Torchlight III - prova
Stavolta, forse, gli alpaca non basteranno per salvare Novastraia.
Annunciato nell'agosto 2018 e reso disponibile in accesso anticipato poco dopo, Torchlight Frontiers sarebbe dovuto essere un MMO free-to-play, in cui i giocatori si sarebbero prodigati nello sterminio di ogni genere di creatura malvagia, all'interno di numerosi dungeon generati proceduralmente.
Tuttavia, all'inizio del 2020 gli sviluppatori hanno annunciato il cambio di direzione del progetto: visto l'ampio feedback ricevuto dai giocatori che l'avevano provato, era stata presa la decisione di trasformare Torchlight Frontiers in un vero e proprio sequel di Torchlight II: un gioco quindi più lineare, con una campagna incentrata sull'aspetto narrativo dell'esperienza e, ultimo ma non meno importante, non più gratuito.
Torchlight III è infatti disponibile in accesso anticipato su Steam, al prezzo di 29,99 Euro. Al momento, il gioco offre due Atti completi, con un terzo in lavorazione per essere completato e rilasciato prima dell'uscita del gioco, prevista nel corso dei prossimi mesi. Proprio a causa dei pesanti ribilanciamenti a cui andrà incontro il titolo in questa fase di "lavori in corso", personaggi e progressi ottenuti durante l'accesso anticipato non verranno trasferiti nella versione completa.
Nonostante la transizione a titolo principale della serie Torchlight, Torchlight III presenta ancora molti strascichi della sua eredità di MMO free-to-play: il design di equipaggiamenti, personaggi e nemici potrebbe essere definito "classico", ma in tutta onestà gli manca quel guizzo in grado di far prendere minimamente a cuore cosa accade a schermo. La palette non aiuta in tal senso, riuscendo nell'ardua impresa di risultare ancor più satura di quella del secondo Torchlight.
Il risultato finale è un titolo tanto colorato, quanto anonimo e che, miglioramento grafico e qualche novità a parte, appare più una versione semplificata del gioco precedente e non un tentativo di migliorarne la formula per affrontante un mercato videoludico sempre più esteso e agguerrito e di certo non scevro di ottimi Diablo-like.
Dopo aver avviato il software, il giocatore ha possibilità di scegliere una delle quattro classi al momento disponibili; scelto un nome per il proprio alter ego e il suo primo animale da compagnia, l'avventura avrà inizio nel più classico dei modi: un lungo, sanguinoso massacro di goblin di ogni forma e dimensione.
Tiratore Scelto, Mago Crepuscolare, Forgiato e Mastrorotaia: ogni classe ha a disposizione due principali skill tree, le cui abilità posso essere sbloccate e potenziate fino a dieci volte ciascuna, utilizzando i punti abilità ottenuti ad ogni level up; inoltre, dopo un determinato numero di potenziamenti, ogni abilità otterrà degli effetti aggiuntivi, a loro volta via via più efficaci.
Al momento non sono disponibili sistemi di specializzazione delle classi, ma è comunque possibile personalizzare la propria build utilizzando le Relic Skill, abilità legati a oggetti speciali (appunto, le Reliquie) che possono essere costruiti solo attraverso rari materiali di crafting lasciati dai boss. Le reliquie hanno il loro sistema di leveling indipendente da quello del personaggio, diventando a tutti gli effetti un terzo skill tree dell'avatar, indipendente dalla classe di appartenenza.
Il protagonista può attivare fino a tre abilità passive speciali (due delle quali sono però bloccate fino al livello 20 e 50) che possono essere estratte dagli equipaggiamenti di livello leggendari attraverso la strumentazione a disposizione all'interno del nostro Forte. Quest'ultimo è un'area a disposizione del giocatore, personalizzabile con diversi articoli d'arredo puramente estetici, o strutture utili ad agevolare l'avventura, ad esempio attivando un piccolo incremento del drop rate.
Sono presenti ben cinque livelli di difficoltà (con tanto di possibile permadeath del protagonista) per rendere l'esperienza di gioco accessibile a ogni tipo di giocatore, dall'occasionale al più navigato.
Il problema di fondo, però, rimane: escludendo i vari problemi tecnici di input lag e disconnessione dal server, comprensibili in un titolo ancora in via di sviluppo, la struttura di base del gioco rimane comunque assai banale e ripetitiva.
Non parliamo del grinding di equipaggiamenti e risorse, caposaldo della natura stessa dei titoli hack 'n slash isometrici con elementi RPG, bensì di una monotonia legata all'estrema linearità dei livelli, la poca reattività dei nemici (che salvo rarissimi casi alternano ritmicamente due attacchi senza soluzione di continuità) e bossfight dove spesso e volentieri sono più pericolosi i minion del nemico principale.
Molti potrebbero pensare che questo si limiti alle prime (decine di) ore di gioco, per poi lasciar spazio alla creazione di build particolari e altamente personalizzabili, anche grazie alla possibilità d'incantare i vari pezzi di equipaggiamento per aggiungere effetti secondari da non sottovalutare.
La realtà dei fatti è purtroppo ben diversa: i numeretti a schermo continueranno a salire, i nemici continueranno a essere lobotomizzati e la strategia di gioco sarà un continuo pigiar di tasti sulla prima skill disponibile, con l'attivazione della Relic Skill (che conta come un vero e proprio "Attacco Finale") al termine di ogni cooldown nel tentativo di finire il livello nel minor tempo possibile e andare avanti; insomma, saranno veramente pochi i casi in cui sarà richiesta una reale strategia di attacco e movimento.
A questo si aggiunge anche una discreta povertà audio negli effetti sonori, che rende le creature avversarie ancor più odiose in virtù del loro talento nell'intonare una costante salmodia di versi cacofonici e decisamente troppo ripetuti nel tempo.
Il gioco è al momento disponibile solo su PC, ma è previsto un lancio console non appena i lavori saranno ultimati; abbiamo giocato Torchlight III sia con mouse e tastiera, che impugnando un controller e possiamo garantirvi che entrambe le opzioni sono assolutamente valide per intraprendere l'avventura. È anche presente una buona localizzazione in italiano, nonostante sia ancora incompleta e con diverse scritte e tutorial ancora in lingua inglese.
Mancano ancora diversi mesi alla pubblicazione del gioco completo e gli sviluppatori stanno lavorando alacremente per rendere Torchlight III un titolo sempre migliore; purtroppo, i risultati sono altalenanti. Torchlight III, allo stato attuale, risulterebbe un ottimo free-to-play, ma non migliora e, anzi, semplifica sensibilmente esperienza e livello di sfida visti in Torchlight II, risultando poco appagante e tremendamente ripetitivo già dopo poche ore.
Lasciamo ovviamente il beneficio del dubbio e consigliamo ai fan della saga di tenere d'occhio i futuri aggiornamenti ma, per come stanno le cose al momento, Torchlight III è un titolo ben lontano dal poter essere definito "un passo avanti" rispetto al suo predecessore.