Victory: The Age of Racing
Il made in Italy scende in pista.
Visitare gli uffici di una software house non è un'esperienza che capiti tutti i giorni; se poi essa è italiana, l'evento è paragonabile all'avvistamento del mostro di Lochness o dello Yeti. È quindi con l'occhio curioso del criptozoologo che mi sono recato in quel di Cesena negli uffici di Vae Victis per dare un'occhiata alla loro prossima creazione, ovvero Victory: the Age of Racing.
Il titolo si propone come un simulatore di corse dall'attitudine a metà fra il casual ed il simulativo, completamene online e totalmente free to play. È bene sottolineare il "totalmente", perché di solito questa formula nasconde meccanismi che, pur permettendo di giocare gratuitamente, obbligano a spendere soldi veri qualora si sia interessati a sfruttare a pieno le funzionalità e gli oggetti del prodotto.
In Victory l'utente pagante e quello gratuito sono invece posti sullo stesso piano e possono accedere agli stessi contenuti; ovviamente, spendendo del denaro si salta il passaggio dell'accumulo di punti esperienza ma non c'è alcun tipo di contenuto bloccato per chi scelga il tempo, e non i soldi, per far crescere la propria scuderia.
La visita negli studi di Vae Victis comunque mi ha permesso non solo di scambiare qualche parola con gli sviluppatori ma anche di mettere le mani su una versione preliminare del gioco per valutare la bontà del progetto. Se proprio siete ansiosi di sapere come è andata, posso dire che quando sono tornato a casa ero dispiaciuto di dover aspettare ancora qualche mese per poterci giocare. Ma procediamo con ordine...
La prima cosa da fare in Victory è personalizzare il vostro bolide, ed è una fortuna che non possiate subito utilizzare tutte le componenti disponibili, altrimenti passereste le vostre ore a creare automobili e non in pista: stiamo infatti parlando di circa 3200 combinazioni possibili, mica robetta.
Ogni modello è infatti composto da tre blocchi, frontale, centrale e posteriore, con cui potete dare una forma iniziale alla vostra macchina; solo queste parti sono così tante che difficilmente troverete una vettura uguale alla vostra.
Dopo i blocchi è il momento di definire la livrea, e anche qui potrete sbizzarrivi con simboli, forme geometriche, sponsor, fiamme, teschi, eccetera, oppure utilizzare o modificare uno dei template predefiniti: anche qui i numeri parlano da soli, con 1500 tra sticker e texture che vi aspettano, ovviamente se avete i crediti per pagarli.
Questa funzione è simile a quella di Forza Motorsport ma permette un livello di customizzazione ancora più vasto e, soprattutto, non è legato all'utilizzo di un pad: creare e modificare un'auto è quindi questione di pochissimi minuti.
Una volta definito l'esterno della vostra macchina è il momento di attribuirle i "punti abilità", proprio come se fosse un gioco di ruolo, solo che al posto di forza, destrezza, intelligenza e carisma ci sono peso, aerodinamica, trazione, grip, freni e potenza. Se ci fate caso manca la voce "velocità", questo perché Victory, pur essendo fondamentalmente un gioco arcade, è dotato di un modello di guida estremamente realistico e privo di quelle semplificazioni che è facile trovare in molti titoli di guida. Se volete essere più veloci dovete calibrare la macchina in modo che lo sia e che rimanga comunque governabile; non vi basterà insomma spostare una levetta.