V Rising prova, i vampiri tornano più affamati che mai
Sopravvivere nei panni di un vampiro non è mai stato così difficile!
Nel febbraio del 2021, senza annunci eclatanti o trailer alla Michael Bay, apparve su Steam un gioco in early access che presto si impose come fenomeno del momento. Quel gioco era Valheim, un survival builder minimalista, con grafica non moderna ma accattivante, che con il suo gameplay geniale ha conquistato milioni di giocatori in pochissimo tempo, decretandone un successo che nemmeno i programmatori si aspettavano. V-Raising, appena sbarcato in early access su Steam, cerca di imitare il successo vichingo con un gioco davvero solido, interessante e d’atmosfera.
Nei panni di un vampiro appena risvegliato da un sonno centenario, ci troviamo in una cripta dove altre bare, sparse qua e là, sono state aperte e profanate. Per puro caso, forse, o predestinazione siamo rimasti soli in un mondo che ha cercato già una volta di sterminare la nostra specie, e che ci ha costretto alla fuga coatta. Usciti dal luogo del nostro lungo riposo, muoviamo i primi passi con un tutorial che ci spiega i vari comandi e le meccaniche di gioco.
Contrariamente a quanto visto finora in numerosi titoli survival, la visuale scelta è isometrica, con una telecamera molto simile ai vari action RPG stile Diablo, discostandosi quindi dal canone prima o terza persona a cui siamo abituati in titoli simili. Un cambio questo che ci permette di apprezzare l’ambiente circostante, facendoci immergere ancora di più nella cupa ambientazione, splendidamente acquarellata, di questo titolo.
Le quest iniziali ci spiegano le varie meccaniche di gioco. Prendere a pugni alberi e rocce per ottenere materiali, per poi costruire le prime armi e armature rudimentali, imparare a usare la schivata per evitare i vari attacchi e in generale esplorare il mondo. L’area iniziale è davvero tetra, una nebbia leggera copre questa landa desolata e in rovina, costellata di lapidi e cripte abbandonate e saccheggiate, con scheletri e zombie a fare da guardia.
La luce dell’alba si fa strada nell'oscurità, e presto ci rendiamo conto che il ciclo notte e giorno non è semplicemente decorativo, ma è parte integrante del gameplay di V-Rising. La notte ci protegge, ci permette di esplorare, raccogliere risorse, combattere nemici, spesso dormienti. Il giorno è pronto ad incenerire il nostro personaggio con la luce di quella palla infuocata nel cielo. Gli alberi e le strutture circostanti ci proteggono con la loro ombra, ma il sole, con il suo ciclo, ci impedisce di stare fermi in un posto in attesa della notte.
Persino la nostra base, priva di soffitto, non ci offre sollievo, ma grazie alla costruzione di un braciere alimentato dalle ossa dei nostri nemici (letteralmente) possiamo rimanere al sicuro al suo interno, grazie alla nube prodotta da questo lugubre barbecue.
Qui, con le risorse accumulate, possiamo costruire diversi tavoli da lavoro, che vanno dalla semplice creazione di armi, armature e pozioni, alla raffinazione di legno e metalli, con la segheria e la forgia, fino a cose più “bizzarre e inconsuete, come la postazione per estrarre globi di sangue da creature catturate nelle nostre peregrinazioni notturne (usati per alimentare il cuore del nostro castello e per espanderlo), un altare che ci permette di rintracciare miniboss (essenziali per proseguire nella trama e soprattutto per sbloccare ulteriori abilità), scoperte e nuovi elementi per la nostra base, e un vero e proprio allevamento di ratti che ci permette di ottenere cibo per le nostre escursioni, quasi come le borracce da ciclisti, se sostituiamo il Gatorade con una buona dose di plasma DoC.
La nostra sete inoltre può essere placata anche grazie alle creature che vivono nel mondo di V Rising, che una volta ridotte a pochi punti vita, possono diventare un lauto banchetto per il nostro vampiro, permettendogli di acquisire abilità e bonus aggiuntivi variabili a seconda del tipo di creatura vittima del nostro morso.
Il combattimento è molto dinamico, tra schivate, abilità a distanza e scudi ad energia che ci permettono di deflettere i colpi dei nostri avversari e più miniboss affrontiamo, più il nostro arsenale di poteri vampireschi si infoltisce. Uno dei primissimi boss ad esempio, un gigantesco lupo alfa, ci permette, una volta sconfitto e assimilato, di trasformare noi stessi in un lupo, abilità utile per coprire grandi distanze in minor tempo, specialmente se l’alba si avvicina e vogliamo evitare di rimanere arrostiti.
La difficoltà del gioco, specialmente se affrontato in solitaria, aumenta in maniera esponenziale assai rapidamente, passate le prime due ore di gioco, subito dopo aver sconfitto il primo boss. Per incrementare il nostro livello infatti, serve farmare davvero tanti materiali e specialmente rame, che è abbastanza raro nell’area iniziale e che viene convertito in lingotti con un rapporto 20:1; la lancia, arma migliore contro le creature boschive, ne richiede 16, spingendoci quindi ad esplorare, notte e giorno, tutto il circondario, nella speranza di trovare una miniera.
Il secondo boss in ordine di importanza, un arciere che spara frecce ghiacciate, risulta fondamentale per sbloccare il tavolo per raffinare le pelli animali per costruire armature migliori, e attivare ulteriori miglioramenti per la nostra base.
Tutto in V Rising ha uno scopo e una funzione e come sempre raccogliere e raffinare risorse costituisce il loop di gioco, comune in ogni survival che si rispetti. Giocare con amici quindi diventa quasi fondamentale; dividersi i compiti per costruire una base di gruppo facilita non poco la vita, in modo da progredire come un gruppo e affrontare i vari nemici con lavoro di squadra.
V Rising è sicuramente uno di quei giochi da tenere d’occhio anche per via della sua popolarità corrente su Steam, e con più di 1 milione e mezzo di copie vendute, e recensioni assai positive sulla piattaforma di Valve, continuerà a far parlare di sé a lungo.