Skip to main content

Binary Domain - review

Un mondo dominato dalle macchine... ancora!

Il team di Toshihiro Nagoshi, appena diventato uno dei boss SEGA, si è preso una pausa dalla serie Yakuza e ha deciso di portarci in un futuro non molto lontano in cui saranno le macchine a minacciare il dominio degli esseri umani sul pianeta Terra. Una storia del genere l'abbiamo già letta in centinaia di libri o vista al cinema (da Terminator a Io, Robot), ma anche nel mondo dei videogiochi non è una novità assoluta.

Ciò che emerge giocando le prime ore di questo TPS sono appunto i rimandi a numerose produzioni del passato, più o meno recente, dell'entertainment mondiale. Tralasciando quelle cinematografiche, è piuttosto chiaro come Binary Domain sia una sorta di risposta orientale a Gears of War, nel quale le locuste sono sostituite da robot e androidi di vario genere, pronti a mescolarsi agli esseri umani per poi prenderne il posto, a volte senza neanche rendersene conto.

Il gioco è ambientato nella Tokyo del 2080, luogo da cui parte l'invasione robotica che minaccia l'intero pianeta... alla faccia di Asimov!

Di mezzo ci sono le solite superpotenze politiche, piani segreti, multinazionali senza scrupoli e, ovviamente, i militari. Si tratta infatti di corpi speciali inviati nei punti caldi del pianeta per ripristinare l'ordine e, possibilmente, capire che diavolo stia succedendo. Tra i componenti di questo esercito ci siamo ovviamente anche noi, o meglio, il personaggio che interpreta la parte dell'eroe. Si chiama Dan (Marshall) e proprio per questo mi è risultato simpatico fin dall'inizio, nonostante la sua faccia sia anonima almeno quanto quella di altre decine di eroi videoludici con capelli rasati, mascella volitiva e sguardo vacuo.

Al suo fianco troviamo un drappello di compagni d'armi, che di volta in volta dovremo portare con noi scegliendo la composizione della squadra in base alle esigenze e, perché no, simpatie. Questi non avranno il semplice ruolo di comprimari, anzi, usati a dovere potranno esserci anche molto utili.

Questo "gancio" mi permette infatti di introdurre una delle trovate più interessanti e originali di Binary Domain, i comandi vocali. Nella maggior parte dei casi vanno utilizzati per dare semplici istruzioni ai compagni di squadra durante gli scontri o per partecipare alle conversazioni con risposte di vario genere, dal deciso allo scherzoso. Non mancano neanche le provocazioni: provate, ad esempio, a dare dell'idiota a colui che vi ha appena coperto le spalle e vedrete cosa vi risponderà. L'unica raccomandazione è che visto che il gioco non lesina in quanto ad insulti (ce ne sono davvero per tutti i gusti), è sconsigliabile giocare di notte urlando a squarciagola parolacce per farsi sentire dai nostri compagni.

"È piuttosto chiaro come Binary Domain sia una sorta di risposta orientale a Gears of War"

Peccato che tali comandi non sempre facciano il loro dovere. In alcuni casi, infatti, le parole pronunciate non vengono rilevate a dovere, specialmente in presenza di eccessivo rumore di fondo. Nel caso il problema sia troppo frequente è comunque possibile calibrare il sistema o, in casi estremi, passare ai comandi manuali.

Tale difetto, anche se occasionale, è in parte bilanciato dalla buona Intelligenza Artificiale di cui sono dotati i compagni di squadra. Quante volte, in passato, mi sono lamentato della quasi totale inutilità di uno "squad-mate" in giochi del genere? Non ultimo quel Resident Evil: Revelations che tanto ci è piaciuto. Bene, in Binary Domain vi sorprenderete della quantità di nemici che i vostri amici sono in grado di eliminare e di quante volte attireranno il fuoco avversario (o vi copriranno) per permettervi di effettuare determinate azioni.

Di tanto in tanto, come da tradizione, si arriva in zone tranquille, nelle quali si può tirare il fiato e rifornirsi di munizoni ed equipaggiamenti.

La cosa ancora più particolare è che i loro comportamenti saranno dettati dalla "fiducia" che nutriranno nei vostri confronti. Questa viene regolata dal cosiddetto Consequence System che funziona in maniera piuttosto semplice ma efficace: in base agli ordini che darete, alle risposte che sceglierete durante le conversazioni e al modo in cui vi comporterete in battaglia, i vostri compagni obbediranno più o meno prontamente. Fate crollare la loro fede in voi e potranno anche rifiutarsi di aiutarvi in alcune fasi del gioco.

"I comportamenti dei compagni di squadra saranno dettati dalla fiducia che nutriranno nei vostri confronti"

Il sistema è tanto ambizioso quanto semplicistico, visto che capire "come" comportarsi e "cosa" dire è questione di pochi minuti. Rimanere antipatici a qualche membro della squadra è cosa pressoché impossibile, almeno che non si voglia raggiungere questo obiettivo coscientemente mettendo in pericolo la squadra o insultando gratuitamente tutti.

Sinceramente non so dire quanto questo sistema, come proclamato dal team di sviluppo, sia in grado di cambiare realmente lo svolgimento degli eventi del gioco. Nel corso del mio test non ne ho trovate, ma probabilmente sarebbe utile, in questo senso, fare un secondo "giro" tentando di sovvertire le decisioni precedenti. Anche in questo caso, tuttavia, tale componente giova comunque ai fini del gameplay e rende il succo del gioco ancora più dolce.

I primi 15 minuti di Binary Domain.

Ma passiamo ad altro. Gli sparatutto in terza persona sono già di per sé lineari, e Binary Domain in questo senso è fin troppo fedele alle tradizioni. Proprio come in Gears of War, è il design stesso dei livelli a tradire subito gli eventi che attendono il giocatore da lì a poco. Basta una rapida occhiata per capire che si sta entrando in una zona in cui ci aspetta uno scontro a fuoco (troppe barricate dietro le quali nascondersi), oppure che un boss è pronto a entrare in scena (luoghi aperti ma con qualche sporadica copertura e munizioni sparse un po' ovunque).

"Binary Domain è dannatamente divertente e dà un certo gusto vomitare tonnellate di proiettili spaccando arti robotici"

Nonostante questo, Binary Domain è dannatamente divertente e devo dire che dà un certo gusto vomitare tonnellate di proiettili spaccando arti robotici senza doversi preoccupare di altro. La caratterizzazione dei personaggi, benché totalmente priva di originalità, contribuisce poi a coinvolgere a dovere in un storia peraltro non priva di colpi di scena e sequenze a metà tra la fantascienza e lo splatter.

Le armi possono essere potenziate e si possono acquistare abilità offensive, difensive e di supporto da assegnare alla squadra.

Il sistema di "danni procedurali" fa sì che il fuoco indirizzato in punti particolari dei nemici possa eliminarli velocemente, nel caso di colpi alla testa, o provocare danni a gambe e braccia. In questi ultimi due casi i robot continueranno a combattere, proprio come Schwarzenegger insegna, strisciando verso di voi e sparando anche con un solo arto a disposizione. Naturalmente il discorso non vale per i boss, che richiedono in alcuni casi delle tattiche un po' più raffinate.

Onore al merito poi per quanto riguarda il doppiaggio in Italiano. Le voci scelte per la maggior parte dei protagonisti sono piuttosto azzeccate e alcune anche abbastanza famose, anche se non manca qualche tono fuori corde e delle enfasi fin troppo esagerate in alcune scene che non lo richiederebbero. Abbastanza trascurabili invece i brani della colonna sonora, non tanto perché particolarmente brutti o inadatti al contesto ma perché appartenenti alla categoria dei "già sentiti un migliaio di volte".

Per quanto riguarda il discorso longevità, la campagna principale dura una decina di ore (anche meno se sceglierete un livello di difficoltà più basso) e una volta terminata non vi resterà che rivolgervi alle immancabili opzioni co-op e multiplayer, che comprendono le ormai consuete modalità Deathmatch, Capture the Flag e Area Control.

Rispetto ad altri giochi simili, ma anche alla maggior parte degli FPS in circolazione, le mappe di Binary Domain sono piuttosto ridotte e quindi poco soddisfacenti per i veterani del "multi". Si fanno notare inoltre alcune ingenuità, come i punti di respawn predefiniti che invitano i giocatori più esperti a facili imboscate. A dir poco basilare anche la modalità Sopravvivenza, che scimmiotta l'Orda del ben più noto Gears of War.

"Probabilmente fin dall'inizio questa non era una produzione che puntava le sue speranze sul multiplayer"

Diamo un'occhiata al multiplayer di Binary Domain.

Il sistema di esperienza e le classi disponibili non sono minimamente paragonabili a quanto proposto dai migliori esponenti del genere e dubito che i pochi giocatori presenti sui server in queste prime settimane ci rimarranno per troppo tempo. D'altronde, probabilmente, fin dall'inizio questa non era certo una produzione che puntava le sue speranze di successo sul multiplayer.

Binary Domain, concludendo, nonostante i difetti appena descritti può essere annoverato nella categoria dei "bei giochi", al limite della sorpresa in positivo. Le caratteristiche che fanno da fulcro al suo gameplay tutto sommato funzionano discretamente e non mancano alcuni momenti piuttosto intensi. Anche il valore della produzione dal punto di vista tecnico non è affatto male.

Manca giusto quel pizzico di originalità e di ritmo che avrebbero permesso a questo titolo di avvicinarsi a quello che in molti, me compreso, ritengono uno dei TPS più spettacolari e divertenti degli ultimi anni, ossia Vanquish. Ma va bene anche così!

8 / 10