Dead Space 3 - prova
Pad in mano e cuffie in testa per capire se il gioco fa ancora paura.
Milano - Electronic Arts, nel momento in cui ci ha invitato nei suoi uffici milanesi a provare Dead Space 3, aveva un solo obiettivo: dimostrare che l'ultimo capitolo della serie Visceral Games fa ancora paura. E stando alle sue parole, la scorsa presentazione, avvenuta durante l'E3, è servita solo a lanciare una piccola esca a tutti coloro che si sono tenuti lontani dall'epopea di Isaac Clarke perché troppo spaventosa.
Da questo punto di vista l'aggiunta di ambienti aperti e meno claustrofobici, scontri alla luce del sole e un gameplay un po' più dinamico ha una sua logica, nonostante i ragazzi di Visceral Games vogliano precisare che tali sequenze occuperanno circa il 20% del gioco, che per la restante parte riproporrà i suoi cunicoli bui e claustrofobici, le camminate a zero G e i nemici che "escono dalle fottute pareti". Per dimostrarlo c'era un solo modo: piazzarci in mano un pad, sulla testa un paio di solide cuffie, spegnere la luce e lasciarci giocare.
La prima ambientazione provata è, infatti, il classico interno di una nave, angusto e buio. Isaac è alla ricerca dell'origine dell'infestazione e questa ovviamente non può che essere all'interno di un vascello spaziale abbandonato nello spazio, fuori uso e pieno zeppo di necromorfi.
In Dead Space 3 apparentemente nulla è mutato: le informazioni sulla salute del protagonista ci saranno trasmesse dagli indicatori posti sulla sua tuta o sull'arma, l'inventario è restituito tramite a ologrammi e sarà sempre possibile attivare la guida per orizzontarsi all'interno della nave.
Nemmeno la capacità di regolare lo sparo in orizzontale o in verticale, in modo da smembrare nella maniera più efficace i nemici, è cambiata, così come un interlocutore invisibile che comunica con noi tramite la radio sarà nuovamente l'espediente per portare avanti la narrazione e indirizzarci verso il prossimo obiettivo.
In questo caso specifico dovevamo attivare il classico generatore per consentire alla nave di far ripatire alcune funzioni vitali, alcune delle quali fondamentali per aprire nuovi percorsi. La struttura e il design potrebbero ricordare molto da vicino quello della USG Ishimura, con stretti e intricati corridoi che nascondono dietro ogni angolo i necromorfi.
Il pericolo sarà ovunque e, quando meno ce lo aspetteremo, un nemico comparirà sempre alle nostre spalle o sotto i nostri piedi. Tra questi riconosceremo vecchie e nuove conoscenze ma lo scopo sarà il medesimo: smembrarli.
"Sia che si tratta di soldati umani o di mostri, il nostro scopo sarà sempre di fare piazza pulita"
Sia che si tratta di soldati umani, la grande novità del gioco, o che si tratti di mostri, il nostro scopo sarà di fare piazza pulita, magari aspettando che queste due fazioni si facciano fuori tra di loro per poi intervenire. Tra mostri che camminano sui soffitti o altri in grado di possedere e rianimare i cadaveri sparsi per i livelli, ce ne sarà per tutti i gusti, soprattutto i più forti. Il conflitto tra le tre parti dovrebbe caratterizzare i momenti più avanzati di Dead Space 3, con il giocatore che potrà approfittare della confusione a suo vantaggio.
Il feeling dei combattimenti sarà più o meno invariato, con Isaac piuttosto lento nello spostarsi e i nemici pericolosi anche da terra, contro i quali dovremo usare non solo proiettili ma anche la stasi, per rallentarli e finirli con calma. Con le armi 'classiche' le differenze col passato sono minime, non fosse per la capriola con la quale evadere alcuni attacchi; quando invece impugneremo un fucile semi-automatico o uno a pompa, effettivamente, il gameplay comincia a discostarsi da quello canonico della serie Visceral per avvicinarsi maggiormente a quello di uno sparatutto in terza persona.
Fortunatamente la sezione all'interno della nave non presentava questo tipo di armi e il gioco si alternava tra fasi di combattimento, altre di esplorazione e altre ancora nelle quali dovevamo risolvere semplici rompicapo, come per esempio il rallentare una turbina per far sì che l'elettricità che questa produce non blocchi il nostro passaggio, o il regolare la potenza della nave rimasta in modo da attivare sia le luci, che il sistema di apertura delle porte. Oltretutto non è mancata nemmeno la passeggiata nello spazio senza gravità, affascinante ed emozionante come in passato.
"Quando impugnamo le nuove armi, il gameplay si avvicina a quello di uno sparatutto in terza persona"
Alcune serrature potranno essere aperte solo tramite la stasi, elemento che consente agli sviluppatori di avere il giocatore con l'inquadratura fissa in un punto per eventuali sorprese, oltre che di inserire piccoli Quick Time Event con i quali forzare alcune porte restie ad aprirsi.
Se vorremo, in qualsiasi momento della campagna un amico potrà entrare o uscire dalla nostra partita. Questa, a detta dei ragazzi di Visceral, è l'unica vera concessione ai fifoni, che così potranno farsi forza della presenza di un alleato per proseguire nel gioco. Il personaggio che andrà ad affiancare Isaac sarà John Carver, un ex soldato in cerca di vendetta, dato che la sua famiglia è stata massacrata da un gruppo di necromorfi.
Nonostante la trama sarà pressoché identica, gli sviluppatori hanno pensato di modificare svariate cut-scene o alcune sequenze in modo da giustificare e rendere quindi più coerente la presenza di un secondo giocatore.
Con un compagno Dead Space 3 perde un po' di quel fascino e di quella tensione che caratterizzavano i primi due episodi, ma si dimostra comunque un titolo più che valido in quanto a meccaniche di gioco e divertimento. Durante una sequenza, infatti, mentre un personaggio rallentava una sorta di turbina, l'altro doveva proteggerlo dai necromorfi e al contempo provare a distruggere il nucleo del macchinario; in una seconda parte i due giocatori dovevano affrontare un enorme mostro, concentrando la potenza di fuoco per abbatterlo.
La cooperazione e la comunicazione sembrano dunque essere fondamentali per semplificare la progressione, anche perché la morte di uno dei due personaggi porterà inevitabilmente al gameover. Comunque Dead Space 3 potrà essere affrontato in co-op anche in maniera piuttosto egoistica, sebbene a questo punto consiglieremmo di giocarlo in solitaria.
Due anime profondamente diverse, dunque, ma entrambe capaci di avere sufficiente personalità per essere apprezzate. Rimangono ancora alcuni dubbi sulle modalità con le quali sarà possibile reclutare una spalla, ovvero se attraverso inviti, tramite matchmaking o la creazione di una lobby. Probabilmente a Colonia, insieme a un nuovo livello, saranno svelati anche questi dettagli.
"Dal punto di vista tecnico Dead Space 3 è già notevole per quantità di dettagli e modellazione poligonale"
Dal punto di vista tecnico Dead Space 3 è già notevole per quantità di dettagli e modellazione poligonale, ma soprattutto per il sistema di luci, in grado di dare una marcia in più a diverse sezioni. Combattere contro enormi mostri con il sole che tramonta alle spalle o esplorare bui corridoi armati di una sola torcia, sono momenti decisamente intensi che senza l'adeguata atmosfera e resa grafica non avrebbero lo stesso impatto. Anche dal punto di vista sonoro il lavoro sembra già convincente, con istanti di silenzio assoluto rotti dai rumori dei necromorfi e da musiche più adatte alla battaglia.
Dead Space 3 sembra dunque il tentativo da parte di Visceral di espandere ulteriormente il brand. Per farlo, dovrà riuscire a coinvolgere tutte quelle persone che per un motivo o per l'altro finora si sono tenute alla larga dalle vicende di Isaac Clarke. Attraverso la cooperativa e sezioni meno claustrofobiche, gli sviluppatori provano ad attrarre i giocatori più fifoni che però dovranno, prima o poi, confrontarsi con l'anima del gioco, fatta di buoi corridoi e mostri che saltano fuori da ogni anfratto.
Come sia riuscito il bilanciamento tra queste due parti è ancora troppo presto per giudicarlo, e l'appuntamento è fissato dunque per la fiera di Colonia, dal 15 al 19 agosto, quanto EA mostrerà nuovi elementi del gioco.