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Victor Vran, un nuovo eroe per gli action-RPG - recensione

Si va a caccia di demoni.

Haemimont Games, software house diventata famosa grazie alla serie Tropico, cambia genere e si lancia nel campo degli action-RPG con Victor Vran. La serie Diablo è la vera capostipite di questo genere, e può essere difficile staccarsi dalla tradizione da essa stabilita, ma Victor Vran riesce con successo a differenziarsi e a trovare una sua caratterizzazione unica sin dai primi minuti di gioco.

All'inizio non si passa per la classica schermata di scelta della classe: nel gioco è possibile vestire solo i panni di Victor Vran, un cacciatore che arriva nella città di Zagoravia alla ricerca di un suo amico e si ritrova nel mezzo di una sorta di invasione demoniaca.

La storia viene svelata man mano che si procede nell'avventura, attraverso schermate di dialogo composte dal disegno del personaggio di turno affiancato dalla conversazione del momento.

La regina di Zagoravia ci dà il benvenuto in città. I dialoghi nel gioco sono gestiti con queste schermate: disegno del personaggio da un lato, testo dall'altro e voce che legge il tutto.

Non è possibile interagire in alcun modo nei dialoghi, né effettuare scelte che possano modificare lo svolgimento della trama, ma la caratterizzazione grafica e il doppiaggio completo (in inglese) di tutti i personaggi del gioco sono molto convincenti. Non ci vuole molto per sentirsi parte del mondo e dell'avventura di Victor, anche grazie ai vari colpi di scena che si incontrano con il procedere della vicenda.

Oltre ai dialoghi tra una missione e l'altra, durante le nostre avventure sentiremo spesso delle voci che ci parleranno, raccontandoci fatti inerenti alla mappa in cui ci troviamo. Si instaurerà a volte anche una sorta di dialogo tra il nostro personaggio e la voce di turno, un elemento veramente ben riuscito che contribuisce a creare un senso di immersione nella storia.

I momenti chiave vengono presentati attraverso dei filmati composti da una successione di disegni, una chiara scelta stilistica che da un lato ha sicuramente contenuto i costi di produzione, e dall'altro contribuisce a rafforzare la caratterizzazione artistica del prodotto e gli permette di acquisire uno stile unico.

Uno degli elementi peculiari di ogni action-RPG che si rispetti è la presenza di una marea di oggetti correlati da tutta una serie di statistiche utili a personalizzare al massimo il nostro personaggio. Victor Vran si discosta parecchio da questa filosofia, proponendo un numero di oggetti più limitato con poche statistiche.

Con il passaggio di livello si ottengono bonus predefiniti o si sbloccano nuove caratteristiche, come ad esempio le maledizioni che permettono di personalizzare il livello di difficoltà del gioco.

Non c'è alcun riferimento alle canoniche statistiche di forza, destrezza, intelligenza o simili, bensì solo vita, armatura e penetrazione armatura insieme ai due indispensabili parametri collegati ai colpi critici (possibilità di effettuarne e maggiorazione dei loro danni). Una semplificazione notevole, forse leggermente troppo accentuata, considerando anche che aumentando di livello si ottengono dei bonus prestabiliti e l'unica scelta si limita alla selezione di uno tra tre oggetti che di volta in volta vengono proposti.

Essendoci una sola classe nel gioco, non esiste un set di abilità collegato ad essa. Gli sviluppatori hanno deciso invece di collegare le varie abilità all'arma impugnata in un determinato momento. È possibile equipaggiare due diverse tipologie di armi e alternarle rapidamente in combattimento premendo un semplice tasto, e ciascuna di esse sblocca altrettante abilità. Quindi in totale si hanno a disposizione quattro potenziali abilità collegate alle armi, utilizzabili due alla volta.

A queste si aggiungono i poteri demoniaci che, come le armi, sono oggetti da recuperare nel corso dell'avventura. Si tratta di attacchi magici speciali e particolarmente devastanti, che per essere utilizzati necessitano di una quantità minima di energia da ottenere uccidendo nemici.

Essendo oggetti, i poteri demoniaci hanno statistiche variabili e vi sono varie versioni di uno stesso attacco. L'idea di rendere le abilità degli oggetti non è nuova e la si è già sperimentata in altri titoli, in Victor Vran risulta però ben integrata e non eccessivamente dispersiva.

Il gioco è diviso in mappe, e ciascuna di esse propone una serie di sfide che spesso prevedono l'utilizzo di un'arma specifica per sbloccare delle ricompense aggiuntive (oro, esperienza o oggetti). Un sistema che funziona ed aggiunge stimoli interessanti e molti obbiettivi secondari che aumentano la longevità del prodotto.

La difficoltà del gioco è anch'essa personalizzabile attivando una serie di oggetti che diventano disponibili a partire dal livello 12. Questi oggetti consistono in cinque rune che abilitano altrettante maledizioni: ognuna potenzia i nostri nemici aumentandone la resistenza, gli attacchi o altre caratteristiche simili. La ricompensa per la maggiore difficoltà è più esperienza, nonché la possibilità di completare alcune sfide particolari nelle varie mappe del gioco.

Abbiamo detto che non ci sono molte statistiche nel gioco e la personalizzazione del nostro personaggio è limitata, ma questi elementi sono controbilanciati dalle carte del destino, che permettono di aggiungere alcune caratteristiche uniche al nostro eroe. Queste carte, anch'esse recuperabili dai nemici caduti, possono essere combinate e attivate per fornire ad esempio una maggiore probabilità di colpo critico o la possibilità di far esplodere i nostri nemici.

Gli spettri sono alcuni tra i nemici più fastidiosi, soprattutto quando abbiamo attive varie maledizioni, e sono sempre contornati da altri mostri (in questo caso scheletri).

Ogni carta è dotata di un punteggio numerico, ed è possibile combinarle in modo tale che la somma dei loro valori non superi una soglia massima imposta dal livello attuale. Questa meccanica limita la possibilità di scegliere semplicemente le carte più potenti in assoluto, e obbliga anche a studiare le migliori combinazioni in modo da sfruttare al massimo i punti disponibili. A conti fatti, il sistema delle carte è l'elemento legato alla personalizzazione meglio riuscito dell'intero gioco.

A conti fatti, Victor Vran è un ottimo action-RPG che riesce a ritagliarsi un suo spazio in questa categoria di prodotti. Gli sviluppatori hanno centrato l'obbiettivo di realizzare un titolo dotato di un'anima ben definita: la personalizzazione del protagonista è parzialmente limitata ma mirata, e nel complesso la qualità non manca e si riesce subito ad entrare in perfetta sintonia con il personaggio e la sua travagliata storia.

8 / 10
Avatar di Federico Chiesa
Federico Chiesa è un appassionato di videogame la cui curiosità lo ha spinto a provarne di ogni tipo, cercando sempre nuovi mezzi per condividere questa grande passione. Il suo motto è “Non c’è provare, fare o non fare.”

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Victor Vran

PS4, Xbox One, PC, Nintendo Switch

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