Crysis 3 - preview
Da preda a cacciatore…
Crysis 3 è sicuramente uno dei giochi più impressionanti che abbiamo visto durante lo Showcase di Electronic Arts. Durante la conferenza d'apertura dell'evento Rasmus Hojengaard, director of creative development del progetto, ha descritto con passione il desiderio della compagnia di spingere al limite le potenzialità dei PC, esattamente come accadde con i capitoli precedenti della serie.
Dopo esser passati dalla giungla al dedalo di strade e grattacieli di New York, gli sviluppatori hanno deciso di evolversi ancora, proponendo una versione disastrata della Grande Mela ormai reclamata dalla natura, che ne ha preso brutalmente possesso sviluppandosi attorno (e dentro) alle strutture un tempo costruite dagli umani.
Tornato a New York nell'anno 2047, Prophet scopre che gran parte della città è stata imprigionata all'interno di una struttura chiamata Nanodome, creata dalla corrotta Cell Corporation. All'interno della cupola la natura si è espansa in modo esplosivo, sfigurando la città e creando ambienti di vario genere come foreste e paludi. Gli sviluppatori hanno girato il mondo alla ricerca di 7 ambientazioni adatte a ospitare il gameplay e la storia di Crysis 3, per poi plasmarle rendendole ancor più epiche.
In questa particolarissima cornice, il giocatore controllerà il protagonista passando dal ruolo di preda a quello di cacciatore. In Crysis 3, infatti, Prophet cercherà di abbattere uno ad uno gli alieni che si affollano all'interno del Nanodome, approfittando dell'immancabile Nanotuta e di una vasta gamma di nuovi equipaggiamenti tutti da scoprire.
Il più interessante è sicuramente il massiccio arco composito con cui il soldato è in grado di "oneshottare" i propri bersagli, a patto di caricare completamente il colpo e, soprattutto, di mirare con attenzione per mettere a segno le frecce.
A seconda delle situazioni è perfino possibile cambiare tipo di freccia, passando a quelle esplosive per causare danni ingenti in aree più o meno vaste. Attualmente il team sta ancora lavorando al bilanciamento dell'arma, visto che non vuole che l'arco si trasformi in uno strumento imbattibile con cui finire il gioco senza problemi.
"Il giocatore controllerà il protagonista passando dal ruolo di preda a quello di cacciatore"
Oltre all'arco, Prophet potrà usare anche altre armi inedite, molte delle quali verranno prese in prestito da alcuni dei nemici che verranno abbattuti sul campo di battaglia. Tra i nuovi giocattoli spiccano il Typhoon e l'Heavy Mortar, in grado di lanciare granate e devastanti missili al plasma.
Anche la nanotuta potrà sfruttare alcune nuove caratteristiche, prima fra tutte la possibilità di aggirare la tecnologia nemica per sfruttarla a proprio vantaggio, come il più subdolo degli hacker.
Dopo la doverosa introduzione del progetto, parliamo nel dettaglio dell'impressionante demo giocata, a cui abbiamo assistito con profonda meraviglia. La missione notturna ha visto Prophet intento a infiltrarsi all'interno della cupola, con un approccio stealth degno di Predator.
In effetti Rasmus Hojengaard ci ha confessato che il progetto è stato influenzato da diverse fonti d'ispirazione, tra cui il popolare cacciatore alieno e Rambo, coppia ideale per dare vita al cacciatore perfetto.
"Il progetto è stato influenzato da diverse fonti d'ispirazione, tra cui Predator e Rambo"
In un tripudio di effetti particellari, con la mimetica ottica attivata Prophet ha mosso i primi passi in quella che un tempo era Chinatown, ora ridotta a un'umida e maleodorante palude. Dopo aver testato l'arco su un nemico isolato, abbattendolo in un lampo, il protagonista è avanzato cautamente in un'area altamente sorvegliata, dove dopo aver contato i bersagli ha dichiarato apertamente le ostilità. "Vi ucciderò tutti, uno alla volta", ha esclamato Prophet prima di scagliare una freccia verso una sentinella posizionata in cima a un edificio.
Per garantire ulteriore epicità al gesto, la traiettoria della freccia veniva seguita in slow motion dalla telecamera, fino al suo preciso impatto col petto dell'alieno.
Abbattuta la sentinella la demo è proceduta mantenendo un basso profilo, con il protagonista opportunamente celato dalla mimetica ottica che si liberava silenziosamente di due scocciatori, arrivandogli alle spalle e passandoli a fil di coltello.
Le cose sono procedute bene finché un nuovo tipo di unità nemica non è arrivata a perlustrare l'area, individuando il protagonista nonostante la mimetica ottica. Persa la copertura è iniziato un selvaggio scontro a fuoco, durante il quale Prophet ha raccolto un'arma nemica per garantirsi una maggior potenza di fuoco.
L'arma raccolta era il Typhoon, fucile d'assalto preciso e potente che però non si è rivelato abbastanza efficace contro una nuova tipologia di nemici armata di lanciafiamme. Per loro era invece decisamente più adatto l'Heavy Mortar. La cosa interessante è che ogni volta che si raccolgono le armi nemiche la nanotuta rileva un'incompatibilità che blocca l'uso delle sue abilità speciali. Lo sviluppatore ci ha confermato che anche questo dettaglio è ancora in fase di bilanciamento.
Il team sta anche cercando di capire come gestire al meglio la differenza di potenza tra le armi aliene e quelle umane a disposizione di Prophet, agendo direttamente sulla compatibilità con la tuta e inibendo le abilità e i potenziamenti della stessa. Si tratta quindi di una caratteristica ancora provvisoria, che valuteremo con attenzione quando avremo modo di testare il primo codice preview del gioco.
"Siamo rimasti piacevolmente colpiti dall'incredibile realizzazione tecnica"
Tornando alla demo, eliminate le minacce più pericolose Prophet ha creato un diversivo aggirando una torretta e facendola sparare contro i propri alleati, in modo da aprire la strada verso l'obiettivo principale, una torre posizionata al centro dell'ambientazione.
Dopo una corsa disperata tra decine di alieni, Prophet è stato circondato e messo alle strette, senza però perdere la propria determinazione. L'apice della demo si è raggiunto nel momento in cui il protagonista ha ripetuto la propria minaccia verso la moltitudine di creature che gli si avvicinavano con aria omicida.
Osservando la demo della presentazione siamo rimasti piacevolmente colpiti dall'incredibile realizzazione tecnica, ma anche dalla versatilità che Crysis 3 sembrerebbe essere in grado di garantire. Avendo visto completare due volte la missione, infatti, abbiamo notato quanto Prophet sia in grado di variare tra approcci completamente diversi. Muoversi silenziosamente, creare diversivi, preferire il corpo a corpo agli scontri a lungo raggio, affidarsi maggiormente alla fida nanotuta, o scegliere di rivolgere le armi aliene verso i propri creatori.
Non avendo provato di persona la demo, non possiamo fare grosse considerazioni sul sistema di controllo, ma la cosa certa è che il team non vuole che la tuta e le sua abilità possano sembrare troppo difficili da sfruttare. L'idea è quella di creare un sistema profondo ma accessibile e proprio per questo motivo non saranno molte le nuove abilità inserite in Crysis 3. Ci sono già molte cose che la tuta può fare, quindi il team non vuole aggiungere troppa carne al fuoco per coloro che non abbiano giocato i titoli precedenti.
La presentazione di Crysis 3 è stata dunque esattamente come ce la saremmo aspettati. Gli sviluppatori stanno lavorando sodo per garantire un'esperienza single player profonda e coinvolgente, e per avere ulteriori dettagli non ci resta che attendere l'ormai imminente E3.