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Torchlight

Schiavi di un'alchimia quasi perfetta.

Il vero cuore del gioco, infatti, risiede nel processo di personalizzazione del proprio eroe, che passa attraverso una serie infinita di armi, scudi, oggetti magici, incantesimi e abilità che possono essere ottenuti falciando le orde di nemici, scovando i tesori nascosti, commerciando con i mercanti e, più in generale, accumulando l'esperienza necessaria per salire di livello.

La crescita del personaggio principale è piuttosto piacevole da gestire, visto che ogni volta che si aumenta di livello si ottengono punti con cui incrementare le proprie statistiche base (forza, destrezza, difesa e magia), affiancati da altri che possono essere investiti nel ricco albero dei talenti, contenenti abilità permanenti e tecniche di lotta più o meno devastanti. Acquistando (a una cifra piuttosto alta) l'apposita pozione, inoltre, è possibile azzerare la situazione e recuperare tutti i punti spesi, per poi distribuirli in modo differente.

La scelta dell'equipaggiamento da indossare, invece, è legata a una serie di fattori quali la classe armatura, il livello del personaggio, il numero di slot per eventuali potenziamenti e, naturalmente, i bonus e le abilità speciali che alcuni oggetti garantiscono al loro possessore.

L'ambientazione di Torchlight mischia elementi del fantasy tradizionale con aspetti tipicamente steampunk.

Negli slot presenti su alcune armi o armature è possibile inserire delle gemme, capaci di dotare l'oggetto con esse potenziato di poteri più o meno utili. Il meccanismo di gestione delle gemme è piuttosto interessante, e garantisce un certo spessore anche alla personalizzazione dell'equipaggiamento. Andando dall'apposito negoziante in città, inoltre, è possibile combinare più gemme per ottenerne di nuove.

Un altro piacevole ingrediente di questo cocktail esplosivo è quello del pet, che oltre a poter essere impostato su tre tipi differenti di IA (passivo, difensivo o aggressivo) è in grado di imparare utili incantesimi, di sobbarcarsi il peso degli oggetti raccolti o, se nutrito con diverse tipologie di pesci (è possibile pescare in apposite pozze sparse per i livelli), di trasformarsi permanentemente o provvisoriamente in una vasta gamma di creature, acquisendo abilità sempre diverse.

Nonostante la struttura di gioco non vari mai nel corso dell'intera esperienza, una volta iniziata la propria avventura non si può fare a meno di rimanere incollati al joypad ripetendosi a intervalli regolari un inutile mantra: "ancora un piano e poi spengo".

Livello dopo livello, boss dopo boss, Torchlight riesce a congelare il tempo, trasformandosi nel principale responsabile di ritardi in ufficio, discussioni con il partner o di interi pasti saltati. Non è facile trovare un unico ingrediente responsabile di questo miracolo, visto che probabilmente è proprio l'insieme di tutti gli elementi sapientemente miscelati dai programmatori ad accendere la scintilla del gioco inesauribile.

I primi 15 minuti del gioco.
Avatar di Filippo Facchetti
Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

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Torchlight

Xbox 360, PC

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