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Valkyria Chronicles Remaster - prova

Un terzo tentativo per convincere il pubblico.

C'è un gioco prodotto da SEGA, uscito su PlayStation 3 e PC, che nonostante le sue indiscutibili qualità non è mai stato notato dal grande pubblico. Stiamo parlando di Valkyria Chronicles, strategico in salsa anime capace di mescolare una generosa manciata di X-COM e una buona dose di situazioni tipiche dell'animazione giapponese.

Dopo un eccellente primo episodio, la serie è approdata su PSP con un secondo capitolo meno brillante (arrivato anche nel mercato occidentale) e con una terza avventura decisamente più convincente, rimasta confinata in Giappone.

Mentre SEGA è al lavoro sulla quarta puntata della saga, prevista per PlayStation 4, il primo Valkyria Chronicles si appresta a uscire sull'attuale console Sony in una versione tirata a lucido. Abbiamo affrontato le prime missioni con un codice praticamente completo (quello americano), e confermato così i nostri sospetti iniziali: ci troviamo semplicemente di fronte alla versione PC riadattata su console.

Rispetto a quanto visto su PS3, infatti, il comparto tecnico è stato opportunamente passato a 1080p e gira a 60 fps costanti. L'ottima direzione artistica del titolo SEGA trae grande giovamento dalla maggior pulizia grafica.

Come potete vedere, nei filmati l'aliasing è estremamente pronunciato.

Nelle fasi di gameplay l'aliasing, difetto principale della versione PlayStation 3, è quasi completamente scomparso, permettendo finalmente di concentrarsi sugli ottimi shader scelti per dare al gioco l'effetto pastellato che lo ha sempre caratterizzato.

Peccato però che rispetto alla versione PC non siano stati fatti ulteriori miglioramenti. In particolare ci riferiamo ai filmati che raccontano la trama, rimasti ancorati a una risoluzione a 720p e ancora flagellati dal medesimo aliasing della prima versione del gioco.

Peccato anche per l'assenza della traccia audio giapponese. Sarebbe stato bello trovare l'opzione per scegliere se affidarsi al doppiaggio inglese o a quello in lingua nipponica, caratterizzato da voci più in linea con i personaggi a cui sono associate. Continuiamo comunque a sperare di trovare questa opzione nella versione europea del gioco, quando approderà nei negozi.

Al di là di questi elementi tecnici, comunque, la versione PS4 di Valkyria Chronicles mantiene intatto il gameplay originale che tanto ci aveva fatto amare il titolo SEGA alla sua prima apparizione su PlayStation 3. Per chi non avesse mai avuto modo di avvicinarsi al gioco, basti sapere che si tratta di uno strategico a turni interessante e ben strutturato.

La pulizia grafica durante le battaglie è nettamente superiore a quella vista su PlayStation 3, e in linea con quella della versione PC.

L'ambientazione fantasy propone una versione fittizia della Seconda Guerra Mondiale, inventando i nomi delle nazioni coinvolte ma riproponendo un quadro globale molto simile, con un impero malvagio intento a portare avanti una micidiale operazione di conquista ai danni dei paesi confinanti, e una fazione di alleati pronti a resistere con ogni mezzo.

Il giocatore è chiamato a vestire i panni di un manipolo di soldati del regno di Gallia, piccola nazione neutrale coinvolta suo malgrado nel conflitto. La storia viene narrata attraverso una serie di filmati piuttosto curati, e con lunghi dialoghi tra i numerosi personaggi che prendono parte all'azione. La cosa interessante è che in questo gioco anche i personaggi secondari vantano un'ottima caratterizzazione, sia grafica che caratteriale, tanto che è praticamente impossibile non trovare qualcuno a cui affezionarsi.

Attenzione, però, perché in Valkyria Chronicles la morte è una situazione permanente, quindi è necessario prestare la massima attenzione una volta sul campo di battaglia. In questo strategico SEGA agire alla cieca senza pianificare le cose porta a morte certa, perché i soldati della fazione nemica sono sempre pronti a punire severamente eventuali errori. Per questo motivo è molto importante studiare il campo di battaglia e le risorse nemiche prima di entrare in azione, e allo stesso modo è fondamentale gestire con attenzione i Punti Azione di ogni singola unità.

La direzione artistica del gioco è ancora oggi estremamente godibile.

Sulle mappe di gioco, infatti, è possibile spostare le proprie truppe in base al numero di PA a loro disposizione. Ogni soldato può attaccare una sola volta per azione, ma è comunque possibile muovere più volte la stessa unità nel corso dello stesso turno.

Durante la fase di movimento i soldati avversari sparano automaticamente a tutti coloro che passano nel loro campo visivo e che entrano a portata della rispettiva arma, ma quando si passa alla fase di attacco si può mirare in tutta tranquillità, cercando di colpire le zone più vulnerabili dei bersagli.

A seconda del nemico che si vuole abbattere si deve scegliere il soldato adeguato, ed è anche possibile impartire ordini specifici in grado di migliorare le prestazioni dell'intero team. Di elementi con cui sperimentare ce ne sono davvero tanti, e gli scenari pensati dagli sviluppatori per ogni missioni sapranno mettervi a dura prova.

Non ci resta che attendere di mettere le mani sulla versione pal di Valkyria Chonicles Remaster, per testarla a fondo e scrivere l'immancabile recensione.

Avatar di Filippo Facchetti
Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.
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