Skip to main content

Twelve Minutes - prova

Riuscite a trattenere il fiato per 12 minuti?

Negli ultimi 5 anni, Twelve Minutes è stato stabilmente tra i protagonisti di tante conferenze e showcase dedicate ai videogiochi, riuscendo sempre a ritagliarsi l'interesse del pubblico grazie al suo stile unico e a un concept capace di sedurre chiunque in pochissimi istanti.

Il thriller sviluppato da Luis Antonio, che narra di un uomo intrappolato in un loop temporale, è semplicemente impossibile da ignorare, e complice il coinvolgimento di un publisher come Annapurna, è indubbiamente uno degli indie più attesi del 2021.

Se avete l'abitudine di seguire questi eventi, avrete imparato anche voi a conoscere la creatura di Luis Antonio, avendo scolpite nella mente le sequenze che sono state spesso al centro dei trailer mostrati in questi anni. C'è un appartamento, un piccolo appartamento, e ci sono anche un uomo e una donna, la cui vita sta per essere sconvolta irrimediabilmente. Sono immagini che abbiamo visto ormai decine di volte, e avremmo dovuto essere ampiamente preparati a quello che Twelve Minutes sa mettere in scena. E allora, com'è possibile che ne siamo usciti del tutto sconvolti?

Nell'ambito del Tribeca Festival, ci è stata infatti concessa la possibilità di mettere le mani su una brevissima demo del gioco, durata circa 20 minuti, che ha offerto un fugace assaggio di quello che saremo chiamati a vivere sulla nostra pelle all'interno di quell'appartamento. La realtà è che i primi 12 minuti di Twelve Minutes sono davvero surreali.

Guarda su YouTube

Deflagrano sotto i tuoi occhi senza che te ne possa accorgere e finisci col viverli quasi in apnea, consapevole di quel che succederà da lì a poco. Tenti di immergerti in quegli istanti di routine familiare senza pensare alla tragedia che sta per irrompere da quella porta, facendo finta che sia l'inizio di una serata come le altre, cercando di non tenere il conto del tempo che passa. Poi, l'inevitabilità fa il suo trionfale ingresso.

La demo non ci ha permesso di esplorare poi molto del gioco di Antonio, essendosi conclusa dopo solo un loop e mezzo dal suo inizio. L'occasione si è però rivelata preziosissima perché non solo ci ha dato modo di mettere alla prova il sistema di controllo che lo sviluppatore ha scelto per Twelve Minutes, ma anche per comprendere meglio le transizioni tra un ciclo e il successivo.

La prospettiva dall'alto si abbina particolarmente bene alla scelta di adottare un sistema punta e clicca per muovere il protagonista, anche se per quel che abbiamo potuto vedere, l'interazione con l'ambientazione lascia spazio a qualche incertezza. Durante un loop si possono raccogliere diversi tipi di oggetti, che confluiscono all'interno di un inventario nella parte superiore dello schermo che non è a volte semplicissimo da richiamare. Questi vanno poi trascinati per abbinarli ad altri oggetti o con gli elementi dell'appartamento, e se sulla carta ciò potrebbe sembrare non troppo complicato, questo meccanismo richiede una precisione chirurgica e durante la nostra prova abbiamo avuto più di qualche problema con un compito semplice come quello di posare un dessert sul tavolo della cucina.

Un appartamento, una finestra e la fioca luce di due candele: non si sfugge al fascino di Twelve Minutes.

Se di per sé queste complicazioni non rovinano affatto l'atmosfera di Twelve Minutes, il nostro timore è quello che certe sbavature del sistema di controllo si possano manifestare in momenti cruciali del loop temporale, magari in situazioni in cui si deve agire in fretta per salvare la pelle.

Ad essere sinceri, la fine di un loop è ancora coperta da un velo di mistero, dal momento che l'unico ciclo che abbiamo potuto esplorare a fondo si è concluso abbastanza in fretta con un pugno ben piazzato del nostro aggressore. Perdere conoscenza equivale a ricominciare da capo, e non abbiamo la minima idea delle reali intenzioni del detective, che almeno formalmente irrompe nell'abitazione per un semplice arresto. Per certi versi è proprio questa la magia che si cela in Twelve Minutes: ci sembra di conoscerlo da una vita, ma è invece ancora tutto da scoprire.

Una volta che tutto ricomincia lì dov'era iniziato, il nostro primissimo istinto è stato quello di cercare di convincere nostra moglie del fatto di trovarci in un interminabile loop, ma la sensazione è quella che le possibilità saranno davvero tantissime e questo potrebbe rivelarsi la vera variabile chiave del successo di Twelve Minutes. Del resto, l'obiettivo è chiaramente quello di spezzare la maledizione, ma nessuno sa davvero come poterlo fare.

Non è facile spiegare cosa si prova a vivere il primo loop, sapendo cosa sta per succedere.

Dell'opera di Antonio sappiamo ancora pochissimo, ma quel che è certo è che il coinvolgimento di un cast stellare saprà dimostrarsi cruciale nel rendere propriamente drammatiche le vicende a schermo. È ancora presto per sbilanciarsi in questo senso, ma le prove attoriali di James McAvoy, Daisy Ridley e Willem Dafoe ci sono sembrate assolutamente convincenti e nutriamo tantissime aspettative in merito quando torneremo ad esplorare Twelve Minutes in sede di recensione.

Non vedevamo l'ora di provare in prima persona l'opera di Luis Antonio, e se in prima battuta immaginavamo che una demo potesse tamponare la nostra curiosità, la sua breve durata è stata al contrario una condanna, che ci rende ancora più ansiosi di scoprire le potenzialità di questo affascinante prodotto. Fortunatamente, non c'è da attendere molto: Twelve Minutes arriverà su PC e dispositivi della famiglia Xbox il prossimo 19 agosto, esordendo al lancio nel catalogo del Game Pass. Provarlo, per certi versi, potrebbe davvero costarvi pochissimo.