Battlefield 3: Armored Kill PC - review
I blindati di EA fanno il tagliando su home computer.
Prosegue a grandi passi la campagna di aggiornamento di Electronic Arts del suo sparatutto di punta, quel Battlefield 3 con ormai quasi un anno di servizio sul groppone che negli ultimi mesi ha visto la pubblicazione costante di nuovi DLC, commercializzati separatamente o all'interno del pacchetto Premium.
All'inizio del mese di settembre è stata la volta di Battlefield 3: Armored Kill, l'espansione completamente dedicata ai mezzi corazzati di cui il nostro Facchetti ha già abbondantemente discusso in sede di recensione.
Tuttavia si trattava dell'analisi della versione console del DLC di un gioco universalmente riconosciuto come sviluppato specificatamente per PC, con caratteristiche notevolmente diverse in base alla piattaforma utilizzata.
Questo Armored Kill non fa eccezione, visto che il combattimento tra carri ben si presta a mappe di enormi dimensioni e a un numero elevato di giocatori. Se con Close Quarters, da molti definito una divagazione di Battlefield nel campo di Call of Duty, anche gli utenti console avevano trovato soddisfazione, con Battlefield 3: Armored Kill le limitazioni a 24 giocatori di Xbox 360 e PS3 castravano brutalmente le potenzialità di uno scontro militare su larga scala.
Ecco quindi che le quattro splendide mappe introdotte da Electronic Arts, si giocano in modo eccellente a 48 o 64 giocatori: quando i server sono performanti, Battlefield 3: Armored Kill è la conferma della solidità tecnica di Battlefield 3 in scenari vasti in cui fanteria, aviazione e carri armati si danno battaglia senza sosta.
Il valore aggiunto di questa versione è dato dalle dimensioni ancora maggiori delle quattro mappe presenti, che obbligano ad accedere a server il più possibile affollati per garantire quella densità di sparatorie e situazioni che su console è invece spesso assente. Dei nuovi mezzi abbiamo già discusso una ventina di giorni fa: vale la pena spendere qualche parola in più su come cambi la giocabilità in relazione alla modalità di gioco prescelta.
Il nuovo gamemode introdotto è Tank Superiority, e vede un'unica bandiera contesa nella zona centrale della mappa: lo scontro è quindi limitato a un singolo fronte o alle vie di accesso che conducono al punto di controllo.
" Tank Superiority vede un'unica bandiera contesa nella zona centrale della mappa"
Bandar Desert, Death Valley e Armored Shield hanno le due basi agli antipodi e si giocano più o meno allo stesso modo. Molto particolare è invece Alborz Mountains, con le due squadre che si lanciano letteralmente giù dalle pendici di una catena montuosa per arrivare al centro di un lago ghiacciato.
In questa mappa i picchi e le stradine di montagna permettono di creare diverse opportunità di scontro rispetto agli altri tre scenari che in ogni caso, grazie a dislivelli altimetrici, edifici e conformazioni rocciose, non sono meno interessanti da giocare.
Il numero di carri presenti e l'assenza di aviazione condizionano notevolmente il gameplay: la capacità di mantenere il più possibile in efficienza i corazzati nel momento in cui si trovano sul fronte dipende essenzialmente dai genieri, dotati anche delle migliori armi anticarro.
Le tattiche maggiormente utilizzate vedono squadre da due o tre genieri tenere sempre ben riparato ogni mezzo dotato di un cannone e una corazzatura decente per impedire agli avversari di avanzare, magari con l'aiuto di un mitragliere di supporto impegnato a distribuire munizioni per Javelin, SMAW ed RPG.
"Le ampie distese spesso costringono però a percorrere ampie zone di scenario appiedati"
Le ampie distese spesso costringono però a percorrere ampie zone di scenario appiedati, e in questo caso si diventa facile preda dei numerosi cecchini ben camuffati tra vegetazione e dossi montagnosi. È quindi essenziale muoversi il più possibile con gruppi di mezzi per garantire supporto e copertura reciproca indispensabili quando sabot, missili laser guidati e proiettili di grosso calibro volano per la mappa in grandi quantità.
Tank Superiority è stata introdotta da Battlefield 3: Armored Kill ma è sicuramente in modalità Conquest Large che le nuove mappe sono maggiormente giocate. Le dimensioni permettono di ospitare numerosi punti di controllo ma spingono allo scontro aria-terra, vista la presenza di aerei ed elicotteri che impegnano un consistente numero di giocatori da dedicare alla contraerea.
Il punto di rottura con le normali mappe Conquest Large è la presenza delle cannoniere volanti C-130 Spectre: purtroppo sono lente, vulnerabili non pilotabili, e permettono solo a un cannoniere e un mitragliere di sedersi al loro interno. Finché riescono a rimanere per aria rappresentano una minaccia non da poco per la fanteria a terra, soprattutto perché fungono da punto di respawn mobile utile ad aggirare senza sforzo le linee nemiche.
In questi giorni molti hanno sollevato alcuni dubbi sulla loro efficacia e infatti DICE giusto ieri ha annunciato l'arrivo di una patch che renderà meno agevole il loro abbattimento.
"La versione PC di Battlefield 3: Armored Kill lascia indietro di parecchie lunghezze quelle console"
Anche dal punto di vista tecnico la versione PC di Battlefield 3: Armored Kill lascia indietro di parecchie lunghezze quelle console ma del resto non è nemmeno opportuno effettuare comparazioni tra console tecnologicamente vecchie di 7/8 anni e la potenza di un moderno computer da gioco, anche solo di fascia media.
Mappe di dimensioni maggiorate, frame rate elevati, texture di qualità, filtri antialias ed effetti come se piovesse, fanno bella mostra di sé anche in questo DLC e confermano, anche a un anno di distanza dalla sua pubblicazione, Battlefield 3 come il miglior FPS a oggi presente sulla piazza, perlomeno dal punto di vista tecnico.
Qualitativamente la combinazione di nuovi scenari e mezzi è ampiamente all'altezza del gioco originale e le novità proposte, pur se non rivoluzionarie rispetto all'impianto di base, saranno apprezzate da novizi e da chi ha già macinato decine di stelle di servizio.
Certo, se siete andati a nozze con Close Quarters perché vi eravate stufati di scarpinare a Karkand, non c'è dubbio che anche in Armored Kill vi capiterà di maledire in più di un'occasione gli imbecilli che prendono un mezzo e partono a razzo lasciando a piedi un plotone di fanti inviperiti.
Solo in questo caso vi possiamo consigliare di lasciare Battlefield 3: Armored Kill sugli scaffali virtuali di Origin, per il resto si tratta senza dubbio del miglior DLC pubblicato finora per Battlefield 3.
Se non siete possessori del pacchetto Premium, quattordici euro e rotti non sono poca cosa ma, a parte questo, non ci sono validi motivi in grado di sconsigliarvi un acquisto in grado di arricchire ulteriormente l'eccellente offerta targata DICE.