Battlefield 3 PC - recensione
La guerra in alta definizione.
La prima volta che sentirete lo schiocco di un proiettile di Dragunov passarvi sopra la testa o un calibro 120 sparato da un M1A2 Abrams piantarsi nella parete della stanza in cui vi trovate, un ghigno malefico si disegnerà sul vostro volto.
Battlefield 3 su PC è un gioco tecnicamente pregevole anche sotto un altro aspetto: le mappe sono infatti di dimensioni nettamente maggiori rispetto alle loro controparti console e in molti casi interi settori tagliati su Xbox360 e PS3 (probabilmente per limitazioni di RAM video) ricompaiono magicamente su home computer cambiando la qualità del gameplay, soprattutto in occasione di quegli scenari pensati per far convivere fanteria e veicoli. A braccetto con questa scelta, va anche un altro requisito, ovvero quello del numero massimo di giocatori presenti sui server.
Giocando su PC è possibile accedere a istanze da un massimo di sessantaquattro giocatori mentre su console non si va oltre i ventiquattro. Chiaramente le dimensioni inferiori dei campi di battaglia aiutano, ma si finisce per snaturare il concetto di scontri di massa che concorre a distinguere la serie Battlefield dal suo concorrente Call of Duty.
Una premessa del genere potrebbe bastare a farvi lucidare la carta di credito e imboccare la porta e fiondarvi a comprarlo. Fermi lì: la fretta è una cattiva consigliera perché non tutto quello che luccica all'interno della confezione di Battlefield 3 è effettivamente oro a diciotto carati. La settimana appena trascorsa successiva alla pubblicazione è stata tutt'altro che priva di controindicazioni e fino all'arrivo delle prime patch vi posso garantire che ho passato più tempo su Firefox a maledire il Battlelog di EA che non in partita.
Frequenti instabilità della rete di server EA e del sistema di account Origin hanno portato all'impossibilità, anche per ore di intere, di connettersi e giocare. Per i pochi fortunati che riuscivano, il crash era praticamente dietro l'angolo costringendoli a perdere ore e ore di esperienza accumulata che hanno generato molto malcontento tra gli appassionati. Gli interventi successivi di DICE sono riusciti a risollevare nettamente la situazione: i possessori di sistemi a 64 bit come Vista o Windows 7 riescono ora a far girare abbastanza bene il gioco anche se l'impatto della massa di giocatori ha chiaramente messo a dura prova l'infrastruttura di EA tra server di gioco e il sistema di autenticazione Origin. Occorrerà ancora qualche giorno prima che tutto sia regolato a puntino.
Maggiori problemi permangono invece per l'utenza a 32 bit come i possessori di Vista e Windows 7 soggetti molto più frequentemente a crash di sistema e disconnessioni. il consiglio per tutti è di aggiornare il più presto possibile il sistema operativo prima di procedere all'acquisto, vi risparmierete parecchi fastidi e travasi di bile.
Oltre a questi difetti di gioventù, alcuni utenti hanno lamentato performance altalenanti soprattutto con schede video ATI di cui non sempre l'aggiornamento dei driver ha prodotto risultati. Trattandosi di forum, avere un polso esatto della situazione non è facile anche se l'impressione è che la patch pubblicata due giorni sia stata risolutiva per quanto riguarda la maggior parte dei crash. Alcuni bug permangono, in particolare alcuni bachi grafici e di gameplay minori, ma è chiaro che tutto il team di sviluppo è costantemente al lavoro e ci rimarrà fino a che ogni situazione non sarà completamente sanata.
"Battlefield 3 mostra la netta supremazia dei PC di fascia medio alta moderni rispetto alle console."
Problemi di gioventù a parte, e fatte salve le valutazioni sulla qualità del singleplayer e la modalità cooperativa già espresse una settimana fa, tirare le somme sul valore della versione PC di Battlefield 3 è tutto sommato abbastanza semplice. Su un piatto della bilancia possiamo mettere la netta supremazia dei PC di fascia medio alta moderni rispetto alle console, non solo nell'estetica ma anche nel gameplay, come testimonia la limitazione relativa alle dimensioni delle mappe e al numero di giocatori schierabili. Il risultato è un gioco eccezionale da vedere e coinvolgente da ascoltare.
Dall'altra parte troviamo i contenuti: le quattro modalità di base, le nove mappe, la montagna di armi, accessori e abilità da sbloccare garantiscono mesi di conflitti a fuoco che soddisferanno con merito milioni di appassionati. La strada per la vetta si può considerare spianata? No, perché alla luce di quanto giocato nei capitoli precedenti era lecito aspettarsi qualcosa in più rispetto al passato e alla concorrenza.
Il pensiero corre all'originale Battlefield 2 in cui la figura del Comandante, per quanto poco utilizzata, era effettivamente riuscita a portare elementi di strategia e coordinamento inediti in un genere da sempre ancorato agli schemi delle solite quattro/cinque modalità. Riproporla in BF3 sarebbe stata un passo coraggioso nella direzione giusta e con poco sforzo si sarebbe dato un valore aggiunto notevole a chi vuole sfruttare al massimo l'incredibile varietà tattica di un gameplay agganciato a mappe grandi alcuni chilometri quadrati.
Anche l'introduzione di nuove modalità avrebbe probabilmente fatto fare al brand il salto di qualità definitivo: Electronic Arts invece ha deciso di non rischiare troppo premendo sull'acceleratore del realismo, conscia anche del fatto che un gioco di queste dimensioni e complessità derivato dal modding PC rischia di essere più indigesto all'utente casuale rispetto a un Call of Duty qualsiasi.
Voi che siete smanettoni incalliti magari non ci fate nemmeno più caso, ma il consolaro casuale medio di solito non ha nessuna intenzione di passare i pomeriggi a scarpinare per mezzo chilometro e ricevere come benvenuto una palla da 5.56 in mezzo agli occhi.
Non ancora, per lo meno.