Darksiders II per Wii U - review
Morte e Disperazione per THQ.
Alcuni dei migliori titoli del 2012 hanno messo piede con un po' di ritardo nella line-up di lancio del Wii U. Oltre ai già recensiti Batman: Arkham City Armored Edition e Mass Effect 3 Special Edition, edizioni ricche di DLC e contenuti aggiuntivi studiati su misura per la nuova console di Nintendo, ha trovato spazio un'altra perla dell'anno che sta per chiudersi: Darksiders II.
L'action/adventure di Vigil Games, un ottimo esempio di come prodotti dalle prerogative completamente opposte quali God of War e The Legend of Zelda possano incontrarsi dando frutti gustosissimi, si è già meritato l'ovazione di Eurogamer nella versione multipiattaforma per PC, PS3 e Xbox 360 pubblicata da THQ a fine agosto.
Tra i suoi principali punti di forza figurano la gestione delle armi, ora anche combinabili tra loro, un sistema di combattimento votato all'attacco, una notevole longevità e l'inconfondibile stile artistico di Joe Madureira, che proprio di recente ha lasciato lo studio di Austin per tornare al mondo dei fumetti. Basteranno questi stessi ingredienti a rendere la portata saporita pure su Wii U?
Sarebbe bello non tirarla per le lunghe e rispondere affermativamente a questa domanda, ma la situazione non è così semplice. Nonostante i difetti tecnici messi in risalto dal nostro recente Digital Foundry, Darksiders II rimane anche nella sua ultima release una produzione interessante ma con una serie di pregi e difetti che lo allontanano in svariate circostanze dalla perfezione.
Avendo già giocato alla versione per Xbox 360, innanzitutto possiamo sconsigliarvi di riacquistare il titolo per Wii U, se non tra qualche tempo e magari a prezzo ridotto. Questo perché diversi elementi come gli enigmi (che già mesi fa mancavano del mordente del primo episodio), tendono ad essere facilmente decifrabili se non banali, e ritrovarli persino con un paio di bug potrebbe non essere affatto esaltante.
"L'edizione per Wii U si propone completa dei DLC Tomba di Argul e Morte Galoppa"
Ciò detto, l'edizione per la nuova piattaforma di Nintendo si propone completa dei DLC Tomba di Argul e Morte Galoppa che, oltre a diverse armi e armature sbloccabili dal livello 5 a salire, riescono ad incrementare di circa cinque ore la già estesa esperienza nella campagna.
Mentre per Morte galoppa vi basterà accedere a una manciata di missioni secondarie all'interno della storyline esistente; nel caso di Tomba di Argul dovrete selezionare l'apposita voce già nel menù principale e avviare una sorta di storia parallela, per la quale è consigliabile farsi trovare pronti sul piano dell'esperienza poiché rivolta prettamente ai personaggi di livello più avanzato. Non pensiate dunque di fiondarvi sull'add-on e saltare a pie' pari la main quest.
L'altro nodo da sciogliere è l'utilizzo del GamePad, su cui gli sviluppatori di Vigil Games hanno particolarmente puntato in fase di promozione del gioco e dal quale, inutile negarlo, dipendono le sorti di questo porting. La software house texana ha speso in passato belle parole sulla novità dell'interazione tra il nuovo controller e il televisore, sostenendo che non dover più fermare la partita per accedere all'inventario fosse una grande comodità.
"Difficilmente vi fiderete del GamePad per non sospendere l'azione del gioco"
La verità è che difficilmente vi fiderete di non mettere in pausa e sospendere l'azione, perché il solo valutare le diverse caratteristiche di armi e accessori richiede non poco tempo, mentre il rischio di ritrovarsi sommersi dai nemici è sempre dietro l'angolo.
Per cui in teoria, e soltanto in teoria, l'idea di selezionare il proprio gingillo “live” è stuzzicante, ma nella pratica lascia semplicemente il tempo che trova, rimandando inevitabilmente al vecchio inventario statico per le personalizzazioni e l'analisi (altrimenti forzata, colpa anche del touch screen resistivo) della mappa.
Messa da parte quella che era stata pubblicizzata come la maggiore funzionalità della nuova versione, che sparisce tra l'altro con l'avvio del pur efficace Remote Play, restano da considerare altre poche chicche riservate al GamePad.
Se attivati, i sensori di movimento possono ad esempio intervenire nelle fasi di nuoto e in quelle di cavalcata. Nel primo caso l'opzione risulta addirittura scomoda, poiché costringe il giocatore a tenere il pad innaturalmente rivolto al televisore; cadiamo invece nel superfluo, e dunque nell'abbandono in appena un paio di sessioni, con la sostituzione dei tasti adibiti allo scatto con una specie di frustata al cavallo.
All'evanescenza del supporto al GamePad, poi, va sommato un comparto grafico non sempre all'altezza di quello delle controparti HD. Seppur mantenendo lo charme visivo di queste ultime, Darksiders II soffre su Wii U di qualche calo di frame-rate di troppo (non che su PS3 e Xbox 360 fosse solidissimo) e di spiccati fenomeni di tearing, e fatica in più di un caso, specie nelle tediose ambientazioni aperte, a caricare con tempismo le texture degli scenari.
"Darksiders II soffre di qualche calo di frame-rate di troppo e di spiccati fenomeni di tearing"
Nulla di irritante, ma è bene sottolineare che Vigil Games è stato tra i primi studi a lavorare sulla nuova console di Nintendo e che il tempo per limare queste imperfezioni non è certo mancato. Se non si tratta di problemi attestabili alla scarsa applicazione del team di sviluppo, come temiamo, prepariamoci a vederne di simili anche nelle produzioni future.
Prese in considerazione le nuove e le vecchie caratteristiche del gioco, quindi, giungiamo alla chiusura di questa recensione con la consapevolezza di trovarci di fronte a un buon titolo di partenza, con una base altrettanto buona, che avrebbe però dovuto rendere di più nel porting sul sistema della compagnia di Kyoto.
Darksiders II per Wii U mantiene inalterate le sue originali qualità: una sceneggiatura d'alto livello, un mondo di gioco affascinante e un gameplay, forte di sezioni d'esplorazione ed altre al limite dell'hack 'n' slash, appagante anche sulla lunga distanza.
Chi non ha avuto modo di apprezzarlo nelle precedenti uscite avrà pertanto di che godere ma coloro che l'hanno già giocato o cercano titoli fondamentali per l'avvicinamento all'innovativo controller della console giapponese, dovrebbero rivolgersi altrove.