L'App del giorno: Candy Train - review
Mai lasciarsi ingannare dalle apparenze.
Poche cose puzzano PopCap lontano un miglio quanto Candy Train. Tutto, dalla schermata di titoli trasudante scritte luccicanti e texture coloratissime, alla colonna sonora in stile cartoon fatta di allegti "ciuf ciuf" e di sonorità prese in prestito da una stazione ferroviaria, richiama lo stile zuccheroso della software house di Seattle: persino l'icona che vedrete comparire sul vostro iPhone una volta installata l'App è così dannatamente tenera e "carina" da farvi venire un diabete anticipato.
PopCap all'ennesima potenza, insomma? Fossi in voi, non ne sarei così certo. E se vi dicessi che le smancerie si esauriscono rapidamente al solo comparto grafico, lasciando spazio ad uno dei gameplay più bastardi, punitivi e brutali che possiate trovare in tutto l'App Store?
Non è infatti una coincidenza se questo Candy Train appartiene al filone dei 4th & Battery - un brand creato dalla stessa PopCap per dare pubblicazione ad un nugolo di titoli assurdi al limite della dannazione eterna, dei meravigliosi Frankenstein digitali quali, ad esempio, Unpleasant Horse.
I fedeli del browser game avranno già avuto modo di scontrarsi con il sadismo di Candy Train nel lontano 2001, quando il titolo - debuttato in formato flash nel portale PopCap - riuscì ad emergere dalle masse per un livello di difficoltà e cattiveria da spingere al suicidio gran parte dell'allora utenza di Bejeweled.
A metà dello scorso anno, il trenino degli orrori ha raggiunto la stazione di Cupertino con una nuova revisione, rigorosamente gratuita, progettata appositamente per il sistema di controllo touch di iPhone/iPad. E sarei pronto a scommettermi la casa che, da allora, nessuno (e ribadisco nessuno) abbia raggiunto i titoli di coda senza aver compromesso i rapporti con il vicinato o sacrificato buona parte dei propri neuroni.
Eppure l'idea alla base del gioco è drammaticamente semplice. Ogni schermata è un groviglio incasinatissimo di pezzi di rotaia suddivisi a "celle" su una scacchiera, da far ruotare opportunamente con un semplice tap. L'obiettivo, che ve lo spiego a fare, è quello riordinare l'intero percorso restando saldamente in vantaggio su un trenino colorato che si muove imperterrito "dietro" di noi, aumentando la propria velocità tassello dopo tassello.
Riflessi, sangue freddo e un minimo di logica: è così difficile incastrare correttamente un set di raccordi prima che quella maledettissima locomotiva ci raggiunga e deragli impietosamente? Vi rispondo io: sì.
Candy Train parte col piede sull'acceleratore sin dalle primissime battute, offrendo un livello di sfida che definire ripido è un eufemismo: nemmeno il tempo di dare un'occhiata al campo di gioco e dedurre la prossima mossa che il treno è già lì a pochi centimetri, così sgargiante e veloce che sembra non veder l'ora di finire fuori strada.
Cercare di collegare ulteriori carrozze alla motrice al fine di rallentarne la marcia è forse l'idea più saggia che il vostro cervello riuscirà ad elaborare, seppur non di così facile attuazione. Una volta agganciato anche l'ultimo vagone sarà possibile avvicinarsi alla stazione ferroviaria più prossima, terminando il livello corrente e accedendo al successivo. Che, ovviamente, riproporrà la sola locomotiva e un guazzabuglio di tasselli ancora peggiore del precedente. E avanti così, sino ai titoli di coda.
Sia chiaro, sbagliate anche solo un raccordo e preparatevi a riaffrontare il livello dall'inizio: del resto, familiarizzare con il Game Over è un qualcosa all'ordine della partita. Non bastasse, il generoso sistema di premi che caratterizza molti titoli PopCap, dove il giocatore viene bellamente remunerato per quasi ogni azione compiuta (un rimbalzo fortunato in Peggle o una catena spettacolare in Zumba Blitz, ad esempio), non trova il minimo corrispondente in quest'avventura ferroviaria.
Candy Train è una bestia spietata e senza cuore, che manderà a farsi friggere tutti i vostri sforzi con una serie infinita di incidenti e che trasformerà ogni presunta logica in ulteriore caos e disordine.
Ma dopotutto è proprio questa sua crudeltà, così pura e ingegnosa, a fare di Candy Train un titolo che difficilmente abbandonerete a metà strada: una sfida incessante e ingrata, che va grottescamente a braccetto con una direzione artistica spensierata e allegra.
Molti sviluppatori, alla luce di un gameplay così impietoso e severo, avrebbero probabilmente intrapreso una scelta estetica molto più minimalista ed essenziale, come succede nel caso di Trainyard.
PopCap, dal canto suo, sembra quasi volerci indorare la pillola: certo, la grafica "zuccherosa" è da sempre un marchio di fabbrica del team di sviluppo, ma rendere un po' più dolce un gioco così malato e geniale nella sua brutalità, a conti fatti, potrebbe salvare la popolazione di mela-dispositivi da uno sterminio prematuro.