Tour de France 2018 - recensione
Il simulatore ciclistico di Focus Home Interactive torna con poche novità.
Il ciclismo è sempre stato uno sport i cui valori e la cui filosofia affascinano milioni di appassionati in tutto in mondo. La combattività, la tenacia, la forza di volontà, la lotta contro sé stessi sono gli elementi chiave che ancora oggi rendono il ciclismo uno degli sport più amati del globo. Anche quest'anno il sogno di indossare la maglia gialla durante il Tour de France o di guidare la classifica dell'UCI World Tour può diventare realtà grazie ai ragazzi di Focus Home Interactive e Cyanade Studio che, come da tradizione, hanno sfornato Tour de France 2018, gioco di simulazione ciclistica arrivato ormai all'ottava edizione consecutiva.
Di base il titolo riprende in toto il gameplay di matrice tattica che abbiamo potuto sperimentare nell'edizione dell'anno scorso. Ritroviamo quindi durante la gara la ricca interfaccia introdotta da Tour de France 2017, con cui siamo costantemente a conoscenza del sunto grafico della tappa, della velocità di corsa e delle due vitali barre di energia. La barra blu indica la fatica totale, mentre quella rossa rappresenta l'energia che il nostro ciclista ha a disposizione nelle fasi di attacco. Quando ci si alza sui pedali la barra rossa crolla velocemente e per recuperare le energie servirà rallentare il ritmo o utilizzare il gel rosso.
Anche le squadre licenziate sono rimaste in pratica le stesse, dal Team Sky al Movistar, passando per il Quick-Step Floors e il BMC Racing Team. Rimasta invariata anche gestione del team durante la gara. Attraverso i comandi radio si possono impartire ordini al singolo ciclista o assegnare comandi di squadra, vero cuore pulsante del titolo. Assegnando i comandi ai ciclisti e avanzando velocemente con l'apposito tasto (L2 su PS4), ogni gara diventa una vera e propria partita a scacchi contro le squadre avversarie. Unica feature aggiunta al gameplay è un'IA potenziata per gli avversari, soprattutto durante le fasi di attacco, dove è molto più facile vedere gli atleti avversari contrattaccare in modo più razionale ed efficace. In questo senso le volate finali e intermedie hanno acquisito molto più spessore e sono diventate ancor più adrenaliniche.
Le zone di montagna rimangono comunque le più affascinanti e le più difficili da approcciare, il ritmo della corsa è estremamente più lento in queste fasi e la sensazione di sforzo è molto più palpabile. Per cercare di accumulare più punti possibili per la maglia del migliore scalatore, quella a pois, bisogna attaccare al momento giusto e cercare di spendere tutte le energie solo a un centimetro dalla vetta. Promosse anche le insidie presenti in particolari tappe, come le strade strette e le zone esposte ai venti, fasi che possono variare l'andamento della gara.
Oltre al Grande Boucle si può partecipare anche al Critérium du Dauphiné, al Triptyque Tour, al Circuit des Grimpeurs, a l'International e per la prima volta nella serie anche alla Parigi-Roubaix. A colorare ulteriormente l'utilizzo dei ciclisti disponibili in squadra è l'inclusione nelle caratteristiche di ogni atleta dello stato di forma, che può variare gara dopo gara.
Il Pro Team, in cui abbiamo la possibilità di gestire il nostro team professionistico, è stato lievemente semplificato, eliminando la scelta del main sponsor e incentrando tutta la modalità sul piano agonistico. Meno scelte manageriali quindi e più sostanza. Abbiamo inizialmente un piccolo gruzzolo di denaro da investire acquistando ciclisti piuttosto scarsi, con cui provare a ottenere i primi risultati significativi. Andando avanti con le stagioni le quantità di denaro a disposizione diventeranno più ingenti, permettendoci di puntare agli atleti top del panorama mondiale.
Ad affiancare il Pro Team quest'anno è stata introdotta la modalità Pro Leader, nella quale è possibile creare il proprio ciclista e farlo crescere fino a farlo entrare nell'Olimpo dei più forti. Questa nuova modalità non ci ha convinti appieno, in quanto sembrerebbe quasi scopiazzata dal Pro Team, adottandone meccaniche e obiettivi. La stagione si evolve esattamente allo stesso modo, con l'unica differenza di avere in squadra un ciclista creato ex novo, i cui connotati sono stati decisi da noi. L'unica modalità che ci permette di interagire, seppur indirettamente, con avversari umani è rimasta la Sfida, in cui si sprinta su dieci discese ripidissime al fine di ottenere il tempo più veloce, per poi poterlo confrontare con i record registrati dagli altri utenti.
L'impressione di déjà-vu è abbastanza marcata in tutte le fasi di gioco. Vere e proprie novità rispetto alla passata stagione non ne abbiamo viste. Il comparto audio è esattamente lo stesso di Tour de France 2017, non solo per quando riguarda le fasi di gameplay, ma anche i brani della colonna sonora sono rimasti gli stessi. Il comparto grafico è rimasto poco curato e anche quest'anno tutti i ciclisti sono rappresentati con lo stesso viso, elemento che sottrae parecchio spessore a un gioco che comunque presenta vari spunti significativi.
Tour de France 2018 è un ricco simulatore tattico che riesce a snocciolare sapientemente il fascino di uno sport molto complesso come il ciclismo. Se non avete provato la versione dell'anno scorso e siete appassionati di questo sport, Tour de France 2018 vi farà passare svariate ore di divertimento. Rimane però l'amaro in bocca per le potenzialità inespresse da un titolo che sembra non voler emergere e che sembra volersi accontentare dei traguardi raggiunti nelle passate edizioni. L'assenza di novità interessanti, di una seria modalità online e di un corposo restyling grafico continuano a rendere il titolo sviluppato da Focus Home Interactive e Cyanade Studio un gioco outsider, che in assenza di concreti avversari rimane in ogni caso il miglior titolo del genere.