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Beat The Beat: Rhythm Paradise - review

Se vi è sfuggito su DS non fatevelo sfuggire su Wii!

Questo nuovo gioco musicale di Nintendo ha un grosso problema, ed è tutto nel nome. Da noi si chiama in un modo e il titolo lo potete leggere due righe sopra; in Inghilterra invece è venduto come Rhythm Heaven Fever; in Giappone, infine, cambia persino l'alfabeto utilizzato anche se ciò non è una sorpresa.

In pratica è come se GTA fosse conosciuto anche come TAG, GAT o TGA, una follia che in qualche modo ha limitato il successo di una serie nata originariamente su GameBoy Advance e solo in piena epoca DS giunta in Occidente.

Il macaco sputa la palla, la scimmia ve la passa e l'uomo brandisce la mazza!
Non solo il gameplay ma anche lo stile grafico ricorda la serie Wario Ware.

Beat the Beat: Rhythm Paradise per noi europei è il secondo gioco, per i giapponesi in realtà è il terzo, ma da qualunque parte lo osserviate rimane comunque il primo per Nintendo Wii. É un titolo che esce senza grandi speranze e/o pretese, considerando la fredda accoglienza riservata fuori dal Giappone al suo prequel portatile.

Viene venduto a prezzo speciale ma non troppo di 39 Euro. 10 Euro sotto la media Wii è un buon incentivo ma in USA, scopro, è stato fatto un passo in più: 29 Dollari sono ancora meglio.

Beat the Beat: Rhythm Paradise vale comunque tutti i soldi che vi chiederanno alla cassa: non crediate di comprare una robetta di poco conto, giusto per rabbonire la sorellina in overdose da zuccheri. Il titolo Nintendo infatti conferma di essere il gioco (molto) giusto di ritorno dal pub, o dopo una rinfrescante cena calabrese con vino a pioggia in un trionfo di sugna.

Per dirla in parole povere, Beat the Beat dà il meglio quando i vostri riflessi e quelli dei vostri amici mostreranno il fianco. Ma anche liscio fa il suo dovere, anche perché a spingervi ad accendere il Wii non sarà solo la voglia di giocare a qualcosa di divertente, ma di ascoltare un po' di ottima musica, scanzonata e di pregiatissima qualità.

"Ma che diavolo è? Un titolo musicale che si gioca con l'ausilio di due soli pulsanti"

Ma che diavolo è? Un titolo musicale che si gioca con l'ausilio di due soli pulsanti. Per vincere bisogna "semplicemente" andare a tempo con la base musicale e con quello che accadrà sullo schermo. Nel gameplay la versione Wii è identica a quella DS, non venendo utilizzati giroscopi e sensori ma solo ed esclusivamente i due pulsanti principali.

In parte è un peccato (viene davvero tanta voglia di mimare quel che si vede) ma con questa scelta viene garantita una precisione nella risposta che non si avrebbe agitando le braccia. E ringrazierete questa scelta quando andrete a caccia di record!

La struttura di Beat the Beat: Rhythm Paradise ripercorre da molto vicino quella della serie Wario Ware (e infatti lo sviluppa lo stesso team). I cinquanta minigiochi presenti sono divisi in mini stage a tema: una volta terminato un blocco di livelli sarete chiamati a vincere uno special stage in cui vengono remixati i minigame più rappresentativi appena superati. Ci sono anche degli stage dedicati a due giocatori, ma sono solo una manciata e sono molto meno ispirati di quelli "single player".

Mai guardare negli occhi la scimmietta col tamburello. Mai.
L'intervista al wrestler è un tormentone di uno degli stage, ed è talmente uno spasso che potrebbe diventare la mia nuova suoneria.

"Ciò che rende Beat the Beat eccezionale è l'idea, la tecnica, lo stile e naturalmente il ritmo"

Ciò che rende Beat the Beat eccezionale è l'idea dietro queste sfide, la realizzazione tecnica, lo stile grafico e naturalmente il ritmo contagioso delle musiche presenti. Beat the Beat: Rhythm Paradise è un gioco che fa ridere, intrattiene tutti i presenti anche senza il pad in mano, e sa pure rappresentare una gran bella sfida per chi ha intenzione di arrivare fino in fondo.

La difficoltà effettivamente tende a non stabilizzarsi mai, proponendo le sfide più impegnative quando meno ce lo si aspetta, ma questo aiuta a tenere alta l'attenzione e a garantire almeno una brutta figura "a giro", molto utile per le indianate improvvisate.

È davvero pazzesco quanto gameplay i designer siano riusciti a tirare fuori da due soli pulsanti e una semplice idea, ed è incredibile come tutto questo sia ancora così fresco dopo tre diversi giochi.

Certo, sarebbe anche ora di introdurre un'opzione multiplayer più coraggiosa e interessante, o magari lavorare con una struttura di gioco meno rigida e diversa. Ma non fraintendetemi, per il debutto su Wii va benissimo così!

Chi ama la musica amerà anche questo gioco, chi si è divertito con Wario adorerà anche i personaggi di Beat the Beat: Rhythm Paradise: se non è il gioco dell'estate, poco ci manca.

8 / 10
Avatar di Francesco Serino
Francesco Serino: Dopo aver diretto molte riviste del settore si ritrova scrittore collaborando con alcuni importanti quotidiani ma non dimenticando il giornalismo videoludico specializzato, settore nel quale ritorna grazie a Eurogamer.

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Beat the Beat: Rhythm Paradise

Nintendo Wii U, Nintendo Wii

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