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Battlefield 3: Armored Kill - review

Grande. Grandissimo. Forse troppo.

Gli utenti PlayStation 3 che hanno acquistato il pacchetto Premium di Battlefield 3 possono finalmente mettere le mani sul DLC Armored Kill. Mentre Close Quarters ci aveva lasciati piuttosto freddi a causa di una struttura davvero troppo atipica per le corde di Battlefield, questa volta il pacchetto confezionato da DICE sembra essere stato creato pensando soprattutto ai fan storici della serie.

Non a caso le quattro mappe del DLC sono davvero vaste, con il picco massimo raggiunto da Bandar Desert, che con i suoi cinque chilometri quadrati di estensione si rivela un osso davvero duro per chi non entri immediatamente nello spirito di Battlefield 3: Armored Kill.

Vagare a piedi per le ambientazioni questa volta è davvero impossibile, non solo perché la lentezza dei movimenti trasformerebbe un'esperienza generalmente esplosiva in qualcosa di noioso e monotono come non mai, ma soprattutto perché vista la gran quantità di veicoli presenti nei livelli, un soldato a piedi si trasforma istantaneamente in carne da cannone.

La mappa Alborz Mountains è la prima ambientazione innevata di Battlefield 3 ed è caratterizzata da un'atmosfera incredibile.
Nella mappa Death Valley è impossibile non lasciarsi tentare da una posizione altamente strategica come quella garantita dal ponte.

Fortunatamente in termini di varietà di mezzi DICE non si è certo risparmiata, introducendo i rapidissimi quad con cui sfrecciare per le mappe a caccia di prede da abbattere o di punti sicuri da cui avviare la propria strategia di conquista, affiancati dai letali carri leggeri, perfetti per liberarsi dei mezzi più pesanti o di eventuali minacce aeree con pochi colpi ben piazzati.

Essendo dotati di munizioni anticarro questi piccoli cannoni su ruote sono in grado, se usati a dovere, di cambiare le sorti di una battaglia. Il loro unico problema è la scarsa resistenza della corazza, che li rende estremamente vulnerabili a eventuali assalti nemici.

In Battlefield 3: Armored Kill conoscere le enormi mappe è assolutamente fondamentale, visto che le quattro nuove ambientazioni non si distinguono solo per la loro estensione, ma anche per la varietà di situazioni che riescono a offrire. Dandar Desert, per esempio, permette di organizzare scontri a fuoco selvaggi all'aperto tra dune e pendii, di lanciarsi lungo le strade asfaltate o di asserragliarsi all'interno di una piccola base piena di edifici e di automezzi abbandonati.

"In Battlefield 3: Armored Kill conoscere le enormi mappe è assolutamente fondamentale"

Con una simile mole di possibilità, è necessario sapere sempre esattamente dove ci si trova se si vuole portare a casa la pelle, a maggior ragione considerando la gran quantità di veicoli ostili costantemente alla ricerca di bersagli da polverizzare.

A tal proposito non possiamo non segnalare la presenza dell'AC130, unbombardiere tattico che una volta ottenuto sorvola costantemente la mappa. Invece di vestire i panni del pilota, in questo caso, il giocatore si siede al posto dell'artigliere, da dove può vomitare tonnellate di piombo contro i bersagli nemici.

Mentre sorvola la zona, inoltre, l'AC130 si trasforma in un vero e proprio punto di respawn mobile, che permette ai soldati di paracadutarsi per raggiungere facilmente ogni zona della mappa. Garantirsi il possesso di una risorsa preziosa come l'AC130, quindi, è davvero importante, e una volta ottenuta deve essere protetta con le unghie e con i denti.

Il fatto che la squadra avversaria possa facilmente accedere a decine di elicotteri da combattimento o di letali caccia, infatti, rende un velivolo lento e dalla rotta prevedibile come l'AC130 un bersaglio fin troppo semplice da abbattere.

Proprio attorno alla fortezza volante, quindi, finiscono spesso col nascere intense sfide tra velivoli rivali, che tra raffiche di mitra e missili aria-aria garantiscono una quantità incredibile di adrenalina, partita dopo partita.

"All'interno di mappe vaste come quelle del nuovo DLC di Battlefield 3, 24 giocatori sono una vera miseria"

Peccato però che nella versione console di Battlefield 3: Armored Kill tutto questo accada solo di rado, visto che il multiplayer è stato limitato a 24 giocatori online contemporaneamente (12 contro 12). Un po' pochi, soprattutto se confrontati ai 64 della versione PC.

A livello estetico la mappa delle Alborz Mountains è una delle più ispirate di sempre.
Vista la quantità di carri in circolazione è altamente consigliato andare in giro con un lanciarazzi.

All'interno di mappe vaste come quelle del nuovo DLC di Battlefield 3, 24 giocatori sono una vera miseria soprattutto considerando che questa serie ha sempre incoraggiato fortemente il gioco di squadra. In ambienti tanto vasti un team di 12 giocatori può essere facilmente messo in difficoltà, soprattutto quando è chiamato a difendere uno o più obiettivi sensibili.

A cercare di risolvere questo problema interviene la nuova modalità chiamata Tank Superiority, che in pratica mette a disposizione delle due squadre una quantità imbarazzante di carri armati da usare per conquistare l'unico Punto di Controllo della mappa, assicurandosi la vittoria.

Giocando a questa modalità sembra quasi di rivivere la splendida missione Thunder Run della Campagna single player, uno dei momenti più alti dell'intera esperienza offline di Battlefield 3, solo che questa volta i carri nemici non sono controllati da un semplice IA ma da un essere umano pronto a dare il massimo per portare a casa la vittoria.

Il fatto di dover puntare in Tank Superiority a un unico obiettivo, aiuta in parte a far dimenticare l'eccessiva grandezza delle mappe in rapporto al numero di utenti impegnati nella partita, ma in alcune occasioni torna prepotente una fredda sensazione di solitudine che fa rimpiangere i numeri della versione PC del gioco.

Un altro problema di Battlefield 3: Armored Kill, a nostro modo di vedere, è proprio la gestione dell'AC130 di cui abbiamo parlato poche righe più su. Il ruolo di punto di respawn itinerante vestito dal velivolo, infatti, tende a sbilanciare il gioco e a creare grosse difficoltà a chi deve difendere una postazione, in particolar modo nella modalità Rush.

"Sicuramente la versione PC di questo DLC si rivelerà ancor più coinvolgente"

Il fatto che i soldati nemici possano letteralmente piovere dal cielo per raggiungere le zone sensibili della mappa, unito all'impossibilità di coprire adeguatamente ambientazioni tanto vaste, trasforma la modalità Rush in un vero inferno per chi fa parte del team in difesa. Un problema non da poco che difficilmente verrà risolto con un'eventuale patch futura, visto che si tratta proprio di un errore di progettazione.

Nonostante questo, tuttavia, la qualità delle mappe di Battlefield 3: Armored Kill è decisamente elevata e permette di respirare a pieni polmoni l'aria dei vecchi Battlefield. Sicuramente la versione PC di questo DLC si rivelerà ancor più coinvolgente grazie alla possibilità di organizzare piccole battaglie fra ben 64 giocatori. A causa di evidenti limiti tecnici, invece, gli utenti console devono accontentarsi della versione ridotta di un piccolo gioiello.

8 / 10