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DanceStar Party - review

Che il ballo abbia inizio!

Con l'avvento del motion sensing, e più specificatamente del Move per quanto riguarda l'universo PlayStation, tutti gli aspiranti ballerini hanno avuto diverse opportunità di mettere alla prova le proprie "capacità ritmico-motorie" grazie a una serie di prodotti nati proprio con l'intento di capitalizzare sulla loro passione.

Tra questi troviamo ovviamente anche il soggetto della recensione in questione, ovvero DanceStar Party, titolo sviluppato dagli studios londinesi di Sony. Trattandosi per l'appunto di un gioco first party, sarebbe dunque lecito presupporre che sia in grado di sfruttare le potenzialità del Move più di quanto già non facciano o abbiano fatto quelli realizzati esternamente... ma sarà andata davvero così?

Il primo impatto con la realtà di gioco è senz'altro positivo. I menù, molto colorati e fastosi metteranno senz'altro chiunque nel giusto stato d'animo per affrontare un'esperienza ludica come questa, e passati i primi 2-3 minuti in cui potreste provare un po' di imbarazzo nel dovervi muovere davanti al PS Eye, riuscirete senz'altro a farvi trasportare dal ritmo delle pregevoli canzoni proposte, fregandovene così di chiunque dovesse trovarsi intorno a voi (e se c'è riuscito il sottoscritto, per giunta di fronte ad una fidanzata a dir poco sbigottita, può riuscirci chiunque).

Il testimonial che non t'aspetti.

La tracklist, espandibile attraverso degli appositi DLC a pagamento, propone infatti un totale di 40 brani che, come prevedibile, evidenziano una netta predominanza dell'R&B su altri generi come l'hip-hop e l'house. Si passa da grandi classici contemporanei come Party Rock Anthem dei LMFAO o Barbara Streisand dei Duck Sauce, ai brani come Born This Way di Lady Gaga o Rude Boy di Rihanna.

Il tutto senza trascurare anche vecchi successi come I'm Still Standing di Elton John o Macarena dei Los Del Rio. Insomma, come avrete senz'altro intuito c'è davvero l'imbarazzo della scelta e la tracklist, seppur non eccessivamente vasta, assicura comunque una buona varietà a qualsiasi amante del genere.

Per ciò che concerne le dinamiche di rilevamento dei movimenti, DanceStar Party si attesta su standard di sostanziale mediocrità, dimostrando quanto il team di sviluppo abbia voluto prediligere il divertimento piuttosto che la ricerca della perfezione motoria. Una scelta, questa, che risulta chiara anche alla luce del fatto che durante le esibizioni saremo fotografati e registrati a più riprese… tutto per la gioia di eventuali presenti che potranno così deriderci nel momento dell'immancabile replay di fine canzone.

Ballare in coppia ha sempre il suo fascino.

Tralasciando le discrete illustrazioni che dovrebbero spiegarci le movenze da eseguire (uso volutamente il condizionale visto che in diverse occasioni mi sono trovato ad esclamare "cos'è che dovrei fare?!"), ciò che non ho potuto fare a meno di notare è quanto il grado di tolleranza sia alto e, di conseguenza, quanto il margine di errore sia basso. Per non dire irrisorio.

Che replichiate alla perfezione i movimenti del ballerino su schermo o vi limitiate a muovere svogliatamente il Move nelle direzioni indicate, vi ritroverete spesso di fronte a valutazioni come "Perfetto" o "Mitico", che pur essendo in parte incoraggianti per i tronchi umani come il sottoscritto, limiteranno parecchio gli stimoli di chiunque sappia ballare davvero, o quantomeno creda di farlo.

Ma, come suggerisce il suo stesso nome, DanceStar Party nasce con l'obiettivo di dar vita a vere e proprie feste di ballo nei vostri salotti, e le sue modalità ne sono una chiara dimostrazione. Al di là di Balla Ora, modalità priva di particolari preamboli che permette di lanciarsi subito in azione, il titolo propone infatti Party, modalità aperta ad un massimo di 20 giocatori e che necessita però di due Move per essere affrontata, e Studio Di Ballo, al cui interno si trovano tre sotto-categorie.

La prima, Creatore di Balli, è essenzialmente un sistema di creazione di coreografie molto semplice e intuitivo; segue poi Scuola di Ballo, che permette di imparare diversi stili diversi, facilitando così il vostro rendimento nelle prevedibili sfide che avrete con i vostri amici; ed infine Allenamento, modalità di chiaro stampo fitness in cui avrete come obiettivo quello di bruciare un certo quantitativo di calorie ballando.

Insomma, di carne al fuoco ce n'è parecchia ma, come evidenziato a più riprese, DanceStar Party può essere definito come il principe dei casual game in campo musicale. Non che questo sia necessariamente un difetto, ci mancherebbe, ma considerato l'approccio a tratti un po' troppo scanzonato e approssimativo, è possibile che anche i cosiddetti casual gamer possano riscontrare una leggera mancanza di stimoli con il passare delle ore. La scuola di ballo, così come le indicazioni su schermo durante le normali sfide, non garantiscono infatti chissà quali soddisfazioni o risultati e lo stesso dicesi per un sistema di rilevamento motorio fin troppo accomodante per apparire, alla lunga, davvero determinante ai fini del divertimento.

L'acquisto è dunque consigliabile? Nì. Nel caso in cui siate giocatori di poche pretese, magari ancora privi di un titolo di questo genere nelle vostre collezioni, DanceStar Party potrebbe rivelarsi un buon debutto videoludico, ma se questo non fosse il vostro caso, forse fareste meglio ad orientarvi altrove.

6 / 10
Avatar di Davide Persiani
Davide Persiani: Davide inizia a lavorare nel campo dell'editoria videoludica all'età di 16 anni. Dopo qualche anno di gavetta in Spaziogames e Play Media Company, subisce l'irresistibile fascino di Eurogamer.it.

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