Uncharted 4: Fine di un Ladro - prova
Abbiamo provato il multiplayer per voi!
Pochi giorni fa siamo stati invitati presso gli uffici di Sony PlayStation Italia per provare in anteprima la beta multiplayer di Uncharted 4, la stessa che molti di voi si stanno apprestando a giocare. Scaduto l'embargo, siamo finalmente pronti a raccontarvi le nostre impressioni al riguardo.
Dobbiamo ammettere che il trailer di presentazione della modalità multigiocatore di Uncharted 4 ci aveva lasciato interdetti, complice la presenza di totem e poteri speciali che poco si amalgamavano con lo spirito della serie Naughty Dog.
Dopo qualche ora di gioco, tuttavia, ci siamo resi conto di quanto l'intenzione degli sviluppatori, con questa modalità, non fosse quella di rispettare il lore di Uncharted, ma di far divertire il più possibile i giocatori L'obiettivo, almeno per il momento, sembrerebbe essere a portata di mano. La struttura base del multiplayer è quella di un classico sparatutto in terza persona, con tante sparatorie, qualche sana scazzottata e la giusta dose di salti e capriole.
Rispetto a quanto abbiamo giocato nei passati episodi della serie il sistema di controllo è più reattivo, anche se il sistema di puntamento continua a non essere dei più precisi (complici anche gli analogici del DualShock 4).
Prima di ogni partita si deve scegliere la propria classe fra quelle a disposizione (nel nostro caso si poteva optare tra assalto, supporto, sfondamento, tattico, ricognizione e corto raggio), ognuna caratterizzata da dotazione e abilità ben precise.
A seconda della scelta effettuata ci si trova fra le mani un'arma differente con cui vomitare piombo contro i bersagli nemici. Si va dall'intramontabile AK-47 a un letale fucile di precisione, passando per mitragliette di vario genere.
Le armi secondarie sono generalmente meno potenti e adatte agli scontri ravvicinati. Oltre a questi strumenti, ogni classe può contare su un'abilità attivabile tramite la pressione di uno dei tasti dorsali. Alcuni hanno le classiche granate a frammentazione, altri cariche a detonazione remota, altri ancora utili medikit con cui curare i compagni di squadra.
Venendo da altri titoli in cui con il dorsale si lanciano esclusivamente vari tipi di granate, durante le nostre partite ci è capitato più volte di veder lanciare per errore i medikit contro gli avversari, ma è bastato poco tempo perché la situazione si stabilizzasse, permettendo a tutti di fare partite emozionanti e serrate.
Una volta scesi sul campo di battaglia ci si rende immediatamente conto della grande verticalità dei livelli, pensata per offrire diversi approcci di gameplay. Per i più scavezzacollo è perfino previsto l'uso del rampino per superare crepacci o atterrare su piattaforme altrimenti troppo distanti, a patto di trovare l'appiglio giusto.
L'uso del rampino non è immediato, soprattutto perché lascia scoperti piuttosto a lungo, ma se sfruttato a dovere permette di portare a casa uccisioni davvero esaltanti, cogliendo di sorpresa gli avversari con spettacolari assalti aerei.
Durante le sparatorie, uccisione dopo uccisione, si accumula denaro da utilizzare per acquistare preziosi bonus nel bel mezzo delle partite, semplicemente accedendo all'apposito menu interagendo con il touchpad del DualShock 4.
Ogni classe può contare su un'arma pesante (magnum, shotgun, lanciarazzi e via dicendo), un potenziamento per il proprio gadget, un talismano e un seguace. A seconda della scelta effettuata si torna in gioco con un nuovo strumento con cui migliorare la propria prestazione in battaglia.
I seguaci permettono di evocare un personaggio controllato dalla CPU, che segue gli ordini del giocatore cercando di dare man forte alla squadra. Il cecchino può essere posizionato in un punto da tiratore per ostacolare gli avversari. Il medico, ovviamente, può curare le ferite o rianimare i compagni caduti a terra, mentre l'assaltatore semina il panico con la sua letale minigun.
L'idea dei seguaci è interessante, anche se il sistema per controllarli ha ancora bisogno di qualche ritocco. Per spostare il cecchino dopo averlo posizionato, infatti, è necessario accedere di nuovo al menu del negozio, selezionare di nuovo il seguace e, solo allora, individuare il nuovo punto dove posizionarlo. Si tratta di un'operazione un po' troppo macchinosa per essere portata a termine nel bel mezzo della battaglia.
I talismani sono l'altro elemento unico di questo multiplayer. Anche in questo caso ci troviamo di fronte a veri e propri extra acquistabili nel negozio durante i match. Una volta equipaggiati, per usarli basta premere contemporaneamente i due dorsali.
Tra i talismani che abbiamo avuto modo di provare ce n'era uno che evocava un enorme totem rosso in grado di danneggiare i nemici nelle vicinanze, un altro che attivava (previa la pressione del tasto Cerchio) una sorta di scatto fiammeggiante con cui muoversi rapidamente attraverso la mappa, e un altro ancora che curava gli alleati in zona.
Sebbene nel trailer la presenza dei totem e dei poteri sembrasse posticcia, joypad alla mano siamo rimasti piuttosto soddisfatti del risultato ottenuto da Naughty Dog con questa soluzione. Questi elementi insieme a un'altra manciata di idee, potrebbero contribuire a rendere il multiplayer di Uncharted 4 qualcosa di unico, meritevole di essere preso seriamente in considerazione.
Per quel che abbiamo potuto vedere, non ci troviamo di fronte a una modalità in grado di trasformarsi in un punto di riferimento nel mondo degli eSport, ma è comunque qualcosa di più strutturato e soddisfacente rispetto al multiplayer dei capitoli precedenti, che sotto molti punti di vista sembrava buttato lì solo per aumentare la longevità.
Manca ancora un bel po' all'uscita di Uncharted 4, quindi i programmatori avranno modo di continuare a lavorare per sviluppare al meglio la loro visione, bilanciando tutto a dovere. Quel che è certo è che le basi di partenza sono solide e divertenti.