Battlefield 3 - Reloaded
È ancora il miglior sparatutto sulla piazza?
Durante tutto il corso del 2011, l'attesa spasmodica per l'arrivo sul mercato di un vero competitore allo strapotere di Call of Duty aveva alzato oltre misura le aspettative per Battlefield 3. Oggi, a otto mesi di distanza dalla pubblicazione dell'ultima fatica di DICE, possiamo fare un primo resoconto delle qualità dell'FPS che ha messo Electronic Arts in rotta di collisione con Activision.
In virtù della natura particolare di Battlefield 3, che ha visto il PC come la piattaforma primaria di sviluppo e le edizioni console come semplici conversioni, vale la pena chiedersi se lo sparatutto EA vale ancora quello che costa.
Dallo scorso autunno il mercato degli sparatutto non ha subito particolari scossoni e la concorrenza, vuoi per la volontà di non entrare nel confronto, vuoi per errori tecnici più o meno clamorosi, è rimasta sempre alla finestra. Come abbiamo accennato nell'introduzione, Battlefield 3 è sicuramente un gioco particolare in quanto la piattaforma regina è stata il PC e non, come accade da anni, l'attuale generazione di console.
Il motivo è semplice: dal punto di vista prettamente tecnico, Xbox 360 e PS3 non sono ormai in grado di riprodurre gli scenari gli multigiocatore presenti su PC a causa delle loro dimensioni e del livello di dettaglio, che in alcuni casi sono stati appositamente ridimensionati per riuscire a mantenere le performance minime di frame rate e di qualità visiva.
L'attenzione è stata quindi tutta concentrata al momento del lancio sulla piattaforma PC che nei primi venti giorni di vita non ha certo garantito il miglior servizio agli utenti. I server di gioco sono sempre stati molto stabili e performanti, mentre i problemi sono arrivati dalle funzionalità del plug-in Battlelog che integra nei maggiori browser l'interfaccia di gestione dei server, la ricerca delle partite, la creazione delle lobby multigiocatore, la chat integrata e così via. La prima versione del plug-in era decisamente instabile e molti appassionati della prima ora ricordano molto bene le intere mezz'ore trascorse di fronte all'icona di caricamento che si concludeva con una mancata connessione al server per i motivi più disparati.
"Il lancio sulla piattaforma PC nei primi venti giorni di vita non ha certo garantito il miglior servizio agli utenti"
Numerosi altri bachi hanno afflitto il gioco soprattutto in multiplayer, ma bisogna dire che nei primi due mesi sono stati tutti progressivamente corretti con l'arrivo di numerose patch. Negli ultimi tempi gli aggiornamenti sono stati più rari ma consistenti come dimensioni: nel mese di maggio è cambiato drasticamente l'aspetto dell'interfaccia delle lobby, sono state migliorate le funzioni presenti e ne sono state introdotte di nuove, ma si può dire che già da gennaio la stabilità del Battlelog non sia più un problema per la totalità degli utenti.
L'unico vero inconveniente attualmente degno di nota rimane quindi quello del cheating: nonostante la versione PC richieda obbligatoriamente l'ultima versione di Punkbuster installata, durante i primi mesi di vita molti server erano un convegno di aimbot e wallhack che impedivano il regolare svolgimento delle partite.
Il primo era decisamente facile da individuare e nel caso fosse presente un admin il ban era assicurato; più difficile scovare era chi vedeva la posizione dei nemici in trasparenza attraverso i muri. L'atteggiamento di tolleranza zero verso chi fa il furbo (molti account sono stati bannati in massa e senza preavviso) ha sicuramente pagato, in quanto già dalla fine della scorsa primavera era evidente la minore presenza di furbacchioni sui server a causa dell'aggiornamento del punkbuster con un numero minore di partite rovinate da punteggi improbabili.
"L'impressione è che sia impossibile garantire in ogni situazione un gioco pulito senza cheater"
L'impressione è che sia impossibile garantire un gioco pulito in ogni situazione in quanto nuovi cheat escono regolarmente e trascorre sempre qualche tempo prima che EA e Punkbuster riescano a muoversi, ma consola il fatto che il fenomeno, rispetto agli inizi, sia stato nettamente ridimensionato da EA.
Nonostante questi problemi e le magagne iniziali fortunatamente risolte, è stato lampante fin da subito il buon successo di vendite del gioco su tutte le piattaforme: Electronic Arts stessa qualche mese fa aveva ammesso di aspettarsi una performance di livello superiore, ma è indubbio che in termini di comunità giocante ci sono i presupposti per una base utenti solida e in grado di attraversare indenne anche la prossima stagione natalizia, a prescindere dalla versione acquistata.
Del resto, all'orizzonte ancora non s'intravede un titolo tecnicamente così evoluto in grado di offrire la stessa profondità di un gameplay che combina fanteria, aviazione e mezzi corazzati su server da 64 giocatori con queste prestazioni, e l'impressione è che nessuno, a breve e medio termine, riuscirà a raccogliere il guanto della sfida.
Per farlo bisognerà attendere l'arrivo della prossima generazione di console o prendere ancora il PC come piattaforma di riferimento: poiché il gioco su Windows non garantisce un bacino di vendita paragonabile a quello di Sony e Microsoft, è alquanto improbabile che altri tentino lo stesso di azzardo lasciando a DICE lo scettro degli sparatutto ad ampio respiro ancora a lungo.
I motivi per crederlo ci sono tutti, visto che EA ha appena finito di organizzare un'operazione commerciale deputata a espandere e supportare Battlefield 3 sulla falsariga di quanto fatto da Blizzard con World of Warcraft per almeno altri nove mesi. Si tratta del lancio, giusto qualche settimana fa, del pacchetto Battlefield Premium in concomitanza con la pubblicazione del secondo DLC intitolato Close Quarters. Sborsando cinquanta euro è possibile scaricare anche Back to Karkand (già presente nella versione preorder del gioco) ma soprattutto accedere all'installazione dei prossimi tre DLC la cui pubblicazione è stata pianificata da qui fino alla prossima primavera.
"EA ha appena finito di organizzare un'operazione commerciale volta ad espandere Battlefield 3"
Armored Kill è infatti atteso per settembre e si tratterà di un'espansione completamente dedicata ai veicoli corazzati, in particolare ATV, artiglieria mobile e altri tipi di carri da combattimento. Molto interessante sarà l'introduzione delle cannoniere volanti AC-130 Spectre e degli armamenti in esse contenuti, ma non è chiaro se i giocatori stessi potranno pilotarle o no. Sono attese anche nuove armi, modalità di gioco, dog tag, e quella che EA ha definito "la più grossa mappa mai realizzata nella storia di tutta la serie Battlefield". Degli ultimi due DLC si sa invece ancora poco o niente: Aftermath è atteso per dicembre mentre Endgame dovrebbe arrivare a marzo del 2013 ed è probabile che i loro contenuti saranno rivelati progressivamente con la pubblicazione del DLC precedente.
Quarantanove euro per il pacchetto Premium non sono effettivamente pochi, ma il prezzo di tutti i DLC presi singolarmente è nettamente superiore per una quantità di contenuti fin qui varia e piuttosto allettante anche in prospettiva futura. Da come si stanno popolando i server, l'impressione è che il pubblico sarà molto attento a tutto quello che Electronic Arts offrirà da qui all'inizio del 2013 con l'intento di creare uno sparatutto completo come probabilmente nessun altro fino ad ora in termini combinazioni di mappe e modalità.
A ingolosire ancora di più per un eventuale acquisto del pacchetto Premium troviamo altre feature, come l'accesso anticipato ai DLC, la priorità nelle code di accesso ai server, un fitto calendario di settimane caratterizzate da esperienza doppia fissato da qui alla fine dell'anno, ed ovviamente un buon numero di armi, gadget e strumenti di morte esclusivi. Si tratta solo di aggiunte di contorno alla già sterminata armeria presente, che non condizionano in alcun modo il bilanciamento del gameplay tra l'utenza standard e quella Premium.
Nel caso riteniate l'acquisto troppo oneroso, è anche possibile acquistare separatamente i due DLC già pubblicati alla cifra di quindici Euro ciascuno direttamente dagli Store di EA su Origin, Xbox Live e PS Network. Assieme a questi sono disponibili anche numerosi pacchetti chiamati "Kit subito" che, a prezzi variabili tra i 7 e i 15 euro, permettono di sbloccare a pagamento gli 'unlockable' presenti nel gioco in varie combinazioni.
"Nel caso riteniate l'acquisto troppo oneroso, è possibile acquistare separatamente i DLC pubblicati"
Quindi, a conti fatti, cosa si può consigliare a un acquirente ritardatario incerto sull'eventuale acquisto del gioco? In termini di scelta della versione da comprare non ci sono dubbi: quella PC è su un altro livello qualitativo non solo dal punto di vista tecnico ma anche da quello del gameplay a causa delle mappe di grandi dimensioni ma, soprattutto, dei server dedicati in cui è possibile partecipare a battaglie da 64 giocatori con pochissima lag.
Questo tuttavia non significa che le versioni console non siano degne della massima attenzione, soprattutto se ritenete che il gameplay di Call of Duty abbia fatto il suo tempo. Dei tredici milioni di copie vendute complessivamente, due sono per Home Computer, ma sei e cinque sono equamente suddivisi tra Xbox 360 e PlayStation 3. Questo garantirà una comunità giocante vastissima e in grado di traghettare il titolo senza problemi fino almeno al natale 2013 del anche sul Live di Microsoft e Playstation Network.
A conferma del valore aggiunto che la comunità e i server sempre pieni conferiscono a questo gioco troviamo il prezzo: le due versioni console sono disponibili ancora a 43 Euro sugli scaffali dei maggiori rivenditori online. Quella PC, visto il minor numero di copie vendute, si attesta sui 29, mentre su Origin si può scaricare direttamente a 25.
"Le due versioni console sono disponibili ancora a 43 Euro sugli scaffali dei maggiori rivenditori online"
Se in quest'ultimo caso l'acquisto è praticamente obbligato per ogni amante degli sparatutto, è lecito tuttavia attendersi l'arrivo in fascia midprice anche delle pacchettizzate console; vista la quantità di divertimento offerto da un multiplayer sterminato (per quanto limitato rispetto agli home computer) e da due piacevoli campagne singleplayer e cooperative, potreste procedere all'acquisto anche subito senza troppi rimpianti.
I quarantanove euro richiesti per il pacchetto Premium sono invece sicuramente un po' troppo aggressivi per i portafogli di chi ancora non possiede il gioco originale, visto che ancora poco si sa dei tre DLC prossimi venturi, per quanto sia lecito attendersi un livello qualitativo simile.
Acquistare oggi il gioco e selezionare con cura i DLC o attendere i più che probabili sconti natalizi relativi al pacchetto Premium, potrebbe essere una buona idea, magari cogliendo l'occasione al volo e mettendo in piedi un PC degno di questo nome per giocare ciò che attualmente è, e ha tutta l'intenzione di restare, il miglior sparatutto multigiocatore presente sul mercato.