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Tunic - prova

Una piccola e tenera volpe alla conquista del mondo!

Il mondo videoludico è uno splendido arcobaleno dalle sfumature differenti. Alcuni giocatori preferiscono le tonalità sgargianti, talvolta esagerate, altri preferiscono le nuance pastello, tenui e delicate. Ebbene, anche i gusti sono ovviamente diversi, così come i prodotti che il mercato ci offre.

Tunic rientra in quella palette di colori terribilmente graziosa e che, con la sua eterea semplicità, conquista i nostri cuori senza troppi fronzoli. Maturare un pensiero simile dopo aver provato una demo significa già tanto; quest'ultima, tra l'altro, non va neanche di pari passo coi progressi attuali di sviluppo. Insomma, abbiamo scoperto un diamante più che grezzo e ci è già parso deliziosamente piacevole.

Una tenerissima volpe, protagonista del gioco, ci ha accompagnato per tutto il tempo nel totale e costante silenzio. Nella demo infatti non è presente alcun accenno alla storia, anzi, questo mondo misterioso è permeato da una lingua totalmente sconosciuta. Questa sfaccettatura, sebbene apparentemente tediosa per i maniaci del controllo, ha avuto una resa molto interessante.

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Ogni singolo aspetto è perfettamente intuibile e non necessita di frasi o di istruzioni aggiuntive. Il gioco è basato su un sistema interattivo davvero semplice e basilare, ma non per questo meno divertente; la nostra piccola volpe deve infatti esplorare fortezze tenebrose e cupi sentieri. Tre elementi vi accompagneranno per tutto il tempo: la barra della salute, della stamina e il contatore di monete accessibile dall'inventario. Le prime due sono piacevolmente minimaliste e consentono di godere appieno del background di gioco, senza un HUD eccessivamente gremito.

Tra uno scrigno nascosto, pozioni raccolte e spade nella roccia, il coraggioso animaletto sferra anche numerosi fendenti contro i suoi nemici infuriati. In questa prova abbiamo potuto usare un bastone di legno, una spada e uno scudo per difenderci. Abbiamo molto apprezzato la possibilità di associare le due armi ai comandi che preferiamo maggiormente: tutto a portata di inventario.

Basta infatti aprire quest'ultimo per collegare immediatamente uno strumento a un pulsante; in questo modo abbiamo già potuto notare quanto i controlli siano davvero accessibili e intuibili. Il titolo infatti non sembra pullulare di tutorial e paroloni, ed è segno di quanto la semplicità possa essere assimilata senza troppi problemi.

Il combattimento è dotato di un comodo sistema di targeting, che ci consente di cambiare bersaglio spostando semplicemente la levetta analogica.

I combattimenti sono alla portata di tutti ma richiedono un minimo di strategia, in particolar modo per parare i colpi o per schivarli. In caso di salute bassa potrete curarvi in due modi: usufruendo di pozioni specifiche o riposando nei pressi di una statua che, in questo caso, fungerà letteralmente da checkpoint. In caso di morte infatti tornerete nell'ultimo punto di respawn sbloccato; si tratta di un'interazione davvero utile, soprattutto per ripristinare salute e stamina.

Ovviamente i nemici intorno si resetteranno e, tra l'altro, dovrete tornare nel punto in cui siete stati sconfitti per recuperare il bottino, avendolo perso precedentemente. Come vedete Tunic mostra una componente soulslike, tuttavia non è troppo marcata e lascia spazio a un'avventura scorrevole e spensierata. Certo, siamo incappati anche in una vera e propria boss fight, ma nulla di estremamente complesso o limitante. Aspettiamo di provare la versione completa per avere un quadro più approfondito, ma le nostre sensazioni a caldo sono queste, e non ci dispiacciono affatto.

Passiamo quindi a uno degli aspetti più importanti, ovvero il controllo del personaggio. Ebbene, i suoi movimenti ci sono parsi molto fluidi e piacevoli, anche nei momenti più concitati. Lo stesso discorso vale per il comparto tecnico che, per ora, non ha dato filo da torcere: non abbiamo riscontrato cali di frame o altre problematiche tediose. Comparto grafico e musicale si sono fusi in una piacevolissima esperienza ludica da cui, lo ammettiamo, siamo rimasti davvero colpiti. Si tratta di un titolo privo di chissà quali texture realistiche, eppure ogni tassello sembra essere ben incastonato, riuscendo a convincerci.

Tunic sembra, in un certo senso, ispirarsi al meraviglioso mondo di Zelda. Ovviamente questa cosa non ci dispiace affatto!

Meraviglioso anche il lavoro realizzato su luci e riflessi, quest'ultimi dinamici e realizzati egregiamente. Un altro aspetto positivo è la mancata necessità di una vera e propria localizzazione: questo titolo infatti essendo privo di dialoghi e, soprattutto, essendo caratterizzato da un linguaggio di pura fantasia, non necessita di particolari traduzioni. Proprio per questo motivo, chiunque potrà avvicinarsi a Tunic e vivere l'esperienza di gioco senza difficoltà.

Insomma, questa demo si è rivelata davvero piacevole e deliziosa. Nel complesso crediamo che Tunic abbia delle ottime basi per regalare una meravigliosa avventura spensierata, seppur con i suoi momenti di pura adrenalina. Speriamo di conoscere una data d'uscita al più presto, dato che siamo molto curiosi di provare la versione completa e, ovviamente, di parlarne con voi. Non lasciatevi addolcire dalla piccola volpe però: è una guerriera spietata!

Avatar di Stefania Netti
Stefania Netti: Classe 1995, Stefania ama follemente qualsiasi videogioco dalla trama coinvolgente, non a caso si definisce una “cacciatrice di emozioni”. Nella sua lista non possono mancare le avventure grafiche e, tra una sessione e l’altra di gaming, coccola i suoi gatti.
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Tunic

PS4, Xbox One, PC, Mac

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