Transformers: La Vendetta del Caduto
Il passato torna a bussare nel nuovo tie-in di Activision.
Il primo titolo dedicati ai Transformers, rilasciato nel 2007, non fu certo uno dei migliori tie-in mai realizzati, Nonostante qualche buona idea, il titolo non riuscì infatti a rappresentare adeguatamente l’atmosfera del film da cui era tratto, andando incontro a prevedibili critiche e a vendite a dir poco deludenti. Per evitare un secondo fallimento Activision è dunque corsa ai ripari, affidando lo sviluppo del suo nuovo tie-in alla Luxoflux (software house interna, responsabile di True Crime in passato) e dando così il benservito a Traveller’s Tales. Questo cambiamento al vertice sarà stato sufficiente per risollevare le sorti del franchise?
Esattamente come il suo predecessore, La Vendetta del Caduto propone due campagne single player dedicate alle due fazioni coinvolte nel titanico conflitto: è possibile combattere con gli Autobots, o in alternativa schierarsi al fianco dei malvagi Decepticons. Indipendentemente dalla scelta operata, il gioco ricalca gli eventi della pellicola cinematografica, proponendo però anche alcune situazioni inedite volte a incrementare la durata complessiva dell’esperienza.
Sono presenti svariate missioni suddivise in tre location, ovvero Cina (Shangai), America e Egitto (con una breve sortita nell’Oceano per spiegare l’ascesa di Megatron), ma il primo cambiamento che salta subito agli occhi è senz’altro la loro particolare struttura, limitata nelle dimensioni e dunque ben lontana dal free roaming proposto nel primo Transformers.
Gli obiettivi da portare a termine nel corso delle varie missioni sono banali e fin troppo semplici, senza particolari situazioni che possano rappresentare adeguatamente la spettacolarità delle pellicole cinematografiche. Nella maggior parte dei casi è infatti sufficiente eliminare un certo numero di nemici, trovare i due protagonisti per poi portarli in un determinato luogo o, nel peggiore dei casi, occuparsi di riparare speciali equipaggiamenti. Insomma, classiche missioni di trasporto e difesa, intramezzate solo da qualche fase di guida.
Sul fronte del gameplay gli sviluppatori hanno complicato notevolmente le cose rispetto al precedente capitolo della serie, introducendo meccaniche di gioco scomode e frustranti. Per cambiare la configurazione del proprio alter ego, trasformandolo in un veicolo, non è infatti sufficiente premere un singolo pulsante, ma al contrario, è necessario tenere premuto il trigger destro ininterrottamente (o almeno finché non si desidera tornare alla configurazione originale); i problemi veri e propri derivano però dal fatto che lo stesso trigger è utilizzato anche per accelerare, e questo rende la gestione proprio personaggio nella sua forma “veicolare” un vero incubo. Lo stesso vale purtroppo anche per le mosse di combattimento più avanzate che, essendo legate a meccaniche simili, contribuiscono a rendere l’esperienza ancor più complessa e frustrante.
Al di là della modalità single player La Vendetta del Caduto propone anche un discreto multiplayer online, aperto ad un massimo di otto giocatori. Sarà possibile prendere parte a un discreto numero di varianti di gioco, tra cui il classico CTF, scegliendo liberamente la propria fazione di appartenenza e ovviamente il proprio personaggio preferito. Sebbene tutto questo non riesca a oscurare gli evidenti difetti del prodotto, è senz’altro una piacevole novità che regalerà qualche soddisfazione a tutti gli appassionati.
Nonostante qualche miglioramento rispetto al precedente capitolo del franchise Transformers: La Vendetta del Caduto si rivela un prodotto nettamente al di sotto degli standard contemporanei, incapace di appassionare né coinvolgere. Insomma, a meno che non siate dei veri appassionati del brand (anzi, dei veri fomentati), faticherete a trovare situazioni di gioco che possano suscitare il vostro interesse. Delusione.