Transformers: Dark of the Moon
La maledizione del tie-in miete un'altra vittima.
Da fan della serie non possono che criticare una tale novità, ma sebbene vorrei poter dire che il suo ingresso abbia influito solo sulla fedeltà narrativa, a risentirne è stato anche il gameplay, con una serie di implicazioni gestionali che non possono di certo passare inosservate.
La transizione dalla forma robotica a quella veicolare passa ora attraverso quella furtiva (è impossibile passare direttamente da una all'altra senza priva attivare quest'ultima) e, cosa ancor più importante, la trasformazione veicolare risulta ora del tutto inutile, se non nei rari casi in cui si è costretti a fuggire, cosa che non capiterà spesso, nonostante i nemici spicchino più per la loro quantità che per le loro effettive capacità belliche.
Se a questo aggiungiamo poi gli storici limiti del sistema di combattimento corpo a corpo, come ad esempio la legnosità delle meccaniche di attacco e di movimento, e il fatto che quella furtiva sia l'unica trasformazione a contemplare un sistema di agganciamento e sia senza dubbio alcuno la più resistente agli attacchi nemici, ciò che ne consegue è che nel 99% dei casi si è inevitabilmente spinti a restare in modalità furtiva per facilitare l'eliminazione dei nemici.
La necessità di destreggiarsi tra tre diverse trasformazioni potrebbe inoltre risultare problematica per i meno esperti (anche se devo ammettere che io stesso mi sono trovato ad imprecare diverse volte prima di prenderci la mano) al punto da spingerli, spesso e volentieri, a utilizzarne solo una, sia essa quella robotica, dotata di maggior potenza di fuoco, o quella furtiva, forte di una mobilità decisamente superiore alle altre.
Al di là di meccaniche di gioco non proprio eccellenti, il titolo presenta comunque tutto ciò che, anche in passato, ha sempre stuzzicato l'interesse degli appassionati: tanta azione, combattimenti a non finire, particolarità uniche per ogni Transformers e, last but not least, un discreto multiplayer.
Le modalità disponibili, aperte a un massimo di 10 giocatori, sono purtroppo solo tre e tutte competitive, proponendo dunque ben poca varietà; a risollevare la situazione c'è un valido sistema di progressione diviso per tipologie di personaggi (ricognitore, cacciatore, comandante e guerriero), ma se pensate che tale feature sia sufficiente per cambiare le sorti del prodotto, beh, purtroppo vi sbagliate.
Pur non essendo di certo di fallimentare, Transformers: Dark of the Moon si dimostra dunque un significativo passo indietro per una serie che sembrava ormai prossima alla definitiva consacrazione; la campagna, breve e priva di reali spunti, fa presupporre che gli sviluppatori siano stati costretti ad affrettare i tempi di sviluppo per far sì che l'uscita del gioco combaciasse con quella dell'omonima pellicola cinematografica, e il multiplayer, seppur fondamentalmente divertente, denota la mancanza della proverbiale "marcia in più" per risultare davvero appetibile anche agli occhi di chi non fosse un irriducibile del brand.
Se siete amanti della serie sentitevi dunque liberi di aggiungere un punto alla valutazione finale, ma se così non fosse vi consiglio vivamente di risparmiare i vostri soldi in vista di tie-in più ricchi e completi di questo.