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Trials Rising - prova

Impressioni dalla closed beta.

Un'azienda delle dimensioni di Ubisoft può lavorare contemporaneamente a più progetti, e durante l'annuale E3 di Los Angeles la casa di Rayman ha dimostrato per l'ennesima volta la sua potenza, presentando un parco titoli di tutto rispetto.

Tralasciando assassinii in Grecia e l'atteso Beyond Good & Evil 2, ha fatto capolino anche un'altra serie, sicuramente più modesta rispetto ai grandi marchi di Ubisoft, eppure capace negli anni di crearsi la propria nicchia di fan.

Parliamo di Trials Rising, titolo incentrato su gare di motocross attraverso folli piste e sequel del mai dimenticato Fusion. Sono passati quasi cinque anni dal precedente capitolo ma Ubisoft non è intenzionata a lasciare in cantina una delle sue serie minori. In attesa dell'uscita, fissata per l'anno prossimo, nei giorni scorsi abbiamo provato una closed beta utile a farci una prima idea del titolo. Per cui stringete forte il manubrio, preparatevi ad una caduta di centinaia di metri e gustatevi le nostre prime impressioni.

Che Trials Rising non sia solo una versione "bigger and better" del precedente capitolo, è chiaro sin dalle prime battute: l'anonimo sistema a livelli viene sostituito da una mappa più curata, in cui le gare fanno la loro comparsa tra un continente e l'altro. La prima novità di questo capitolo sono gli sponsor, ossia contratti con obiettivi secondari da portare a termine entro la fine della gara.

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Si passa da prove a tempo a richieste più estroverse, come dare un vantaggio di diversi metri ad un avversario o lanciarsi in alcune acrobazie prima di tagliare il traguardo. Completare un contratto porta a diversi premi, tra cui un aumento dell'esperienza del nostro pilota, che avanzando di livello ottiene nuovi sponsor, denaro ed oggetti estetici.

Il sistema di medaglie classico della serie è ancora presente e nella prova è risultato molto più accessibile ad un possibile neofita: se in Fusion era richiesto di ottenere un buon tempo senza commettere errori, in questo nuovo capitolo la medaglia d'oro può arrivare anche con qualche sbavatura durante la guida. Non pensate però che il gioco risulti in generale più semplice: la curva di difficoltà resta alta e, nella prova, ci siamo confrontati con alcune gare veramente ardue da completare.

Il sistema di progressione è stato quindi rivisto, dando molteplici approcci alla crescita del proprio pilota tra contratti, tempi e medaglie. Rising come da tradizione ci mette contro i ghost di amici ed altri giocatori, e prima di ogni gara i piloti vengono tutti schierati in pose personalizzabili. L'effetto è molto più social, facendoci sentire più "connessi" alla community e migliorando il coinvolgimento.

Il level design fuori di testa ci lancia in tracciati davvero particolari.

L'anima dei Trials è però rimasta invariata, dai tracciati fuori di testa agli infidi salti che rischiano di far precipitare il pilota nel vuoto. Gli anni di distacco da Fusion si fanno sentire, e la mole di dettagli in ogni scenario è aumentata vistosamente, ma abbiamo anche notato qualche pop up delle texture. Ricordiamo però che parliamo della closed beta di un titolo work in progress, e rimandiamo la valutazione dell'ottimizzazione alla review.

Tornando ai tracciati, il level design ha fatto quindi un enorme passo in avanti, e spesso si assiste a trasformazioni in tempo reale dello scenario come muri che crollano al nostro passaggio, pedane a molla ed esplosioni che chiedono grande reattività per ottenere la vittoria.

La gestione dell'equilibrio del pilota sulla moto resta immutata, ma il controllo è influenzato proprio dalla varietà dei tracciati. Ad esempio saremo chiamati a delle ragionate frenate, utili a riacquisire grip per ottenere maggior spinta e superare l'ennesimo baratro, oppure per gestire i sopracitati cambi di scenario, presenti in grande quantità. In generale da Trials Rising traspare una cura maggiore, figlia del dialogo tra Ubisoft e la community, e complice dei feedback ricevuti dalle principali web star d'oltreoceano.

Il nuovo sistema di progressione risulta più curato della sfilza di menu di Fusion.

A proposito di community, nella closed beta è stato possibile anche testare un primo accenno di comparto multiplayer, in cui un sistema piuttosto veloce di matchmaking ci ha collegato con altri piloti in un mini torneo di tre gare. Tra una gare e l'altra è stato possibile selezionare tracciati di diverse difficoltà e, ritirandoci con un dignitoso terzo posto, appare chiaro sin dalle prime battute che i giocatori di tutto il mondo non scherzeranno in pista.

Tornando proprio alla personalizzazione dei piloti già citata in precedenza Trials Rising si appoggia ad un sistema di loot box, premiando ad ogni passaggio di livello con oggetti estetici di vario tipo. L'esperienza non si ottiene solo con le medaglie d'oro ma anche completando i contratti e partecipando alle competizioni online. È presente un sistema di microtransazioni, ma dalla lunga prova della closed beta non è parso particolarmente invasivo.

Questa lunga prova di Trials Rising ci ha lasciato largamente soddisfatti, grazie ad un'evoluzione radicale di diversi elementi del titolo che non tradiscono il suo cuore pulsante. Ad ora ci sembra davvero un capitolo gentile verso i neofiti e soddisfacente per i più esperti, con diverse modalità di gioco divertenti e spesso fuori di testa.

Al termine di una gara possiamo anche personalizzare le pose in caso di vittoria, scegliendone alcune particolarmente sobrie. .

L'aver ritoccato la progressione e l'hub di gioco a nostro avviso crea un coinvolgimento maggiore, ed invoglia a non fermarsi al primo ostacolo arduo da superare. Attendiamo quindi febbraio 2019 per confermare le prime ottime impressioni, e per cercare di superare quel baratro che non ci ha fatto ottenere la medaglia d'oro.