Tutte le novità di Destiny 2 - articolo
Bungie svela l'atteso seguito del suo MMO.
Los Angeles - Dopo tanta attesa, finalmente Bungie ha tolto i veli a Destiny 2, il seguito di una delle nuove IP di maggiore successo degli ultimi anni. E lo ha fatto attraverso un evento faraonico che ha mostrato prima, durante una diretta di circa un'ora, tutte le novità di questo secondo capitolo; e dopo consentendo a giornalisti, influencer e appassionati di mettere le mani su di una versione preliminare del prodotto. Riservandosi ovviamente il diritto di tenere celati ancora diversi dettagli su alcune attività e soprattutto sul primo raid, ancora completamente avvolto nel mistero.
Destiny 2 è un progetto che nasce come naturale evoluzione del primo capitolo, come un occasione per tracciare una linea dalla quale vecchi e nuovi giocatori possano iniziare insieme una nuova avventura. Ma è soprattutto l'opportunità per riscrivere da zero l'infrastruttura di gioco, integrando alcuni degli elementi che erano stati delegati a siti esterni o all'applicazione ufficiale (come il Looking for Group e la gestione dei clan), e snellendo il sistema di spostamento all'interno della galassia, eliminando quei passaggi ridondanti che si traducevano in tempi di caricamento eccessivamente lunghi.
Questo secondo capitolo è anche la scusa migliore che Bungie e Activision hanno trovato per far debuttare la serie su PC, ma soprattutto l'esca più succulenta per convincere Blizzard ad aprire Battle.net ad uno sviluppatore esterno. Niente Steam, dunque: sarà la piattaforma proprietaria dello sviluppatore di Irvine ad accogliere la community di Destiny su PC e a fare in modo che questo interessante ibrido tra uno sparatutto in prima persona e un MMO possa prosperare anche su questa piattaforma.
Un'occasione da non perdere, dato che nessuno più di Blizzard può insegnare a Bungie come coltivare una platea di appassionati esigente ma fedele, in grado di seguire con passione un progetto in ogni sua fase. E allo stesso modo Bungie può provare a sfruttare alcuni punti di contatto tra Destiny, World of Warcraft e Overwatch per cercare di ampliare ulteriormente il proprio bacino d'utenza.
Per far questo lo sviluppatore di Halo ha dedicato diverso tempo ad adattare il gioco in modo da individuare e implementare diversi accorgimenti, legati soprattutto al feeling della armi e al sistema di controllo, grazie ai quali evitare che un pubblico esigente come quello PC non abbia l'impressione di trovarsi di fronte ad una conversione ma a un progetto studiato appositamente per lui. Dalle nostre prime prove i risultati sembrano immediatamente palpabili, grazie ad un livello di ottimizzazione già ottimale che consente a Destiny 2 di girare in 4K e 60 frame al secondo stabili sulle configurazioni presenti a Los Angeles.
Un risultato notevole, soprattutto considerando che si vociferava che le configurazioni di prova montassero "solo" una GTX 1080 e avessero ancora diversi margini di miglioramento della qualità visiva. Per esempio il framerate potrà salire fino a 144 fotogrammi al secondo e non sono ancora disponibili driver ad hoc e che il processo di ottimizzazione è ancora in alto mare. La scalabilità del motore grafico e dunque la possibilità di far girare Destiny 2 anche su macchine non recentissime dovrebbe essere garantita dalla centralità delle versioni console nell'economia del gioco, le cui prestazioni, ormai, sono alla portata di molte delle configurazioni presenti del mercato.
Nonostante il PC e Blizzard, infatti, il partner principale di Bungie e Activision resta sempre PlayStation. Le console di Sony (in questo caso PS4 e PS4 Pro) potranno contare su contenuti in esclusiva temporale, e saranno sempre al centro della comunicazione del gioco. Durante l'evento di lancio, per esempio, abbiamo potuto testare solamente alla versione PS4 Pro di Destiny 2 e abbiamo già potuto ammirare il notevole salto in avanti compiuto dal motore grafico.
Assieme ad un set di effetti particellari rinnovato e a un livello di dettaglio superiore, su PS4 Pro Destiny 2 ci è sembrato girare ad una risoluzione superiore al Full HD ma inferiore ai 4K, con un framerate piuttosto stabile, anche se cappato sui 30 FPS. Freddi numeri a parte, tutte e tre le attività provate (Campagna, Assalto e Crogiolo) mostravano chiaramente una livello di dettaglio molto superiore rispetto al passato, portando a schermo uno spettacolo che per direzione artistica e scelte estetiche la lasciato di stucco. Per un'analisi più approfondita, però, non ci resta che attendere il responso più dettagliato del Digital Foundry.
Dal punto di vista tecnico la novità principale è forse il fatto che il nuovo Director, ovvero l'interfaccia che consente di spostarsi attraverso le varie modalità di gioco, sarà richiamabile in qualunque momento, senza la necessità di tornare in orbita. Questo vuol dire che si potrà passare dal PvE al PvP o a un Assalto semplicemente attraverso un singolo caricamento. Una rivoluzione copernicana che dovrebbe consentire di rendere molto più fluido il passaggio tra i tanti contenuti di gioco.
Ancora più che in passato, infatti, Bungie vuole rendere il suo prodotto adatto a tutte e tre le tipologie di giocatori che si riversano sui server: i solitari, i giocatori cooperativi e quelli competitivi. Per ognuna di questa categorie sono in arrivo alcune novità in grado di ottimizzare la loro esperienza, e per fare in modo che non si sentano precluse da alcuni elementi di Destiny 2.
Per esempio il Crogiolo, ovvero la sezione di Destiny 2 nella quale si combatte contro altri giocatori, è stato ridisegnato con in mente la scena competitiva. Per questo motivo tutte le modalità sono state pensate per squadre di massimo 4 giocatori e debutteranno modalità ad obiettivi come Countdown basate su fasi di attacco e altre di difesa. Questo dovrebbe rappresentare un notevole cambiamento col passato, dove il multiplayer di Destiny era pensato per essere il più inclusivo possibile lasciando da parte le velleità competitive.
In questo modo i clan assumeranno sempre di più importanza all'interno dell'universo di Destiny. E per questo motivo Bungie ha pensato di portare la loro gestione direttamente all'interno del gioco, oltre che di introdurre elementi come i colori sociali, i banner o gli obiettivi di squadra utili per aiutare lo sviluppo di gruppi di giocatori che collaborino tra le varie attività. I clan saranno anche la chiave attraverso la quale lo sviluppatore vuole consentire ai giocatori solitari di poter accedere ad attività quali i Cala la Notte, ma soprattutto i Raid.
Nel primo Destiny, infatti, in tanti hanno avuto difficoltà ad organizzare un gruppo di sei persone grazie al quale poter partire alla volta della Volta (scusate il gioco di parole) o di Oryx. Questo perché spesso capitava che mancasse qualche giocatore o che si fosse in più del numero previsto. Tutte situazioni che potevano alimentare tensioni all'interno del gruppo o mandavano a monte l'intera attività. Simultaneamente i giocatori solitari, a meno di sporadici casi, erano impossibilitati a entrare in un raid e dunque ad ottenere le sue ricche ricompense, per colpa del fatto che queste attività sono studiate per gruppi organizzati e numerosi di persone.
In Destiny 2 debutteranno invece le Partite Guidate. Grazie a questa idea non sarà un sistema automatico ad abbinare i giocatori, ma saranno coloro senza un clan a scegliere a quale gruppo unirsi in base ad una sorta di biglietto da visita che i clan posteranno online. In questo modo i gruppi potranno definire i criteri di ingresso "consigliati" per entrare in partita, come per esempio la lingua parlata o lo stile di gioco, mentre i solitari prima di accettare un invito potranno verificare che il clan risponda alle loro esigenze.
In questo modo Bungie spera di aver trovato un modo per colmare i buchi nei clan con degli elementi che siano adatti al resto del gruppo, così da semplificare la loro integrazione all'interno dei meccanismi di squadra e dunque il raggiungimento dell'obiettivo finale. Inoltre le Partite Guidate spingeranno dei giocatori poco abituati all'interazione con gli altri ad entrare in contatto con persone simili a loro, cosa che dovrebbe aumentare la possibilità stringere un'amicizia e quindi giocare insieme anche in altre occasioni.
L'unica limitazione per poter avviare una Partita Guidata sarà quella di formare un gruppo di elementi, idealmente 4-5 persone che dettino poi le regole di ingresso degli altri membri e possano impartire delle regole e un modus operandi a tutto il resto dei giocatori.
Le altre novità presentate sono purtroppo, in pieno stile Bungie, ancora poco definite, in modo sia da lasciare agli sviluppatori del margine per modificare le cose in corsa, sia per avere ancora contenuti con i quali riempire i prossimi annunci legati al gioco.
Per esempio le nuove mappe di Destiny 2 saranno più vive e interattive rispetto al passato. L'area che occuperanno non sarà necessariamente più vasta di quelle di Destiny, ma al loro interno saranno più dense, ricche di segreti, di attività e di cose da fare. A fianco delle classiche pattuglie, della ricerca delle casse o dei materiali, infatti, ci saranno i Lost Sectors, ovvero dei veri e propri dungeon con tanto di boss finale da raggiungere e sconfiggere. Non solo, ci saranno anche tesori da scovare e missioni secondarie legate non alla storia principale, ma al luogo nel quale le troverete.
In questo modo Bungie otterrà il duplice risultato di rendere più viva e imprevedibile la mappa e di riempire l'universo di Destiny con nuovi personaggi che siano qualcosa in più di semplici manichini presso le zone sociali. Questo genere di struttura consentirà oltretutto a Bungie di aggiungere nuovi eventi e attività in qualunque momento, senza dover attendere l'arrivo di una grande espansione per mescolare e ravvivare un po' le cose.
In queste aree ci si sposterà con i classici Astori ma saranno presenti anche altri mezzi che sarà possibile guidare e sfruttare per i propri scopi, nonostante la lotta tra fanteria sia sempre il focus principale della serie. In Destiny 2 debutterà una nuova zona della Terra, chiamata European Dead Zone, ma anche nuove lune come Nessus, Io e Titan.
La storia di Destiny 2 parlerà dell'invasione della Cittadella da parte della Legione Rossa, una fazione Cabal guidata da Dominus Ghaul. Questo personaggio, un esemplare più piccolo del suo popolo, non solo caccerà i Guardiani dalla Torre ma cercherà di impossessarsi dei poteri del Viaggiatore per utilizzarli in prima persona. Secondo lui, infatti, il misterioso planetoide ha sbagliato a scegliere i Guardiani come suoi protettori e vuole prendere con la forza il loro posto.
Questo gesto avrà delle conseguenze non solo narrative ma anche sotto il profilo del gameplay, dato che i guardiani saranno privati della Luce. Come questo influenzerà il gioco e l'evoluzione stessa dei poteri dei vari personaggi è un mistero, ma ci spinge a valutare le novità mostrate finora sotto il profilo delle classi e dei poteri con un po' di circospezione, dato che ad un certo punto dell'avventura tutto potrebbe cambiare radicalmente.
Innanzitutto ogni classe avrà un nuovo potere che potrà essere declinato in due modi. I Titani avranno uno scudo che può formare una barriera protettiva frontale o che lo può avvolgere su tre lati. Gli Stregoni possono o creare una zona di cura o aumentare i danni inferti. I Cacciatori, infine, potranno eseguire una schivata che ricaricherà tutte le armi o le abilità corpo a corpo.
Inoltre debutteranno tra nuove sottoclassi: Dawnblade, Sentinel e Arc Strider. La prima consentirà agli Stregoni di generare ondate di energia solare in grado di incenerire gli avversari. La seconda doterà il Titano di uno scudo molto simile a quello di Capitan America, mentre l'ultima equipaggerà i cacciatori con una speciale bacchetta in grado di infliggere enormi danni corpo a corpo. Come queste abilità cambieranno con la mancanza di luce ancora non lo sappiamo, ma Bungie ha sottolineato più volte che la storia sarà incentrata proprio sulla perdita dei poteri e sugli sforzi che dovremo fare per riacquistarli.
Lo sviluppatore ha anche riorganizzato le armi in Cinetiche, a Energia e di Potenza. I primi due slot potrebbero anche contenere le medesime armi, che però utilizzeranno proiettili differenti. Nell'ultimo spazio dell'inventario troveranno spazio gli spara granate o i fucili di precisione, ovvero quelle bocche da fuoco in grado di infliggere notevoli danni.
Coloro che si aspettavano una rivoluzione da parte di Destiny 2, probabilmente, potrebbero rimanere delusi dagli annunci di oggi. Bungie ha voluto proseguire nel solco della continuità, prendendo un prodotto come Destiny che in questi anni ha seguito un lungo e lento processo di maturazione e inserendolo all'interno di una struttura tecnologica più snella e funzionale.
I cambiamenti presentati non vanno dunque a stravolgere la formula di gioco ma la espandono e migliorano dove possibile, gettando le basi per una gestione delle attività più frequente e incisiva. Le premesse narrative sono ottime e possono davvero aprire innumerevoli scenari per gli sviluppatori che, con la scusa della ricostruzione, possono pensare di introdurre qualunque cosa. Come per esempio quel minigioco con la palla intravisto durante un filmato, una sorta di housing e persino una divisione della community tra i vari pianeti del sistema solare. Tutte ipotesi affascinanti, che fanno capire come Bungie possa avere nuovamente tra le mani un prodotto dalle potenzialità sconfinate, che andrà semplicemente gestito nella maniera migliore.
L'arrivo su PC, nonostante l'assenza di cross-platform e cross-save, porterà tanti nuovi Guardiani sui server, alimentando in questo modo la già attentissima community di Destiny. Nonostante manchino pochi mesi all'uscita, l'E3 e la Gamescom saranno succose occasioni per scoprire nuovi dettagli sul progetto in attesa della beta pubblica in arrivo in agosto. E ovviamente del gioco completo, che sarà disponibile a partire dall'8 di settembre su PS4, Xbox One e Battle.net.
All'evento di Los Angeles abbiamo provato l'inizio di Destiny 2. Trovate le nostre impressioni a questo link.