Trust GXT 166 MMO Gaming Laser Mouse - review
Trust affronta le grandi marche sul loro stesso terreno.
Il marchio olandese Trust è praticamente da sempre nel mercato delle periferiche per PC e con la recensione combinata di due prodotti, quest'oggi iniziamo inauguriamo la sua presenza sulle pagine di Eurogamer.it. I sample in questione sono il mouse GXT 166 MMO laser gaming mouse e il mousepad GXT 207 XXL.
Due prodotti su cui l'azienda spinge parecchio in quanto oggetto di un pesante restyle che ha investito tutto il listino. E in effetti la prima impressione che l'unboxing ci ha dato del GXT 166 è quella di prodotti rinnovati nell'estetica ma anche nella sostanza visto che stiamo parlando della linea gaming pensata per i videogiocatori più incalliti.
Il GXT 166 MMO è un mouse che, come dice il nome stesso, Trust dedica al pubblico dei giocatori di MMORPG che hanno la necessità di un grosso numero di tasti funzione a portata del pollice. Si tratta di un mouse per utenti destrimani caratterizzato da una forma molto ergonomica: la parte superiore è completamente profilata per seguire l'impronta di indice, pollice ed anulare e per usarlo al meglio occorre appoggiare completamente il palmo.
Questo ci fa capire che si tratta di un mouse adatto a chi preferisce le impugnature molto ergonomiche e avvolgenti (palmgrip) e in questo il GXT 166 sicuramente eccelle, anche se richiede un certo grado di abitudine, soprattutto se si viene da mouse dalla superficie molto regolare. In questo senso, la presa è ottima e molto stabile.
Il materiale usato è la classica plastica dura di una certa consistenza e sotto questo aspetto il GXT 166 pare piuttosto solido e curato nei dettagli in virtù di un peso "a pieno carico" leggermente superiore alla media. La superficie non è trattata con materiali antisudore, ma il contatto è comunque piacevole e privo di controindicazioni visto che anche la verniciatura pare essere di buon livello.
"Un mouse adatto a chi preferisce le impugnature ergonomiche e avvolgenti"
Il cavo braided rosso e nero impedisce abbastanza efficacemente ogni genere di attorcigliamento e pare garantire una buona resistenza al piegamento,. La parte bassa è caratterizzata da ampi pattini in plastica teflonata che garantiscono un buon scorrimento su tutte le superfici. Nella parte interna si trova il sensore e lo slot per i pesi.
Ma veniamo agli elementi che lo caratterizzano , ovvero il numero di tasti e la possibilità di regolare il peso. Nel primo caso, si nota immediatamente il tastierino numerico presente sul lato sinistro che comprende ben dodici pulsanti caratterizzati da un orientamento "bifilare" di due gruppi da sei, pensato per aiutare la memoria tattile dell'utente.
Se dalle foto vi sembra di aver visto da qualche parte questa configurazione, complimenti per la buona memoria: si tratta infatti dello stesso tastierino numerico presente sul G600, un mouse di Logitech che abbiamo avuto modo di recensire circa un paio d'anni fa.
Disposizione, dimensioni, reattività e soprattutto l'ergonomia dei tasti sono identiche a quelle del modello di Logitech. I primi sei tasti sono facili e comodi da raggiungere anche per chi ha le mani grandi mentre quelli più arretrati sono decisamente fuori portata per un'attivazione veloce e devono essere relegati ad azioni decisamente slegate dai riflessi dell'utente.
Tutto quello che avevamo detto sull'ergonomia del G600 per quanto riguarda il tastierino numerico si applica quindi anche al GXT 166, nel bene e nel male. La configurazione della parte superiore è invece diversa, con i due tasti per la regolazione della sensibilità al volo sotto la rotella del mouse (molto morbidi) e un altro tastino supplementare alla sinistra di quello principale anch'esso facilmente raggiungibile, oltre ovviamente alla rotella stessa, molto precisa nella rotazione e facile da gestire.
Come anticipato, il secondo elemento degno di nota è lo scomparto pesi in cui si possono inserire come in un revolver fino a sette pesetti da due grammi ciascuno che possono alterare notevolmente la sensazione di peso o leggerezza che questo mouse regala all'utilizzatore.
Impostazioni chiaramente pensate per i professionisti del gaming ma che anche i neofiti non mancheranno di apprezzare per la possibilità che offrono di regolare il peso e quindi il feeling d'utilizzo più in generale. Di sicuro questa feature rende questo GXT 166 adatto a un pubblico molto esigente in termini di possibilità di personalizzazione.
Nell'uso intenso e prolungato il GXT 166 ci ha regalato ottime soddisfazioni: anche se Trust lo propone come un mouse per giocatori di MMO (e World of Warcraft si è comportato molto bene) lo abbiamo messo alla frusta anche con Action Game, RPG e soprattutto FPS di un certo spessore riuscendo ad apprezzare la multifunzionalità garantita dal numero di tasti esagerato, dalla presa eccellente e soprattutto dagli strepitosi valori che il sensore, il PixArt ADNS-9800, può raggiungere. Si parla di 16000 DPI, accoppiati a un pooling rate massimo di 1GHz.
Un valore effettivamente alla portata degli highsenser più spinti che avranno un'arma in più nella guerra tra chi riesce a gestire le rotazioni di visuale più veloci. Battlefield 4 e Quake III Arena già a 4000 DPI danno ottimi risultati in fatto di pulizia, precisione e comodità d'uso, e tutto quello che viene proposto in più è sicuramente utilizzabile da una ristretta cerchia di puristi della sensibilità.
Insomma, nonostante il nome, il GXT 166 si è dimostrato un mouse ottimo per ogni situazione, e questa flessibilità è confermata anche dall'ottimo software a corredo. Oltre alle classiche funzionalità di assegnazione tasti, creazione macro e gestione della colorazione attiva di logo, rotella e tastierino numerico, è caratterizzato da un'eccellente capacità di gestione dei profili che arriva fino a cinque varianti predefinibili dall'utente.
Di tutte le opzioni proposte, la migliore è la possibilità di impostare valori di sensibilità separati per l'asse delle X e delle Y, una feature non sempre si trova nei mouse di questa fascia di prezzo. È possibile impostare e richiamare al volo le configurazioni e avere a punta di dito cinque varianti di sensibilità e bind dei tasti che permettono di arrivare a una serie praticamente infinita di combinazioni da adattare agli utenti che lo utilizzano o ai giochi configurati.
Molto valida è la possibilità di salvare i profili predefiniti direttamente nella eprom del mouse permettendoci di scarrozzarlo da un computer a un altro senza essere costretti a trafficare con file di configurazione.
Come potete immaginare, la polifunzionalità del GXT 166 ci è piaciuta parecchio e se non fosse per la discutibile ergonomia di un tastierino numerico da dodici posizioni che rende alcuni tasti scarsamente utilizzabili nell'uso di precisione, esattamente come nel suo progenitore G600 made in Logitech, il prodotto di Trust avrebbe potuto ambire a valutazioni di eccellenza assoluta.
A parte questo, la buona qualità costruttiva, valori di DPI stratosferici, ma soprattutto la flessibilità garantita da tastiera, pesi e software completissimi lo rendono un acquisto consigliabile a chi vuole un mouse in grado di fare tutto e di farlo bene, soprattutto se il prezzo di listino si attesta alla tremendamente allettante cifra di 59.00 euro. La concorrenza è avvisata.