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A Game of Thrones - Genesis

Nel gioco del trono o si vince o si muore... di noia!

Tutto qui? Assolutamente no, perché una zona in vostro controllo potrebbe essere invece segretamente controllata dal nemico (lo capirete perché non vi arriveranno i soldi), che potrebbe avere inviato una spia a stringere un patto segreto; o magari il vostro emissario è stato corrotto in precedenza e ha fatto finta di conquistare la zona per voi, mentre l'ha fatto per il vostro avversario (se vi state già confondendo è perfettamente normale, io dal tutorial ne sono uscito parecchio frastornato).

Per evitare che una zona ceda segretamente alle lusinghe del nemico, dovrete inviare una nobildonna, un personaggio che può anche far passare dalla vostra parte le unità nemiche, a stringere un patto di sangue con il punto di controllo, rendendo così impossibile il lavoro delle spie.

La nobildonna però può essere uccisa da un assassino, che può anche uccidere gli emissari, tuttavia entrambi possono essere protetti da un corpo di guardia, che può arrestare l'assassino (e liberare o chiedere un riscatto per i prigionieri può farvi guadagnare punti prestigio o denaro).

I draghi sono l'unica concessione allo spettacolo di un gioco altrimenti molto piatto.

Potrete perfino scatenare la rivolta nelle città nemiche, giustificando così l'eventuale ingresso in città delle vostre armate e bloccando le risorse del nemico, e qui mi fermo, perché non voglio farvi scappare in preda al panico.

Come avrete capito, in A Game of Thrones: Genesis tutto si riduce ancora una volta a una versione molto complessa di sasso-forbice-carta, che a lungo andare diventa molto prevedibile e poco appassionante.

Certo, eventualmente tutta la situazione può evolversi fino a una guerra dichiarata, dove ogni intrigo viene svelato e finalmente le lame possono cominciare la loro danza mortale, ma questa fase non si rivela più interessante della precedente, anche se è l'unico momento in cui potrete vedere qualche unità speciale ispirata alle Cronache.

Non fatevi ingannare dai verdi pascoli, c'è sicuramente un assassino in giro pronto a rovinarvi i piani!

In definitiva, bisogna ammettere che, al di là dei suoi difetti, questo complesso intreccio di meccaniche di gioco è forse la caratteristica più fedele all'opera di Martin. Niente è come sembra, non ci si può fidare di nessuno e fino all'ultimo momento tutti sembrano voler evitare la guerra, almeno finché non sono sicuri di vincerla.

E se nel single player queste caratteristiche non vengono esaltate più di tanto, visto che per strane esigenze di trama difficilmente potrete contare su un'ampia libertà di scelta, e l'IA non è propriamente uno stratega sopraffino, nel multiplayer la situazione diventa più interessante, sempre che troviate qualcuno con cui giocare.

Con tutti i giochi di strategia che ci sono in giro, A Game of Thrones: Genesis non ha altra alternativa che fare la figura del più classico dei vasi di coccio tra i vasi di ferro. Di solito in questi casi si dovrebbe dire che è un gioco consigliato solo ai fan della serie, ma per stavolta non mi sento neppure di suggerirlo a chi si è comprato una paio di mutandoni invernali con scritto "Winter is coming".

Se proprio volete farvi una giratina nei Sette Regni, rileggetevi i libri, guardatevi la serie TV o scaricatevi il mod per Total War: ne ricaverete maggiori soddisfazioni.

5 / 10
Avatar di Lorenzo Fantoni
Lorenzo Fantoni: Dentro un rugbista di 110kg dedito agli stravizi, batte il cuore di nerd vecchio stampo con lo sguardo perennemente abbronzato da uno schermo, anche d'estate.

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