Civilization V: Gods and Kings - preview
Firaxis riporta la complessità nella serie.
Quando Firaxis portò sul mercato la seconda espansione di Civ IV, Beyond the Sword, lo storico strategico a turni raggiunse un livello di completezza e complessità mai visto prima. Non deve quindi sorprendere che, nel momento in cui Civilization V si presentò di contro in maniera fin troppo amichevole e con un occhio di riguardo verso i nuovi giocatori, alcuni degli accoliti della serie decisero di rimanere un passo indietro.
Per molti infatti parti del gameplay come la Religione o lo Spionaggio erano diventate pietre angolari della serie, per intenderci un po' come quel desiderio di spazzare via quei fetenti Romani che tutti i Civ duri e puri hanno provato almeno una volta nella loro carriera. E se per taluni la mancanza di un simile livello di profondità sembrava finora davvero impossibile da sopportare, con Civilization 5: Gods and Kings Firaxis ha intenzione di portare Civ V su un nuovo livello, rinsaldando l'alleanza con quei giocatori che erano rimasti sinora ai margini.
Il primo punto di questo cambio di rotta riguarda la scontata re-introduzione del fattore "religione", forse l'unico modo per poter rispondere all'annosa domanda su quale sia il credo migliore senza cadere in uno scontato autoreferenzialismo.
Come ci ha confessato Ed Beach. lead designer del titolo, l'obiettivo era di evitare ad ogni costo che il problema ricadesse sulle loro spalle: "È meglio delegare ogni decisione ai giocatori, lasciando vagliare loro tutte le alternative che offriamo per poi optare per quella che più si confà al loro stile di gioco.
Hanno un leader aggressivo come Genghis Khan o Napoleone? Allora potrebbero desiderare una divinità protettiva; sono a capo di un regno solitario su un'isola? Allora potrebbe essere saggio adorare il Dio del mare per assicurarsi raccolti abbondanti. Si guarda la situazione, si guarda per quale Civiltà si sta giocando e quale obiettivo si si sta seguendo per ottenere la vittoria e se si è bravi si usa la religione per raggiungere i propri scopi".
Bisogna anche considerare che in Civ IV la religione era sì un parametro importante, ma sul quale il giocatore non poteva avere un'influenza diretta: poteva capitare ad esempio che, senza nessun motivo, i Romani scoprissero il Buddismo per poi vederli in seguito perseguitare i Maya, seguaci del Giudaismo. Era un aspetto interessante, ma troppo spesso legato alla casualità.
"Il nuovo sistema invece è basato sulla Fede, un parametro che si acquisisce scoprendo rovine antiche"
Il nuovo sistema invece è basato sulla Fede, un parametro che si comincia ad acquisire scoprendo rovine antiche, costruendo tempi sacri o assecondando le stravaganze della propria civiltà; ad esempio i Pitti guadagnano Fede vincendo le battaglie, mentre i Celti vedono il loro "fedometro" crescere in vicinanza delle divinità dei boschi.
Una volta che si è raggiunto un livello sufficiente è possibile poi creare il Pantheon degli Dei, la prima e vera propria opportunità di decidere ufficialmente la "religione di stato" impedendo allo stesso tempo ad altre civiltà di farla propria; inoltre la sua sfera di influenza andrà oltre i confini del proprio regno, andando ad infastidire anche eventuali infedeli presenti nei dintorni.
Tuttavia il vero divertimento comincia quando il continuo aumento della Fede porta ad ottenere un Grande Profeta; a questo punto infatti il giocatore può plasmare la propria religione per mantenerla al passo con i tempi e aiutare allo stesso tempo a diffondere il proprio credo in tutto il mondo.
Quando in una città si ritrova poi ad avere più religioni all'interno delle proprie mura, questi possono aggirarsi denigrando le fedi avversarie, indebolendo così la volontà dei vicini pagani; se poi fosse proprio necessaria un'azione più diretta, si possono mandare missionari a fare miracoli per impressionare il popolino mentre allo stesso tempo si arruolano gli Inquisitori per punire gli infedeli più recidivi.
Il secondo passaggio di questo pesante aggiornamento, forse quello più aderente alla realtà storica, riguarda invece l'introduzione dello spionaggio ed è sempre Bleach ad introdurci nell'argomento: "Lo spionaggio permette di avere una visuale più precisa di quello che succede nel mondo di gioco fra le altre civiltà e va ben oltre il permettere di rubare il nazionalismo dalla capitale azteca".
In effetti lo spionaggio ora opera fisicamente proprio su schermate differenti, dalle quali è possibile dirigere varie operazioni e domandare ai proprio uomini cose del tipo "cosa ne sai della Grande Muraglia Cinese?". È a conti fatti la finestra dalla quale affacciarsi sul mondo, osservando quei movimenti delle altre civiltà che prima potevano solo essere supposti, perlomeno fino a quando non arrivava una flotta di triremi a bussare alle porte del vostro regno.
"Le vostre spie potranno così sottrarre informazioni dalle civiltà che avete deciso di osservare"
Le vostre spie potranno così sottrarre informazioni dalle civiltà che avete deciso di "osservare", facendovi sapere chi e dove sta inviando le proprie truppe e dandovi nel frattempo preziose informazioni sui punti deboli dei propri avversari. È un sistema davvero allettante che come potete capire è stato però tagliato nella parte multiplayer.
Lo spionaggio vi permetterà poi di giocare anche con le città stato, andando ad influenzare le elezioni od organizzando colpi di stato: il successo si tradurrà in un consenso eccezionale nei vostri confronti, mentre un fallimento vi mostrerà ai loro occhi solo come un miserabile imbroglione.
Ora quindi sarà necessario molto più del vil denaro per farsi amiche queste simpatiche cittadine e, a seconda del loro orientamento, ad esempio religioso o economico, avranno una lista di obiettivi per i quali avrebbero piacere che forniste loro aiuto; sono pertanto più esigenti nella ricerca del loro partner (manco fossero una zitella impenitente, ndTsam), costringendovi a sudare le famose sette camicie per riuscire a carpire la loro attenzione. Oppure, se si pensa che sia più facile, è sempre possibile inviare semplicemente le proprie truppe al loro interno..
Cosa sarebbe però un'espansione di Civ senza un nuovo gruppo di celebrità storiche create per rappresentare la loro personale banda di guerrafondai? Ecco quindi arrivare Didone per i Cartaginesi, Pacal il Grande per i Maya, Budicca per i Celti e Guglielmo d'Orange per gli Olandesi; quest'ultimo, con ovviamente una gamma completa di dighe, mulini a vento e campi di tulipani al suo servizio.
Altro punto caldo sulla lista dei cambiamenti introdotti da Firaxis è infine il combattimento, ora più compassato rispetto al passato al fine di consentire una maggiore riflessione e lasciar spazio anche alla tattica; mentre le unità si scontrano, avrete infatti più tempo per rimescolare le fila, chiamare rinforzi ed elaborare nuove strategie, così che quelle che in passato erano semplici schermaglie diventino di contro affari ben più importanti.
"Il roster delle unità è stato ampliato con l'introduzione delle bellezze meccaniche della Prima Guerra Mondiale"
Anche il roster delle unità nel frattempo è stato ampliato con l'introduzione delle bellezze meccaniche della Prima Guerra Mondiale, mentre il combattimento navale andrà oltre il bombardamento a distanza, permettendo anche approcci vis a vis in pieno duello marinaresco.
Ora che questa espansione è ormai realtà, resta quindi solo da chiedersi se Firaxis verrà incoronata ancora una volta come la regina dai fan più hardcore o, ancora meglio, se gli verrà assegnato lo status di Divinità.
Civilization V: Gods and Kings porta infatti i fattori "religione e spionaggio" su un piano ancora superiore a quanto abbiamo vissuto a suo tempo con Civilization IV, permettendo un'aderenza e una profondità storica mai viste. E, cosa ancora più importante, inseriti all'interno della struttura esagonale di Civ V sembrano dare vita ad un titolo ancora più completo.
Questa volta non si tratterà solo di schiacciare quei bastardi romani ma anche tutto quello in cui credevano...
Traduzione a cura di Roberto Bertoni.