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Un giornalista aussie accusa Rockstar

Il publisher avrebbe esercitato pressioni.

Un giornalista australiano ha dichiarato di essere stato licenziato in seguito a determinate pressioni esercitate da Rockstar per il coverage di uno dei prossimi titoli in uscita.

Come riporta News.com, Toby McCasker era il deputy entertainment editor di Zoo Weekly. Ha pubblicato un estratto di un'email su Facebook, asserendo che fosse stata inviata da un PR di Rockstar a un membro dello staff della rivista e che riguardasse l'uscita di Red Dead Redemption.

"Questo è il gioco più grande che abbiamo fatto dopo GTA IV e sta già ricevendo delle nomination come Game of the Year 2010 da parte degli specialisti di tutto il mondo. Potete assicurarvi che l'artitolo di Toby rifletta questo punto di vista, deve rispettare il grande obiettivo di cui sta parlando in questa sede".

Il post di Facebook è stato cancellato e McCasker licenziato da Zoo. Il giornalista afferma di essere vittima di un sistema che consente alle compagnie di richiedere pareri positivi in cambio di accordi pubblicitari.

"Non sono un giornalista che scrive articoli pubblicitari mascherati da editoriali. Questa cultura che sta diventando l'abitudine tra la stampa mi secca molto", ha dichiarato a News.com.

Rockstar Australia ha commentato: "Non abbiamo ben chiaro di cosa si stia parlando. Abbiamo sempre cercato di presentare i nostri giochi nel modo più convincente possibile ai media e ai fan e ovviamente, come ogni altro publisher in Australia o altrove, vogliamo che i nostri titoli siano visti in modo positivo".

Paul Merril, editor di Zoo, ha negato le accuse di McCasker, affermando a Kotaku: "Vorrei chiarire che Rockstar non ha mai ottenuto una recensione preferenziale in cambio di advertising. Nessuna compagnia l'ha mai fatto. E Zoo non darebbe mai un parere positivo a un gioco che non abbiamo valutato solamente per ottenere dollari pubblicitari".

McCasker sarebbe stato licenziato per molteplici ragioni, inclusa "la sua decisione di postare un'email privata sulla sua pagina Facebook".

"Questa email non era riferita a una recensione. McCasker non dovrebbe essere considerato una fonte credibile su quest'argomento".