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Turtle Beach Stream Mic - recensione

Il microfono che porta gli streamer in un'altra dimensione.

Se c'è un'azienda che ha fatto dell'eccellenza in ambito audio il suo tratto distintivo, quella sicuramente è Turtle Beach. Grazie a una politica molto aggressiva soprattutto in ambito cuffie, il suo catalogo è veramente sterminato al punto da risultare quasi eccessivo nel proporre soluzioni di ogni genere per PC, Xbox One e PS4. Per quanto Turtle Beach sia sinonimo di cuffie, ha deciso di trasporre la sua tecnologia anche sul fronte dei microfoni, e lo Streaming Mic che recensiamo quest'oggi ne è la conferma.

Si tratta di un microfono dalla forma gradevolmente retrò che riporta alla memoria il design dei dispositivi anni Cinquanta e che può essere appoggiato su un tavolo grazie alla sua base pesante e piedinata in gomma, oppure attaccato in sospensione grazie ai recessi standard delle viti nella parte laterale. È quindi adatto a un numero molteplice di usi, anche se è evidente che quello primario è lo streaming, in particolare quando collegato a console e PC. Lo Stream Mic di Turtle Beach è infatti dotato di un ingresso USB che permette di collegarlo anche all'Xbox One e alla PS4, e di usarlo per commentare dal vivo le proprie sessioni di gameplay.

Ecco lo Stream Mic di Turtle Beach: linee retrò per un prodotto molto moderno.

Le impressioni che abbiamo ricavato togliendolo dalla confezione sono state positive e l'unboxing che abbiamo effettuato ne conferma la bontà costruttiva. Le plastiche sono di buona qualità, così come le rifiniture e il design: base pesante e stabile, supporto in metallo e tutta una serie di funzionalità racchiuse nel pannello posteriore lo rendono molto più di un microfono standard. Si tratta infatti di una vera e propria periferica audio esterna visto è possibile collegare un paio di cuffie con jack da 3.5 mm e sentire l'audio del gioco ma anche la propria voce per valutare la qualità della registrazione e il livello del parlato rispetto all'audio in game.

Sempre nella parte posteriore si trovano altre funzionalità interessanti che ne confermano la versatilità: oltre al jack da 3.5 mm, troviamo la rotella che pilota la potenza del volume in gioco (non quella della registrazione). Per garantire la compatibilità a 360°, è presente un mini interruttore Xbox One - PC/PS4 necessario per impostare il dispositivo collegato in quel momento. Sulle console di Microsoft e Sony, l'installazione e il riconoscimento sono automatici, mentre su PC va installato anche il software proprietario di Turtle Beach, che permette di accedere a numerose funzionalità di configurazione supplementari assenti su console, di cui parliamo più avanti.

A catturare subito la nostra attenzione è stato però il tasto denominato Polar Pattern, di cui è fondamentale imparare il funzionamento per sfruttare al massimo le funzionalità dello Stream Mic. Questo tasto permette infatti di passare tra quattro opzioni di registrazione che a loro volta cambiano l'illuminazione che fa da cornice al tasto "mute" sulla parte frontale. Passando dal verde, viola, arancio e blu, si cambia l'orientamento del microfono stesso a seconda dell'uso che si vuol fare, una feature garantita dalla configurazione "dual array" dello Stream Mic.

I microfoni integrati nel dispositivo sono infatti due, uno puntato sul frontale e uno verso la parte posteriore: questo permette una moltitudine di utilizzi a seconda dell'impostazione selezionata. Andando nell'ordine dei colori che abbiamo citato, il verde attiva il microfono solo frontalmente ed è pensato per gli streaming effettuati in una stanza silenziosa; sarà con ogni probabilità l'opzione più utilizzata nell'uso comune. Il viola cattura il suono davanti e dietro ed è la modalità più adatta per le interviste con un interlocutore che si trova di fronte a noi, mentre il blu per le conferenze con molte persone posizionate tutt'intorno. L'opzione arancione è per le condizioni di registrazione più difficili, ovvero le stanze più rumorose e in questo caso l'obiettivo è quello di escludere quanti più suoni di fondo e tenere solo la voce dell'utente che in quel momento sta parlando.

Il tasto sul frontale permette di mutare il microfono in ogni momento: è molto sensibile e funziona alla perfezione.

Come potete capire da questi dettagli, lo Stream Mic non è quindi un microfono standard e se le funzionalità che abbiamo segnalato sono quelle di base nell'utilizzo da console, a queste vanno aggiunte quelle in versione PC, grazie al software dedicato che è necessario installare al momento del primo collegamento, previo un aggiornamento del firmware.

Il pannello prevede tutta una serie di funzionalità aggiuntive nell'uso da PC che su console sono precluse. Il Live Test Mode aumenta la sensibilità del microfono e permette di testare in tempo reale gli effetti dei polar pattern impostabili o modificando le opzioni del pannello di controllo. Voice EQ cambia l'equalizzazione della vostra voce con quattro parametri predefiniti, utile se avete un tono troppo alto o troppo basso. Mic Monitor pilota il volume del microfono in relazione a quanto lo sente l'utente, non a come lo percepisce il pubblico dello stream.

Voice reverb cambia il riverbero mentre Clip Indicator è molto utile per capire se state parlando troppo forte o troppo vicino al microfono facendo lampeggiare di rosso il led sul frontale ogni volta che la vostra voce manda la registrazione in distorsione. Le ultime due opzioni sono Led Blackout Mode, per spegnere il led frontale anche quando lo si sta usando (ma lampeggerà brevemente al momento di cambio di pattern per dirvi qual'è quello attivo in quel momento) e Automatic Noise Gate che disattiva il microfono quando non percepisce la voce dell'utente. Abbiamo provato questa opzione e funziona bene solo in una stanza silenziosa: in ambienti molto rumorosi a volte si perde i primi decimi di secondo della nostra frase. Si tratta comunque di una modalità molto particolare, che non pensiamo verrà utilizzata massicciamente, privilegiando un microfono sempre acceso e con il giusto polar pattern.

Sul fronte della qualità della voce, niente da dire: abbiamo effettuato chiamate Skype, conversazioni Teamspeak e registrato la nostra voce a livelli qualitativi molto elevati per poi riprodurla su impianto hi-fi e possiamo dire che la fedeltà della cattura è eccellente sotto tutti gli aspetti del range sonoro. Questo permette allo Stream Mic di essere preso in considerazione come prodotto per tutte le stagioni, in particolare grazie alle opzioni sul polar pattern che abbiamo illustrato poc'anzi e che corrispondono effettivamente a una versatilità eccellente, soprattutto quando si parla con qualcuno di fronte a noi o lo si vuole usare per effettuare una conference call.

Il nostro unboxing dello Stream Mic di Turtle Beach: da notare l'ottima base e il pannello di controllo nella parte posteriore.Guarda su YouTube

Andando sugli streaming da Twich o Youtube la qualità rimane alta, anche se la compressione audio fa perdere qualcosa della fedeltà della registrazione che comunque rimane molto buona e nettamente migliore rispetto a quella di microfoni da cuffia di media qualità soprattutto nella gestione dei rumori di fondo.

Questo Stream Mic è dunque un prodotto di alto livello, pensato per soddisfare le esigenze di chi fa streaming ma più in generale si trova nella situazione di comunicare con altri anche su PC. Se le vostre necessità si fermano alla chat vocale di Teamspeak o Skype, i microfoni da cuffia sono più che sufficienti per questo scopo. Se invece siete degli streamer casalinghi e la vostra piattaforma di riferimento sono le console, questa soluzione di Turtle Beach è probabilmente la migliore in circolazione. La stessa cosa vale anche per gli utenti PC, che godono di una gamma di personalizzazioni e opzioni di livello superiore grazie all'installazione del pannello di controllo.

In ogni caso, già la possibilità di usare il microfono come scheda audio esterna, il sistema di gestione della registrazione con i quattro profili di polar pattern e la facilità d'installazione su Xbox One e PS4, lo rendono veramente appetibile da parte di chi abbia qualche soldo da spendere nello streaming e voglia mettersi nella condizione di farlo anche su console. Cento euro abbassano leggermente il livello qualità/prezzo, ma si tratta di un acquisto su cui in futuro non avrete probabilmente la necessità di tornare qualora vogliate accoppiarlo a un PC per effettuare altre attività, anche non strettamente legate al gaming o allo streaming di videogiochi.

8 / 10
Avatar di Matteo Lorenzetti
Matteo Lorenzetti: Dopo dieci anni di The Games Machine, approda finalmente alla redazione di Eurogamer.it. Onnivoro per quanto riguarda i generi, predilige sparatutto, giochi di guida ed RTS.

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