Total War Rome II - Reloaded
Roma Caput Mundi. Ma quanta fatica.
Total War: Rome II è stato l'ultimo capitolo della saga di Creative Assembly dedicata ai suoi strategici ibridi tra turni e tempo reale. Dei pregi e difetti del gioco originale avevamo avuto modo di parlare tempo fa in occasione della recensione, ma una volta arrivato, sugli hard disk degli appassionati, era chiaro che il gioco fosse stato pubblicato sicuramente troppo presto con difetti importanti, molti ereditati dai capitoli precedenti della serie.
Creative Assembly ha subito fatto ammenda arrivando addirittura a scusarsi con gli acquirenti per i problemi della prima versione e si è messa subito all'iopera per portare il gioco al massimo livello qualitativo possibile, anche se si è dovuto attendere qualche mese prima che le patch di un certo rilievo sortissero i loro effetti.
Oltre a una pletora di bug di scarsa importanza che hanno trovato soluzione con tutte le patch successive, le problematiche che hanno condizionato maggiormente la qualità complessiva del gioco erano essenzialmente quattro. Il sistema diplomatico ingessato a parametri predefiniti spesso incomprensibili a qualsiasi giocatore di buonsenso era il primo, ma ad esso si aggiungevano meccaniche degli assedi condizionate da bug dell'intelligenza artificiale che rendevano sbilanciate a favore del giocatore alcune battaglie cruciali e anche qualche frettolosa ritirata degli eserciti nemici negli scontri diretti anche quando la battaglia era ormai a loro favore.
A turbare i sonni dei giocatori anche dotati di macchine performanti, ci si è messa poi anche una gestione farraginosa della mappa tattica penalizzata da pesanti rallentamenti nelle fasi di spostamento dell'inquadratura ma soprattutto l'annoso problema delle guerre civili. Eserciti ribelli molto consistenti che, a prescindere dalle modalità di occupazione e di amministrazione di una provincia, appaiono immancabilmente (e ripetutamente) in territori sguarniti sulla mappa, costringendo il giocatore ad interrompere le campagne militari ai confini e tornare in patria in fretta e furia.
In altri Total War il controllo delle aree conquistate è sempre stato problematico anche molti turni dopo il loro assoggettamento ma nelle prime versioni di Rome II nelle fasi centrali della grande campagna, era veramente difficile prevenire il malcontento delle popolazioni, anche per una mancata comprensione di alcuni parametri del capo fazione e dei suoi generali, come ad esempio la Gravitas. Gli aggiornamenti successivi hanno risolto buona parte di queste problematiche: molto migliorato è lo scorrimento della mappa e la velocità di turnazione, che in passato portava ad attendere anche qualche minuto su PC non particolarmente spinti prima di tornare a giocare.
Gli assedi sono ora più difficili da portare a termine grazie a una revisione dell'IA difensiva migliorata anche nelle battaglie standard, per quanto occasionalmente si notano ancora ritirate senza senso di fanteria e cavalleria controllate dall'IA.
Permangono invece alcuni problemi di fondo nella grande campagna standard, con avversari ostinatamente ancorati a rifiuti di commerci o alleanze, anche quando la convenienza e la situazione contingente suggerirebbero altrimenti. Ma anche in questo caso i miglioramenti sono sensibili. Un passo in avanti è stato compiuto nella gestione delle guerre civili, grazie alla realizzazione di alcuni tutorial e a una serie di modifiche alla progressione e all'influenza degli edifici, e al ripensamento dell'interfaccia con messaggi d'avvertimento sullo stato delle province.
È quindi più facile intervenire in anticipo per evitare il proliferare di ribelli che scorrazzano impuniti nell'entroterra. Rimane il fatto che nelle fasi avanzate di entrambe le campagne tenere tutto sotto controllo rimane molto complicato, se non mantenendo nutrite guarnigioni a presidiare ampie zone di territorio. Il supporto di Creative Assembly è stato quindi apprezzabile e ha rimediato in buona parte alle problematiche della build 1.0: in questo senso la dedizione di Creative Assembly è più che apprezzabile per il supporto costante e attento alle richieste della community, sia con la pubblicazione di aggiornamenti gratuiti, sia con pacchetti a pagamento di fazioni, unità e campagne complete.
Per quanto riguarda le prime sono state aggiunte gratuitamente le singole fazioni di Ponto, Seleucidi, Bactri, e Geti. A questi si sono aggiunti i pack culturali a pagamento che invece ne proponevano trittici dall'area geografica ben definita. Atene, Epiro e Sparta per la Grecia, Massageti, Roxolani e Scizia Reale per le tribù nomadi, Ardiaei, Regno Ordrisio e Tylis tra i pirati e predoni.
A pagamento sono stati pubblicati due Campaign pack, entrambi basati su vicende storiche ben precise: Cesare in Gallia e le sue scorribande con Nervi, Boi e Galati aggiunti come fazioni giocabili. Annibale alle porte è invece basato sulla Seconda Guerra Punica in cui si possono vestire i panni di Cartagine con Annibale in persona e alcune nuove unità oltre all'introduzione delle fazioni di Arevaci, Lusitani e Siracusa.
A questi sono aggiunti altri DLC di natura particolare: il Blood & Gore per chi ama smembramenti e decapitazioni sul campo di battaglia, il Beasts of War con nuove unità, e le Figlie di Marte con alcune unità femminili per alcune fazioni del gioco. Il lavoro più ampio è stato compiuto al momento del lancio della Emperor Edition lo scorso metà settembre: acquistando il gioco ora, è possibile affrontare gli scenari e la campagna principale in versione ampiamente aggiornata e corretta con tutte le fazioni originali, più quelle aggiunte con le patch e DLC gratuiti successivi.
La campagna dell'Imperatore Augusto è il pezzo forte della Emporor Edition in quanto propone tre novità fondamentali: si gioca in un periodo storico ben preciso su una mappa riveduta e corretta nella distribuzione dei territori a e con l'introduzione di una serie di nuove fazioni. L'obiettivo è quello di dare al giocatore la possibilità di disputare una riedizione delle vicende politiche immediatamente successive all'assassinio di Giulio Cesare che portarono all'instabilità del secondo triumvirato di cui furono protagonisti Ottaviano, Marc'Antonio e Lepido.
Alla festa si aggiunge anche un altro contendente, Pompeo, con il controllo delle flotte e delle isole maggiori del Mediterraneo. Non si tratta soltanto un duello a quattro tra i generali appena citati visto che altre nazioni confinanti possono venire a romperci le uova nel paniere, attaccando nel momento meno opportuno e costringendo il giocatore a stringere patti di non aggressione improvvisi (o addirittura alleanze) con quelli che poco prima erano i suoi nemici giurati.
Il lavoro svolto da Creative Assembly in questo senso è stato mirato a riproporre la realtà storica di quel periodo, coi tre triumviri impegnati a scorrazzare su e giù per il Mediterraneo per consolidare le proprie posizioni, pur mantenendo un potenziale bellico in modo da permettere loro di colpire velocemente ovunque nel Mare Nostrum. A differenza della grande campagna "normale" le fazioni nemiche, (Iceni, Armeni, Daci, Marcomanni) sono decisamente più aggressive e in grado di metterci in difficoltà se tarderemo a unificare la guida dell'impero, lasciando che qualcuna prevalga sulle altre.
In questo senso la coerenza storica è data anche da alcuni cambiamenti alla progressione dei turni: i protagonisti campano più a lungo dando una maggiore coerenza alla progressione degli eventi reali e di fantasia che accompagneranno il giocatore in queste fasi cruciali della storia Romana. La sensazione piuttosto netta è che in origine la campagna Imperiale sarebbe dovuta essere un DLC a pagamento, ma i problemi avuti dal gioco nella fase iniziale hanno consigliato a CA di omaggiare i suoi fan con un prodotto di qualità che beneficia delle migliorie apportate da un anno di patch all'infrastruttura principale.
L'acquisto odierno di Total War: Rome II è indubbiamente consigliabile a chi aveva preferito aspettare e il prezzo a cui è possibile trovare l'Emperor Edition su Steam (27 euro) rende decisamente accettabili le idiosincrasire che il gioco si porta dietro dai suoi capitoli precedenti, viste le centinaia di ore di strategia da tabellone e sul campo di battaglia che garantiscono; il buon numero di copie vendute permette a tutt'oggi di trovare sessioni multigiocatore attive grazie un comparto multiplayer piuttosto solido, che permette di disputare ogni genere di scontro, dalle battaglie storiche a quelle di fantasia.
L'opera di supporto e produzione di nuovi contenuti svolta dallo sviluppatore inglese è per fortuna riuscita a rimediare alle maggiori problematiche di un ottimo titoio con qualche problema di gioventù di troppo: possiamo solo sperare che CA abbia fatto tesoro di quest'esperienza e in futuro si presenti ai nastri di partenza con un prodotto più solido sotto il punto di vista del puro testing. I fan della serie Total War che da quindici anni acquistano i loro titoli e formano lo zoccolo duro della community, se lo meritano senza dubbio.