UFC 2010: Undisputed

Usare un videogioco per simulare e predire l'esito degli sport veri e propri può essere folle. A questo punto dell'anno, per esempio, abbiamo già visto più e più volte Cannavaro sollevare la Coppa del Mondo per l'Italia. Dite che una cosa simile possa portare male?

Due giorni prima dell'UFC 111, a New York City, lo spettacolare incontro fra il picchiatore canadese (attuale campione dei pesi welter) Georges St. Pierre e Dan Hardy, si sta svolgendo in tutta la gloria dell'alta definizione su uno schermo cinematografico nel centro di Manhattan.

L'idea generale è che il gioco di colpi di Hardy sia in grado di tenere a bada il rivale, ma se lo scontro finirà a terra (cosa molto probabile), l'abilità di St. Pierre travolgerà il povero britannico. Sullo schermo, comunque, Hardy finisce KO in due round, dopo aver ricevuto un devastante calcio girato alle costole.

UFC 2009: Undisputed è stata un'uscita fondamentale sia per il publisher che per l'organizzazione sportiva. L'UFC aveva bisogno di un gioco all'altezza per poter accrescere la popolarità delle MMA (Mixed Martial Arts, ndR) e cancellare dalla memoria dei giocatori gli scarsi tentativi fatti precedentemente. THQ, dal canto suo, aveva bisogno di provare di essere in grado di realizzare qualcosa di diverso da WWE.

Dopo una marea di recensioni positive e grandi vendite, è ufficialmente nato un franchise di successo, forse non “l'inizio della rinascita di THQ”, come suggerito durante la presentazione, ma di sicuro un potente punto di partenza da dove crescere ed espandere la popolarità di questo sport.

“Sono certo che l'UFC riconosca quanto sia importante il videogioco da un punto di vista educazionale”, afferma il producer Nevin Dravinski. “Stiamo facendo conoscere questa disciplina a una vasta gamma di persone che non avrebbe mai avuto contatti con l'UFC”.

“Alcuni dei più grandi complimenti che ho ricevuto sono arrivati da persone che dicevano 'adoro il tuo gioco', alle quali rispondevo 'Oh, sei un grande fan dell'UFC?', solo per sentirmi dire 'No, ma lo sono diventato dopo aver giocato Undisputed, conoscendo di conseguenza tutti gli atleti'”.

Negli affari, come nello sport, il successo porta sicurezza, e la presentazione di UFC 2010 ha un approccio molto diverso dal cauto ottimismo dell'evento dell'anno precedente.

All'epoca la presentazione nella suite di un albergo di Las Vegas, con Forrest Griffin e Rampage Jackson, aveva un profilo relativamente basso e rilassato. Ora, ad appena un anno di distanza, la presentazione live è decisamente diversa, con un'organizzazione molto più in linea con l'intensità degli eventi UFC.

Su un maxi-schermo girano gli highlight dei combattimenti classici dell'UFC, mentre nella sala la versione PS3 del gioco è presente con un codice giocabile. Dana White (il patron della federazione sportiva americana, ndR) va in giro accompagnato da uno stuolo di uomini bestiali, tra cui spicca anche Brock Lesnar, l'infortunato campione dei pesi massimi, facendo a turno per giocare con i giornalisti mentre esagera con i superlativi.

Tutto è incredibilmente divertente e rientra nell'intento di mostrare il potenziale che l'UFC vede nel gioco come strumento di marketing per le MMA.

“Sanno che abbiamo realizzato un buon gioco”, dice Dravinski. “Dana non fa certo complimenti, e ci ha messo davvero un attimo a dire quanto fossero brutti i titoli precedenti” (la formula più usata da Dana era “facevano schifo”). Dravinski aggiunge: “Fare videogiochi è difficile ma farne uno sulle MMA è ancora peggio. Da un punto di vista puramente tecnico è davvero impegnativo”.

Per qualsiasi nuovo franchise, un considerevole periodo dello sviluppo viene speso per costruire tutto da zero. Con una solida base già disponibile, lo studio ha avuto il lusso di spendere un intero anno per concentrarsi sull'esperienza di gioco. E THQ ci tiene a sottolineare quelle che considera una marea di migliorie introdotte dai ragazzi giapponesi della Yuke's.