UnDungeon Recensione: Uno spietato action RPG!
Un viaggio oltre le dimensioni!
UnDungeon, sviluppato da Laughing Machines, in passato è stato supportato da una campagna su Kickstarter e finanziato in un paio di settimane, attirando una nutrita schiera di videogiocatori appassionati dai titoli indipendenti che non hanno nulla da perdere ma che hanno tanto da dimostrare.
Annunciata la data d'uscita lo scorso mese di ottobre, la prima produzione del team russo è un concentrato di tante buone idee sviluppate con molta passione. UnDungeon, infatti, è un action/RPG che s'ispira ad altri prodotti indipendenti come Hyper Light Drifter ed Enter the Gungeon.
In esso impersoniamo Void, il primo dei sette personaggi da sbloccare per proseguire durante il gioco. Questo oscuro protagonista è uno spettro in grado di utilizzare delle armi a distanza e da lancio, scomparendo per colpire all'improvviso chiunque sia ignaro della sua presenza. A causa dello Shift, un evento catastrofico che ha annientato quasi tutte le forme di vita scucendo persino le varie dimensioni, abbiamo la missione di ricollegare le sette versioni della realtà per ritrovare quanto abbiamo perso.
A causa dell'epilogo che ha sconvolto questo pianeta, tante creature sono mutate e cambiate, sopravvivendo alla giornata e accontentandosi di poco e niente, uccidendo e ingannando. Il team, costruendo un mondo aperto convincente, offre una trama intrigante e incalzante, che ha rari crolli di ritmo. Affronta delle tematiche come il tempo e lo spazio, la perdita e la fine di tutto in maniera inaspettatamente toccante.
C'è chi lo ha fatto in passato esplorando l'ignoto per sorprendere, chi lo ha fatto ma non ha mai davvero raccontato una storia inedita e chi non era ancora pronto per farlo, com'è accaduto con i Weird Beluga, sviluppatori di Clid the Snail.
UnDungeon rientra nella seconda categoria, e non è mai un male per uno studio di sviluppo alla sua prima opera. Costruire un mondo aperto è difficile per molti sviluppatori, considerati gli standard odierni. Il team, però, è riuscito a modellarne uno con personaggi iconici e capaci di strappare persino una risata, di tanto in tanto.
Void è un Araldo, una speranza per il presente, l'unico in grado di riportare le cose a com'erano un tempo, specie per chiunque sia sopravvissuto alla fine di tutto e ricordi il vecchio mondo con le lacrime agli occhi. Compiendo infatti delle missioni secondarie proposte da questi sfortunati esseri in giro per la mappa di gioco, esploriamo dei livelli purtroppo simili tra loro, che offrono tanti oggetti per il potenziamento del nostro protagonista. In essi affrontiamo delle missioni che modificano il karma, ovvero il modo in cui gli abitanti concepiscono le nostre buone o cattive azioni, che in un modo o nell'altro hanno delle conseguenze.
Void, da spettro ormai con un piede nella fossa, ha perso i suoi organi durante lo "Shift. Sopravvive grazie alle implementazioni che può trovare dai cadaveri dei nemici o craftare a Foundation Pier, l'hub principale dove si svolgono le principali attività di potenziamento e di riparazione del nostro equipaggiamento. Oltre a essere importante per l'incremento della nostra vitalità, è fondamentale per il vigore che consumiamo in combattimento e le statistiche d'attacco e di difesa.
Il nucleo, da cambiare ogni volta che ne troviamo uno più potente, possiamo rinforzarlo con varie rune utili per aumentare le nostre capacità offensive, difensive e di fortuna, quest'ultima fondamentale per trovare degli oggetti migliori. Al contrario di quanto ci saremmo aspettati, la progressione del personaggio è minuziosa e curata nei minimi dettagli, sebbene sia molto semplice costruire una build potente.
Certo, siamo costretti a cercare i materiali e a consumare l'essenza, ma là fuori tutto è un pericolo, e non è mai saggio partire a testa bassa contro nemici più forti di noi durante le missioni secondarie o nel corso della trama principale.
Siamo di fronte a una produzione che offre eventi casuali e battaglie improvvise durante le nostre esplorazioni. Lo spostamento da una regione all'altra avviene da una mappa che evidenzia i vari punti d'interesse da raggiungere. I livelli, sfortunatamente simili tra loro, non incentivano all'esplorazione, siccome dai vari mercanti possiamo trovare tutto il necessario per progredire nelle fasi più importanti della trama principale.
Il sistema di combattimento è il punto nevralgico dell'esperienza, il suo reale fiore all'occhiello. UnDungeon, considerato dal team un "Hack n'slash loot 'em up", è prima di tutto un action/RPG divertente, seppure derivativo per via di alcune ispirazioni a noi già note. Il gameplay di gioco, impegnativo e funzionale, va di pari passo con l'alto livello di sfida che offre l'esperienza.
Il numero di nemici a schermo, sempre superiore, ha un valore non da poco se lo affrontiamo senza le dovute precauzioni. Non è soltanto un oggetto che abbiamo equipaggiato a essere importante nella schermata di selezione rapida, ma è come lo utilizziamo in base alle situazioni che abbiamo di fronte.
Un esempio sono gli shuriken, utili per abbattere dei nemici che sparano con armi da fuoco e hanno un'arma corpo a corpo con un rateo capace di portarci a molte cocenti sconfitte. Alcuni ci danneggiano col veleno o i tipici danni da sanguinamento, che intaccano gli organi già messi in condizioni precarie per via degli scontri precedenti.
La tattica migliore è sempre quella di partire all'attacco per primi, riuscendo a combinare gli attacchi normali con quelli a distanza, schivando i fendenti o i proiettili nemici prima che ci colpiscano in pieno. Il combattimento è talmente frenetico che non sempre è facile riuscire a prevedere cosa potrebbe abbattersi su di noi.
Qualora fossimo messi alle strette, potremmo utilizzare delle trappole e delle granate, che consigliamo di adoperare nei momenti concitati. E nel caso avessimo equipaggiata una maschera in grado di rilasciare delle bombe, potrebbe essere il caso di farlo allontanandosi il più fretta possibile.
In definitiva, il sistema di combattimento risulta divertente ed appagante nella sua semplicità, seppure alla lunga stanchi a causa della mancanza del guizzo necessario che lo porterebbe a essere ben più di un titolo indipendente. Al netto di questa critica, c'è da dire che l'intelligenza artificiale dei nemici sia spietata sin dal primo momento.
Altri complimenti vanno alla direzione artistica, che regala scorci d'ambientazione davvero suggestivi. Le aree desertiche sono interessanti, anche se niente è meglio delle giungle che abbiamo raggiunto attraverso i portali durante le missioni di gioco, interfacciandoci con altri avversari non semplici da gestire.
La pixel art è una cosa gradita per chiunque adori perdersi in colori sgargianti facendo un salto nel passato, proiettandosi così in un presente colmo di opportunità. Il team è stato capace di sfruttarlo sapientemente, attingendo dalle migliori case di sviluppo del panorama indipendente.
Abbiamo giocato UnDungeon su Xbox Series X/S, trovandoci di fronte a qualche calo di frame e compenetrazione di troppo e a rallentamenti delle azioni di gioco nei momenti più concitati, che però non ci hanno impossibilitato il godere del titolo.
In conclusione, UnDungeon è un prodotto indipendente molto interessante e intrigante, purtroppo di nicchia per tanti giocatori che cercano un'esperienza meno impegnativa e più immediata.
E considerato il suo ingresso nel catalogo GamePass a partire da oggi su Xbox, PC e in Cloud, potrebbe essere una ghiotta occasione per un appassionato per provarlo con mano e appurare se possa fare al caso suo.