TxK - review
Il miglior arcade per PlayStation Vita.
Pensateci bene, fino a solo un anno fa PlayStation Vita era già data per spacciata a causa della mancanza di esclusive e del supporto di terze parti. Dodici mesi dopo, ironia della sorte, si ritrova con la migliore line-up di inizio 2014 grazie a titoli come Toukiden, OlliOlli, Danganronpa, Surge Deluxe, Memories Of Celceta e questo TxK, shooter vettoriale che strizza l'occhio al ben più noto Tempest, partorito dalla mente di Jeff Minter.
Coloro che non conoscono lo strambo sviluppatore inglese sono pregati di tornare su queste pagine soltanto dopo un attento ripasso sulla storia dei videogiochi, mentre tutti gli altri possono tranquillamente continuare a leggere di quello che senza troppi giri di parole è il titolo per PlayStation Vita più divertente che ci sia capitato di provare.
Prendete il grande classico del 1981 e conditelo con un gameplay avvincente, effetti speciali ed esplosioni psichedeliche, un comparto sonoro da far impallidire tutte le hit techno degli ultimi anni e avrete tra le mani TxK.
Lo scopo è semplice: come nell'originale shoot'em up di Dave Theurer, bisogna difendere il proprio alter ego da infinite orde di nemici che si arrampicano su delle colonne bidimensionali che a loro volta formano la struttura del livello. Questi prendono la forma di disegni geometrici, segni zodiacali e altre strane diavolerie che col passare del tempo cominceranno a cambiare il loro aspetto arrotolandosi, girandosi e piegandosi su se stesse, costringendo il giocatore ad invertire i controlli e mutare continuamente strategia.
"TxK è uno shooter vettoriale che strizza l'occhio al ben più noto Tempest"
Naturalmente le "creature" che si lanciano verso di noi si comportano in modi differenti, ed ecco che oltre al classico, innocuo kamikaze troviamo il maledettissimo scaricatore di energia, vortici, cubi ripieni di altri nemici, particelle colorate, teste di toro che lanciano corna e altre stranezze del genere ideate dal team Llamasoft.
Per non rendere le cose troppo facili, il buon Jeff ha ben pensato anche di far spostare i nemici tra le colonne mentre si arrampicano e di permettergli di trascinarci nello spazio qualora entrino in contatto con noi. Fortuna che nel caso dovesse accadere, basta toccare lo schermo di Vita con un dito per lanciare una bomba e distruggere tutto quello che si trova sulla parete vettoriale, oltre che a raddoppiare il punteggio: peccato averne a disposizione soltanto una per ogni livello!
Niente paura però, visto che di tanto in tanto emergono anche dei power-up che non solo migliorano la nostra cadenza e la quantità di fuoco, ma aggiungono in maniera completamente random l'abilità di saltare (perfetta per fare fuori i nemici che infestano il nostro piano di movimento), vite extra o l'utilissima sfera AI Droid, vero e proprio alleato che ci darà una mano a far fuori tutti i malcapitati, almeno fino al termine dello stage. Esatto, perché dopo aver completato ogni schema perderemo tutti i potenziamenti raccolti in precedenza, facendoci iniziare il livello successivo dotati della sola arma principale.
"Vedere in movimento gli effetti particellari e le esplosioni è quanto di più surreale ci sia capitato dai tempi del finale di FEZ"
Le immagini a corredo dell'articolo possono dare un'idea di come possa essere la grafica di TxK, ma credeteci che vedere in movimento gli effetti particellari e le esplosioni è quanto di più surreale ci sia mai capitato di vedere in un videogame, almeno dai tempi del finale di FEZ. Un esempio brillante sono le brevi sezioni bonus che separano uno stage dall'altro: con una visuale in prima persona dobbiamo attraversare dei "cerchi cosmici" mentre cadiamo nel vuoto, e più passeremo vicino al centro di essi, più il punteggio sarà elevato.
Collezionando 4 triangoli warp, invece, si viene trasportati in uno dei due rilassanti bonus stage, perfetti per spezzare il frenetico ritmo del gioco. In uno di questi bisogna semplicemente passare in mezzo a dei portali colorati coi controlli della visuale invertiti, mentre nel secondo è necessario raccogliere quanti più pallini verdi mentre rotoliamo all'interno di un tunnel.
In totale TxK propone la bellezza di 100 livelli diversi, alcuni dei quali definirli ostici è dir poco, ed è qui che sorge l'unico piccolo problema del titolo firmato da Minter, ovvero l'estrema difficoltà di buona parte degli schemi, specialmente dal 51esimo in su.
"TxK propone la bellezza di 100 livelli diversi, alcuni dei quali definirli ostici è dir poco"
Poco male, visto che sotto tutti gli altri aspetti se la cava egregiamente come nel caso del sonoro, vero fiore all'occhiello della produzione Llamasoft, che regala alle nostre orecchie una dozzina di brani techno di altissima fattura, più un paio di episodi pop-elettronici realizzati appositamente per i bonus stage.
Se spesso consigliamo di utilizzare un paio di cuffie per migliorare l'esperienza, in questo specifico non possiamo che obbligarvi a farlo, specie per godere anche degli ottimi effetti sonori e le voci che sottolineano quello che sta accadendo sullo schermo.
La presenza della solo a lingua inglese, infine, non è un ostacolo in cui possono incappare coloro che non conoscono l'idioma d'oltremanica; semmai l'unico vero rimpianto è di non capire le simpatiche e psichedeliche frasi che imperversano in tutto il gioco. Un'ultima nota per segnalare la quasi totale assenza di caricamenti dal lancio dell'applicazione (che pesa poco più di 100MB), fattore non da non sottovalutare e che aiuta TxK ad innalzare il livello di dipendenza che causa a chi ci gioca.
Nonostante il perfect score mancato di un soffio, TxK si proietta nell'olimpo di videogame da avere a tutti i costi grazie alle sue meccaniche divertenti, effetti visivi pirotecnici e un sonoro che rasenta la perfezione, fattori che lo rendono non solo il miglior titolo in circolazione per PlayStation Vita, ma anche una killer application per lo stesso handheld di Sony.
Considerato poi l'ottimo prezzo a cui viene venduto sul PlayStation Store (meno di €7, con un ulteriore sconto per gli abbonati al servizio Plus), lasciarsi sfuggire un prodotto del genere sarebbe grave tanto quanto non conoscere il passato del suo bizzarro creatore. Da avere.