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Valkyria Chronicles 4 - recensione

Un gradito ritorno alle origini.

Dopo uno spin-off interessante ma invero claudicante sotto molti aspetti, i fan della prima ora speravano, auspicavano con tutte le loro forze in un ritorno alle origini, in un nuovo inizio che tuttavia riconducesse la gradita ed apprezzatissima IP di SEGA su sentieri già battuti con grande fortuna.

Valkyria Chronicles 4, in più d'un senso, fortunatamente è proprio questo, un atipico gioco di strategia ambientato in una Seconda Guerra Mondiale alternativa, scoppiata e consumatasi in un mondo parallelo, che recupera il gameplay dei predecessori e lo rinnova grazie ad un paio di nuove feature che inspessiscono ulteriormente le meccaniche di cui si alimenta ogni partita, ogni battaglia.

La corsa a ritroso nel tempo, tuttavia, non è solo concettuale, relegata al semplice recupero dell'antico spirito della serie. Anche la trama che fa da sfondo alla nuova campagna guarda al passato e si posiziona nello stesso arco temporale degli eventi narrati nel capostipite, ricostruendo, ovviamente da un altro punto di vista, alcune tra le tappe principali del conflitto che vide e vede contrapporsi il tirannico Impero alla Federazione, alleanza che lotta per l'indipendenza e libertà di un conglomerato di stati e regni diversi.

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Il protagonista è Claude Wallace, comandante dell'Unità E, emulo del Brad Pitt di Fury, non certo per i modi bruschi e la naturale inclinazione alla volgarità. Il nostro è un tipo invero educato e persino timido in certe circostanze, quanto per la determinazione con cui accetta e completa ogni incarico affidatogli, gestendo gli alleati e combattendo la maggior parte delle battaglie a bordo di un tank corazzato.

Senza alcuna sorpresa, lo stile narrativo di Valkyria Chronicles 4 è spiccatamente nipponico. Ciò significa che non mancano inutili digressioni, lungaggini varie ed una spruzzatina di comicità spesso demenziale, che tanto stona con i temi che la trama si prende la briga di tirare in ballo. Eppure seguire l'intera vicenda, che spesso e volentieri si dirama attraverso cut-scene e dialoghi assolutamente opzionali, e quindi eventualmente ignorabili, è piacevole, appassionante, coinvolgente.

In breve, e quasi per magia dopo una fase iniziale fin troppo soporifera, ci si scopre intrigati dagli scorci di un mondo un po' retrò, un po' fantasy, dalle dimensioni di un conflitto gigantesco, dalle relazioni che si instaurano e legano i vari membri dell'Unità E. Il grosso del merito va ad una perfetta caratterizzazione dei protagonisti, ma anche ai contorni di un mondo immaginifico coerente e realistico quel tanto che basta per introdurre e trattare tematiche d'impatto e per nulla scontate.

Tra le condizioni da rispettare per assicurarsi la vittoria, quasi sempre c'è anche quella di completare ogni obiettivo entro un certo quantitativo di turni.

Fortunatamente, Valkyria Chronicles 4 non delude nemmeno sul piano prettamente ludico, offrendo una rilettura del genere di riferimento, quello degli strategici a turni, che delizierà gli esperti e favorirà i neofiti, per nulla impauriti da un gameplay assolutamente padroneggiabile e comprensibile.

Il segreto principale dalla produzione SEGA è la facilità di lettura di ciascuna schermata, la chiarezza con cui ogni meccanica viene introdotta e spiegata tramite brevi tutorial testuali che, pur con qualche inesattezza grammaticale, spiegano in poche righe come comportarsi di fronte ad ogni nuova difficoltà.

Le battaglie, di fatto, si vincono sulla mappa stilizzata dell'ambientazione, finestra attraverso il quale si schierano le truppe all'inizio della partita, rispettando ovviamente le postazioni riservate a ciascuna unità; si impartiscono alcuni comandi speciali, che spaziano dal ritirare un alleato ferito al donare specifici bonus ad un determinato soldato; si seleziona il personaggio di cui prendere il controllo spendendo un punto azione.

Effettuata la propria scelta, l'azione passa sul campo di battaglia vero e proprio, con la telecamera posta sulle spalle dell'unità selezionata, libera di spostarsi fintantoché la barra che ne gestisce il movimento non si svuota, stabilendo così la fine del turno, ma non forzatamente il passaggio del pallino del gioco alla CPU avversaria, visto che l'utente potrà nuovamente spendere altri punti azione, fino all'esaurimento ovviamente, per muovere altre truppe e avvicinarsi progressivamente all'obiettivo finale che, spesso e volentieri, corrisponderà con la conquista della base nemica.

Nebbia, ghiaccio e oscurità sono elementi climatici e naturali che renderanno la vita ulteriormente difficile ai membri dell'Unità E.

Come facilmente ipotizzabile, i soldati si dividono in varie classi, ciascuna con statistiche, armamenti e abilità specifiche. I Cecchini sono ideali per eliminare le minacce dalla distanza ma non sono grandi camminatori. Gli Ingegneri possono riparare i mezzi corazzati e guarire gli alleati. I Lancieri tornano utili per abbattere i tank avversari. I Ricognitori sono fondamentali per individuare le truppe ostili grazie alla loro spiccata mobilità. I Soldati d'Assalto possono attirare il fuoco nemico, mentre sfondano il fronte con attacchi ravvicinati. New entry di questo episodio, i Granatieri, unità che grazie ai loro devastanti attacchi dalla distanza possono ribaltare completamente le sorti del conflitto.

Alla prova dei fatti, sebbene possa sembrare una novità di poco conto, in realtà l'introduzione di questi soldati costringerà i veterani a rivedere le loro strategie raffinate ed utilizzate in passato, visto che basterà una granata ben piazzata per spazzare via un intero gruppo di Ricognitori e Soldati d'Assalto.

Serve insomma una certa elasticità mentale e una spiccata intuizione per destreggiarsi al meglio in qualsiasi situazione, nonostante il level design suggerisca (quasi) sempre la miglior strategia da applicare per fiancheggiare e circondare i nemici. Tra sentieri più o meno nascosti e strutture che possono permettere il passaggio degli alleati, se ricostruiti da un Ingegnere beninteso, c'è sempre una soluzione più efficace dello scontro frontale, spesso letale soprattutto ai livelli di difficoltà più alti.

Tra un turno e l'altro, potrete impartire ordini diretti. Tra i molti, nei livelli in cui è prevista la presenza di corsi d'acqua, c'è anche quello che prevede un attacco alle truppe di terra da parte di una flotta navale.

Il level design, in questo senso, sviluppa una verticalità del tutto inedita per la serie, rendendo fondamentale lo schieramento di Cecchini e Granatieri, per l'appunto, che possono mietere vittime su vittime una volta raggiunta la location ideale per sprigionare la loro potenza di fuoco. Non si tratta di un equilibrio perfetto, visto che i Ricognitori vantano tutt'ora un'eccessiva mobilità rispetto a tutte le altre unità, capacità che vi permetterà di conquistare le basi nemiche anche solo dribblando buona parte delle sentinelle nemiche. Eppure senza una tattica oculata e ben studiata è impossibile avere la meglio.

Come anticipato, inoltre, il gioco fa di tutto per mettere a proprio agio tanto i neofiti, quanto tutti coloro che solitamente non gradiscono il genere degli strategici in tempo reale. Indicatori ed icone rendono chiari ed evidenti effetti e conseguenze delle proprie azioni, mentre un ritmo d'azione inaspettatamente alto, vista l'alternanza tra varie truppe che dovrete controllare, rende l'esperienza digeribile anche a chi è in cerca di qualcosa di movimentato.

Non va naturalmente dimenticata poi l'anima ruolistica di Valkyria Chronicles 4, nonostante sia l'ambito più fragile e superficiale di tutta la produzione. Completando le missioni, sacrificando i punti esperienza accumulati potrete addestrare le truppe, incrementandone le statistiche. Allo stesso modo potrete potenziare l'armamentario e i singoli pezzi che compongono il tank di Claude. Purtroppo avrete ben poco margine di manovra, visto che, di fatto, i potenziamenti si sbloccano in momenti specifici dell'avventura e non avrete chissà quante scelte da compiere, anche considerando le singole bocche di fuoco che ruberete all'Impero, che potrete donare ad un vostro soldato in via esclusiva.

L'esplorazione è spesso fondamentale per imbattersi nei classici barili esplosivi che, con un solo colpo, possono distruggere strutture, bunker e difese apparentemente inattaccabili.

Se sotto il profilo tecnico vengono a galla tutti i limiti di un gioco che sfrutta un motore grafico vecchio di una generazione di console, per quanto aggiornato e potenziato, artisticamente siamo di fronte ad un piccolo gioiellino. La quasi totale assenza di animazioni facciali farà storcere il naso, esattamente come la plasticità di certe animazioni, ma le ambientazioni, così come i personaggi, sono ben disegnate, ricche di dettagli.

Nonostante le poche novità introdotte, Valkyria Chronicles 4 è un titolo assolutamente da giocare se si è amanti degli strategici a turni. Profondo al punto giusto, impegnativo quanto basta, impreziosito da una trama godibile e da un art design ammaliante. Neofiti e curiosi potrebbero trovare nella produzione SEGA il gioco ideale con cui iniziarsi al genere, vuoi perché le meccaniche ludiche non sono difficili da padroneggiare, vuoi perché in certi casi si ha quasi la sensazione di avere a che fare con uno sparatutto in terza persona in cui si controllano tanti personaggi e mezzi diversi.

8 / 10
Avatar di Lorenzo Fazio
Lorenzo Fazio non ha mai smesso di giocare sin dai tempi del Master System. Ha così cercato di unire l’utile al dilettevole, inventandosi giornalista videoludico. Qualcuno ci è cascato: scrive per importanti testate del settore da quasi una decina di anni.

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Valkyria Chronicles 4

PS4, Xbox One, PC, Nintendo Switch

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