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Confrontation - review

Un ottimo antipasto prima del terzo Diavolo.

Ci eravamo lasciati pochi giorni fa con un'anteprima carica di speranze, quelle speranze che si nutrono di sensazioni e di esperienze, come quando capisci che quello che ti trovi di fronte risuona della tua stessa frequenza, quasi che si incastri alla perfezione con i tuoi gusti e i tuoi desideri.

D'altronde quello di Confrontation è un setting con i contro baffi e, in generale, al primo giro l'impressione era quella di trovarsi davanti ad un titolo che strizzava l'occhio con decisione alla schiera più hardcore degli amanti dei giochi di ruolo strategici: da buon fan pc come non innamorarsi di un titolo del genere?

Ogni magia ha il suo colore specifico a seconda dell'effetto generato.

Ora che finalmente ho messo le mie manine sulla versione definitiva non posso quindi che confermare quanto di buono già detto con il mio precedente articolo, sebbene siano emerse al contempo alcune (piccole) ombre che allontanano il gioco Cyanide da quella perfezione che in qualche modo auspicavo.

Partiamo dalla storia: come dovreste ormai sapere le vicende prendono vita nel deserto di Aarklash dove un piccolo manipolo di Grifoni guidato da un "certo" Darius viene mandato alla ricerca dei laboratori segreti della fazione degli Scorpioni, laddove vengono prodotti sinteticamente dei cloni con cui ravvivare il fuoco della battaglia.

Quello che è il primo di una serie di capitoli che vi guideranno lungo le oltre venti ore di gioco si rivela però di per sé già una piccola sfida, capace di mettere alla prova giocatori navigati qualora questi soprravvalutino un livello di difficoltà decisamente tarato verso l'alto.

A prescindere infatti dalla presenza di solo tre livelli (facile, normale, hard), il bello di Confrontation è la sua capacità di distinguersi dalla massa grazie ad un utilizzo intelligente delle sue caratteristiche, un riuscito mix fra uno strategico per quanto riguarda i combattimenti e un gioco di ruolo per quanto riguarda la crescita dei proprio beniamini.

Gli scenari sono costruiti anche su più livelli: stare in alto è sempre vantaggioso...

Ogni combattimento si rivela così essere sempre una piccola sfida dove, per uscire vincitori, risulta necessario conoscere punti di forza e di debolezza, sia del proprio party di quattro personaggi (da scegliere all'inizio di ogni capitolo), sia dei nemici che via via affronterete, ognuno dotato di un proprio bagaglio di armi e magie, di difesa come di attacco.

Decidere quando e come utilizzare una certa magia o uno dei due set di armi disponibile per ogni vostro eroe sarà così la chiave di volta di un titolo che non basa tutto il proprio essere sul cliccare più velocemente dell'avversario, ma che mette in moto il vostro cervello grazie anche ad un'intelligenza artificiale decisamente buona.

"Ogni combattimento si rivela essere sempre una piccola sfida"

Ad esempio, un altro aspetto dove emerge con chiarezza la necessità di pianificare con attenzione la crescita del proprio party riguarda la distribuzione dei punti crescita per armi e armature; questi infatti vengono conquistati accedendo a delle specie di bracieri sparsi nelle schermate di gioco e poi devono essere assegnati a livello di party.

Spetterà poi appunto al giocatore scegliere a chi e come distribuirli, con in più l'aggiunta che ogni livello di crescita risulta una scelta irreversibile che segnerà definitivamente il vostro eroe fino alla fine della campagna; se siete preoccupati che il tutto si riveli troppo difficiltoso, non avete di che preoccuparvi: tutto infatti è mostrato con chiarezza a video, con una mappatura dei controlli peraltro intuitiva ed efficace.

Foto di gruppo... cheeeeese!

L'importanza delle tattica, emersa anche in sede di anteprima, viene quindi ribadita anche in fase di recensione, con in più il pregio di rimanere costante durante tutta la durata del gioco senza significativi cali di tensione; se proprio vogliamo trovare un piccolo difetto, questo è l'eccessiva linearità dei vari livelli, ma immersi all'interno della sequela delle piccole e grandi pugne che affronterete, difficilmente ci farete caso.

Visivamente Confrontation fa di tutto per immedesimare il più possibile il giocatore all'interno delle terre di Aarklash, con una telecamera scalabile che permette di inquadrare i propri personaggi a distanze ravvicinate così come da una visuale quasi isometrica.

Cambiare prospettiva è estremamente facile e soprattutto fluido, tanto che non noterete rallentamenti di sorta nel muovervi con la rotella del vostro mouse al fine di trovare l'angolatura migliore per approcciarvi ad una determinata mappa; peccato solo per la laconica mancanza di punti interattivi, tanto che spesso si ha quasi l'impressione di trovarsi fisicamente a giocare con la controparte fisica del gioco.

Quello che è un comparto tecnico che si mostra solido sia nella fluidità che, come appena detto, nella resa visiva, pecca però nell'applicazione pratica sul campo: troppe volte infatti ho dovuto mandare all'aria tattiche e strategie pensate con dovizia di particolari perché uno dei miei personaggi (casualmente quasi sempre il mio "ariete") rimaneva incastrato nello scenario per qualche motivo a me ignoto.

Anche se potreste confondervi posso assicurarvi che i miei ragazzi non stanno ballando...

"Il comparto tecnico si mostra solido sia nella fluidità che nella resa visiva"

Ora, passi anche che capiti quando si sta combattendo ad esempio su un ponte stretto dove effettivamente è difficile riuscire a mantenere una corretta disposizione dei propri uomini, ma veder succedere queste cose quando si sta andando ad attaccare in campo aperto è solamente un viatico all'insulto, non certo un problema di errata pianificazione.

E sebbene questo sia l'unico, vero difetto di Confrontation , ritengo sia abbastanza grave vista la natura del titolo e il grado di difficoltà generale che porta spesso il giocatore a prendere scelte importanti e tempestive; tolto questo, è comunque vero che è difficile trovare altri grossi nei di cui lamentarsi, quindi non ci resta che fare buon viso a cattivo gioco e apprezzare quello che è comunque un ottimo titolo.

Come auspicavo Confrontation è stato poi tradotto anche nel nostro amato idioma, sebbene solamente nel testo a video; a dire il vero non ho trovato eccezionale la localizzazione, soprattutto per quanto riguarda l'implementazione dei sotto titoli durante i filmati, ma il risultato finale è comunque più che buono.

Per quanto riguarda invece le entusiaste promesse del multiplayer, il deserto dei tartari imposto da una recensione anticipata rispetto all'uscita ufficiale del gioco non mi ha permesso di provare questa modalità, ma solamente di creare il mio account e scegliere una delle fazioni disponibili; posso già preannunciarvi però che per provare una delle altre tre fazioni oltre a quella dei Grifoni disponibile durante la campagna single player, dovrete per forza imbarcarvi in sfide contro altri giocatori, non essendo prevista nessuna parte di training.

"Il titolo Cyanide sembra aver mantenuto gran parte delle promesse della vigilia"

Il trailer di lancio di Confrontation.

È presente infine anche un piccolo editor, che però vi permette solamente di decidere i colori delle armature dei vostri eroi; personalmente l'ho trovato poco utile, tuttavia credo che per i gli amanti delle miniature sia comunque una presenza di interesse.

Tirando le somme, il titolo Cyanide sembra aver mantenuto gran parte delle promesse della vigilia, proponendo un gioco solido, capace di soddisfare appieno gli amanti della strategia applicata a contesti più legati al mondo dei giochi di ruolo.

Confrontation infatti mostra diversi pregi, non ultimo quello di saper offrire un grado di sfida accattivante unito a una curva di apprendimento decisamente agevole; peccato solo per alcuni difetti, fra cui sicuramente il path finding, che gli impediscono di aspirare alle vette dell'eccellenza.

Come premesso in apertura, però, se state cercando qualcosa per ingannare il tempo fino a maggio, potreste aver trovato il gioco che fa al caso vostro.

8 / 10
Avatar di Roberto Bertoni
Roberto Bertoni: Proveniente dalla ridente Brianza, è cresciuto a pane e Amiga. Ama inoltre in maniera viscerale il retro, ma solo videoludico. Piatto preferito: pollo con la carrucola in mezzo.

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