Assassin's Creed: Revelations - review
L'ultimo viaggio di Ezio Auditore.
Il medesimo trattamento di approfondimento generale è stato riservato ad Altair, a cui sono state dedicate le sequenze che seguono il recupero delle chiavi di Masyaf. Durante questi brevi ricordi vengono raccontate scene di una certa forza emotiva, che mostrano alcuni flash della vita del primissimo protagonista di Assassin's Creed permettendoci di scoprirne dettagli finora ignoti.
L'unico appunto che ci riserviamo di fare a questi ricordi riguarda alcuni errori compiuti dagli sceneggiatori di Ubisoft. Ricordate che la doppia lama nascosta era stata inventata da Leonardo Da Vinci in Assassin's Creed II? Beh, in Assassin's Creed: Revelations anche Altair è equipaggiato con il medesimo congegno, una disattenzione impossibile da non notare.
Ciò detto, comunque, il gioco riesce a mantenere gli standard elevati raggiunti da Brotherhood. L'ottima struttura creata da Ubisoft nel capitolo precedente funziona ancora alla grande e garantisce diverse ore di divertimento e di varietà. Le torri dei Borgia sono state sostituite con delle più generiche basi dei Templari, da occupare e trasformare in covi degli assassini.
L'assalto a queste zone è stato nettamente migliorato, visto che questa volta il capitano da eliminare non viene immediatamente segnalato sulla mappa ma è necessario affidarsi all'Occhio dell'Aquila per individuarlo e, successivamente, abbatterlo.
Anche la parte legata alla ricerca, all'addestramento e alla gestione dei nuovi assassini è stata ampliata, tanto che stavolta è necessario nominare il capo di ogni covo (che svolgerà autonomamente i compiti che in Brotherhood spettavano ad Ezio) e poi distribuire le proprie risorse attraverso le missioni sparse per il mondo.
Proprio questo elemento, finalmente, non appare più fine a se stesso visto che, oltre a essere utili per sbloccare eventuali ricompense nei negozi, le missioni permettono di ridurre l'egemonia dei Templari e di strappare al loro controllo intere città, garantendo così un flusso sempre costante di risorse e materiali direttamente dall'estero.
A tutto questo si vanno ad affiancare le inedite sequenze Tower Defense, durante le quali Ezio deve distribuire varie tipologie di assassini attorno ai covi sotto attacco, in modo da difenderli dalla minaccia templare.
Di sicuro non ci troviamo di fronte a un Tower Defense di chissà quale livello qualitativo (ci sono titoli in flash ben più approfonditi di questa interpretazione Ubisoft), ma si tratta comunque di un'aggiunta interessante che offre momenti di stacco dall'esperienza tradizionale di Assassin's Creed.
"L'introduzione del Tower Defence è apprezzabile ma il modo in cui viene attivata desta qualche perplessità."
Peccato solo che, pur di far sperimentare il più possibile queste sequenze ai giocatori, i programmatori abbiano scelto un modo piuttosto bizzarro per regolare gli attacchi da parte dei templari. In pratica l'assalto alle sedi avviene solo quando l'allerta templare raggiunge i livelli più alti. Questo particolare indicatore sale ogni volta che si commettono azioni illegali, esattamente come accadeva in passato, ma anche ogni volta che si restaura un negozio, senza alcuna motivazione plausibile. Ristrutturando quattro botteghe si arriva immediatamente al massimo grado di allerta, dettaglio che si rivela essere particolarmente fastidioso quando si cerca di risistemare la città in santa pace.
Fra gli elementi che l'intera community di fan di Assassin's Creed avrebbe voluto vedere migliorati in questo nuovo episodio spiccano sicuramente i combattimenti e l'Intelligenza Artificiale. Sul fronte degli scontri corpo a corpo qualcosa è stato effettivamente cambiato, ma sfortunatamente non si tratta del dettaglio che il pubblico faticava a digerire.
Anche in Revelations, infatti, le guardie hanno l'inspiegabile tendenza ad affrontare Ezio una alla volta (una questione di onore?), permettendogli di reagire senza difficoltà con rapide e letali contromosse. La vera novità sta nel gran numero di nuovi attacchi a disposizione del mentore degli assassini, che con le varie armi si esibisce spesso in esecuzioni brutali e altamente spettacolari.
L'altra faccia di Assassin's Creed: Revelations, anche questa volta, è rappresentata dal multiplayer, che in Revelation si dimostra essere piuttosto interessante. Durante la nostra sessione di prova non abbiamo avuto la possibilità di provare tutte le modalità a disposizione, ma abbiamo comunque potuto notare un buon numero di differenze rispetto al passato.
Non si tratta certo di stravolgimenti, visto che l'idea di base era comunque valida, ma piuttosto di un maggior bilanciamento dell'intera esperienza. Lo stordimento degli assassini da parte dei bersagli, per esempio, è stato ritoccato per offrire alle prede una finestra maggiore entro cui reagire, prevedendo perfino la possibilità (opportunamente premiata) di stordire l'avversario mentre si viene comunque uccisi.
"Fra le nuove modalità del multiplayer meritano una menzione il Deathmatch e la Artifact Assault."
Fra le nuove modalità segnaliamo il Deathmatch, che in pratica butta nella mischia i giocatori privandoli dell'indicatore di direzione del bersaglio. L'unica informazione che si riceve dal gioco è l'eventuale presenza della propria preda nell'area in cui ci si muove circospetti. Per il resto ci si deve affidare unicamente ai propri sensi e alle propria abilità di segugi.
La modalità Artifact Assault, invece, è una specie di Cattura la Bandiera inserita all'interno delle dinamiche di Assassin's Creed. In pratica ogni team deve cercare di raccogliere l'artefatto nella base avversaria. La mappa è divisa a metà, con ognuna delle due parti associata a una squadra.
Quando ci si trova nella propria metà si vestono i panni degli assassini e si devono eliminare gli avversari, mentre quando si invade il territorio nemico si deve agire nell'ombra, cercando di evitare di essere intercettati e abbattuti. Si tratta di un'evoluzione piuttosto complessa e interessante che non mancherà di garantire svariate ore di divertimento a coloro che già dai precedenti episodi si sono appassionati a questa particolare visione del multiplayer competitivo.
Considerando che all'interno della struttura multigiocatore di Assassin's Creed: Revelations è stata inserita una sorta di trama che permette, una volta raggiunto il livello 50, di vivere alcune vicende dal punto di vista dei Templari, che sono state aggiunte le classi di prestigio in stile Call of Duty (con la possibilità di ricominciare dal primo livello per la bellezza di 99 volte) e che la personalizzazione degli avatar è ora nettamente più profonda, possiamo dire tranquillamente che le migliorie più interessanti di Revelations sono state riservate proprio al multiplayer.
"Raggiunto il livello 50 nel multiplayer, si potranno vivere alcune vicende dal punto di vista dei Templari."
Assassin's Creed: Revelations è l'esempio di come garantire uscite a cadenza annuale per una serie di successo. I programmatori hanno infatti dovuto pensare a un gran numero di novità da inserire e il risultato finale è un titolo comunque ancora eccellente.
Al tempo stesso, alcune sbavature come quelle elencate finora suonano come un campanello d'allarme per il futuro della serie. Considerando che Ubisoft ha già annunciato che ci sarà un nuovo Assassin's Creed nel 2012, è lecito avere qualche preoccupazione e domandarsi fino a quando i game designer saranno in grado di sorreggere questa serializzazione annuale.