Tony Hawk's Pro Skater 1 + 2 - prova
Un po' di riscaldamento prima del ritorno.
Sono passati oltre 20 anni dall'uscita del primo Tony Hawk's Pro Skater, un tempo spesso più che sufficiente per annacquare buona parte dei ricordi di una vita. Nei videogiochi però la storia è spesso diversa.
È bastato ascoltare le prime strofe e il ritmo "ska" accelerato di Superman dei Goldfinger per far riaffiorare alla mente tutti i dettagli di lunghissimi pomeriggi e nottate passate con un controller PlayStation in mano, nel tentativo di fare il trick perfetto e inanellare la combo più lunga dell'universo.
Abbiamo provato la demo che Activision ha messo a disposizione dei giocatori che hanno prenotato il gioco, e in queste afose giornate di fine agosto siamo stati schiaffeggiati da ondate di nostalgia che ci hanno riportato al 1999, anno di uscita di un titolo che per milioni di giocatori è diventato una vera e propria ossessione.
Ossessione che si è puntualmente ripresentata in questo brevissimo assaggio, che ha preso vita nel mitico livello Warehouse percorribile in piccole (ma infinite) sessioni di due minuti ognuna. Decine e decine di mini-test hanno dimostrato che la formula del Tony Hawk's Pro Skater originale non è invecchiata di un anno.
Il primo impatto è stato ovviamente con il salto grafico, davvero pregevole grazie ad un sapiente uso dell'ormai ben noto Unreal Engine. Il make-over totale ha coinvolto ovviamente anche il sistema d'illuminazione, che infonde nuova vita al magazzino che ricordavamo, con raggi di luce, pulviscolo e ombre di ottima fattura.
Un'ottima impressione l'ha destata anche il modello poligonale di Tony e della sua tavola. Essendo la star del gioco, il protagonista ha sicuramente avuto un trattamento di riguardo ma siamo certi che la stessa cura è stata riposta in tutti gli altri elementi.
Arrivati alla prova sul campo temevamo che la ruggine avrebbe messo duramente alla prova la nostra antica abilità e in effetti i primi tentativi sono stati abbastanza deludenti. Pian piano però la memoria muscolare ha iniziato a far correre sempre più velocemente le dita su tasti dorsali, frontali e stick analogici, e i risultati non hanno tardato a farsi vedere lasciandoci con una copiosa acquolina in bocca al pensiero di ciò che ci aspetta nel mastodontico titolo finale.
Quello che abbiamo provato infatti è solo una piccola fetta, un solo livello, una manciata di trick e appena quattro brani della splendida colonna sonora. Poco ma tanto al tempo stesso, perché nonostante il limite dei due minuti siamo comunque riusciti ad apprezzare il lavoro svolto dagli sviluppatori, che sembrano aver compiuto un lavoro egregio nel bilanciare divertimento, profondità e ovviamente nostalgia.
La natura arcade dei primi capitoli è di nuovo l'elemento dominante e fortunatamente sono state messe al bando le contaminazioni "realistiche" degli ultimi, orribili capitoli. Rimane però inalterata anche la necessità di collegare quasi alla perfezione le diverse evoluzioni, per poter mettere insieme le combo più lunghe e allungare così il più possibile le sezioni e le cifre del counter.
Il sistema di controllo è stato snellito e raffinato, e la precisione negli input ci è sembrata impeccabile. In più è possibile "mappare" i trick più utilizzati o quelli speciali (senza vincoli di personaggio) in un apposito menù.
Pur non essendo disponibili in questa demo per ovvi motivi, molte opzioni già confermate dovrebbero rendere l'esperienza finale ancora più appagante e soprattutto "elastica", ovvero adattabile a diversi livelli di abilità. È il caso ad esempio degli Obiettivi Speciali, che una volta portati a termine sbloccheranno non solo nuovi elementi tecnici ed estetici ma anche trick aggiuntivi legati inizialmente a particolari personaggi ma utilizzabili poi con l'intero roster.
Manca davvero poco all'uscita del gioco completo ma le primissime vibrazioni sono più che positive. Questo doppio remake promette di riportare a galla tutti i brividi del gioco originale, amplificandoli con un comparto tecnico davvero pregevole e una fluidità di controlli invidiabile.
Se non ce la fate più ad aspettare vi consigliamo di passare il tempo residuo guardando in streaming "Pretending I'm a Superman", lo spettacolare docu-film diretto da Ludvig Gür che racconta la storia del gioco originale, il successo mondiale che lo ha portato a vendere quasi 10 milioni di copie e l'influenza che lo stesso ha avuto non solo sul mondo dei videogiochi. Lo trovate per un pugno di Euro sulla maggior parte delle piattaforme streaming.