tradizione, di concedersi colpi di testa di questo tipo.

8 / 10