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Defenders of Ardania - review

La miglior difesa è l'attacco.

Il genere dei tower defense sta conoscendo negli ultimi anni una sorta di seconda giovinezza, grazie anche alla sua naturale adattabilità ai contesti "mobile" e alla sua relativa semplicità di sviluppo; laddove però le dinamiche di gioco ben si confanno alla classica partita fra una fermata e l'altra del bus, è quantomeno rischioso pensare di poter ottenere lo stesso successo al giorno d'oggi su PC o addirittura su console.

Most Wanted Entertainment sembra però non essersi preoccupata più di tanto di questo problema e, pescando a piene mani dall'universo di Majesty (una proprietà intellettuale della mai troppo lodata Paradox), ha deciso di proporre agli "strategici della torre" il suo Defenders of Ardania al grido di "come me nessuno mai".

Troppa confidenza nei propri mezzi o intuizione geniale? A conti fatti, come spesso accade, una via di mezzo fra le due ipotesi, ma entriamo nel vivo del gioco e vediamo un po' cosa ci aspetta.

Di certo non si può dire che sia un gioco che manca di colore.

Durante il breve tutorial che ci accompagna nelle prime fasi della modalità campagna veniamo subito introdotti a quelle che sono le caratteristiche peculiari di questo titolo: a fianco della consueta gestione di torri e difese, utili per fermare l'assalto dei nemici al nostro forte, ci viene infatti proposta la possibilità, o meglio la necessità, di partire a nostra volta all'attacco del nemico.

Sì, avete proprio capito bene. Il nostro compito non sarà solo quello di fermare le orde che, senza soluzione di continuità, cercheranno di annientare le nostre difese, ma assalto dopo assalto dovremo cercare a nostra volta di portare a zero la barra vitale dell'invasore di turno, essendo questa l'unica possibilità per uscire vincitori da ognuno dei dieci livelli della campagna principale.

Come muoversi quindi sul campo di battaglia? Presto detto: dopo aver analizzato i possibili percorsi che le truppe potranno intraprendere per muoversi fra le linee nemiche, il primo passo è quello di piazzare le proprie difese pescando all'interno del classico armamentario del genere.

Abbiamo così torri che sparano a fuoco singolo e in maniera ripetuta, torri capaci di colpire a grappolo e così via, senza nessuna proposta che sappia veramente introdurre qualcosa di nuovo ma con di contro la presenza della necessaria varietà per permettere di sfruttare al meglio le caratteristiche del terreno di gioco.

Controllare alcuni punti strategici sulle mappe può essere la chiave di volta per il successo.

"Il nostro compito sarà fermare le orde che cercheranno di annientare le nostre difese"

Non solo infatti sarà possibile costruire le proprie bocche di fuoco unicamente su alcune caselle all'interno dei propri possedimenti, ma bisognerà anche tener conto del fatto che alcune di esse offrono bonus speciali e che inoltre ogni costruzione determinerà l'allargamento del nostro territorio di influenza, così che passo dopo passo sia possibile arrivare addirittura alle porte del forte nemico.

Sistemata la difesa, giunge poi il tempo di passare all'attacco, in quello che è a conti fatti la vera novità introdotta in Defenders of Ardania; qui dovremo progettare come lanciare i nostri uomini all'assalto, andando a comporre gruppi di cinque unità pescando dal campionario di truppe di volta in volta proposto.

Ogni elemento è caratterizzato così da quattro diversi parametri (salute, velocità, resistenza e danno prodotto) che ne delineeranno l'efficacia in ognuna della situazioni che si andranno a proporre e che spesso determineranno la sconfitta o la vittoria.

Tutte le vostre scelte, sia sul fronte difensivo che su quello offensivo dovranno però sottostare a due parametri stringenti: il denaro a disposizione, che si incrementerà ad ogni uccisione nemica, e il numero massimo di unità, offensive e difensive, che potrete mettere contemporaneamente in gioco.

La differenza fra truppe di terra o di aria non è così evidente.

Aggiungete al tutto la possibilità di poter lanciare qua e là anche qualche magia dall'alto valore distruttivo e gli upgrade alle truppe che via via diventeranno disponibili, e il quadro complessivo sembra promettere una discreta profondità strategica in un genere solitamente molto "meccanico".

"Troppo spesso ci si trova a dover aspettare con certosina pazienza che le truppe svolgano il loro compito"

Laddove però sulla carta tutto sembra funzionare alla perfezione, nella prova effettiva il gioco denota purtroppo alcuni limiti alquanto importanti. Innanzitutto il ritmo: troppo spesso infatti ci si trova a dover mandare un'orda dopo l'altra aspettando con certosina pazienza che le truppe svolgano il compito per il quale sono profumatamente pagate.

Il dover aspettare l'effetto delle strategie mentre siamo fortemente limitati nel procedere da parametri spesso troppo stringenti, porta così il livello di noia ai limiti di guardia in breve tempo e questo nonostante la possibilità di accelerare il tempo o di procedere ai vari upgrade sopra citati.

Spesso inoltre a causa di un'intelligenza artificiale non proprio sopraffina il numero di truppe effettivamente utile risulta alquanto ridotto, essendo sufficiente alternare il più delle volte le unità più veloci con quelle più resistenti per penetrare le difese avversarie alla stregua di quella dell'Inter di quest'anno.

Se tuttavia la modalità campagna esaurisce la propria carica di interesse dopo una manciata di ore, giusto il tempo di terminare la missioni a vostra disposizione senza colpo ferire, è entrando nel mondo della competizione online che Defenders mostra di avere davvero qualcosa da dire.

I limiti del single player vengono superati nel multiplayer, la modalità meglio riuscita del gioco.

La possibilità di sfidarsi in partite 1vs1 o 2vs2, coadiuvati dall'intelligenza artificiale o da un proprio amico (meglio), vedendo i propri risultati riportati in una classifica dedicata, dà infatti al titolo di Most Wanted quella carica di adrenalina che manca in maniera troppo evidente nella versione a singolo giocatore, sopperendo di fatto a molti dei difetti citati.

Certo, i piccoli problemi di bilanciamento permangono, ma vengono in buona parte annullati dalla necessità di confrontarsi con qualcuno che, almeno teoricamente, quei difetti li conosce, portando il livello di sfida su piani quasi scacchistici.

In questa modalità si apprezza pertanto la profondità di una struttura evolutiva delle proprie truppe capace di fare veramente la differenza sul lungo periodo e che richiede di ragionare in maniera veloce, costruendo e demolendo le proprie difese per adattarsi in tempo reale alle strategie nemiche.

"Il gioco presenta una localizzazione completa sia nell'audio che nei testi"

Per quanto riguarda invece il comparto grafico, Defenders mostra con orgoglio la propria natura "indie" con scenari e unità che sepur non brillino certo per la loro magnificenza visiva, presentano un buon contesto fantasy arricchito da una discreta fantasia realizzativa.

Il rovescio della medaglia per una grafica non al top è un motore non esigente a livello di risorse hardware e, probabilmente per lo stesso motivo, esente da bug evidenti o problematiche tecniche tali da poteri inficiare il corretto proseguimento dei propri assedi.

Chiude infine il pacchetto un'ottima localizzazione, completa sia nell'audio che nei testi, cosa che invero mi ha sorpreso non poco visto l'andazzo che ci viene proposto negli ultimi tempi.

Defenders of Ardania non riesce così a tracciare con convinzione una strada verso un'evoluzione del genere che, perlomeno su PC, è attesa da diverso tempo; la scelta infatti di permettere la gestione di entrambe le fasi di difesa e attacco è minata dai difetti sopra citati, primo fra tutti una lentezza che contrasta con la dinamicità che ci si aspetterebbe in un gioco di questo genere.

Di contro, la cura riposta da Paradox nel portare i suoi titoli sul mercato è sicuramente da premiare, considerando che una localizzazione completa nella nostra lingua non è cosa di tutti i giorni e che, in generale, il prodotto è uscito dichiaratamente per premiare l'esperienza multigiocatore.

Un buon titolo per gli appassionati, dunque, che invece merita qualche riflessione in più per gli altri, visto anche il prezzo sicuramente importante se paragonato alle alternative mobile.

7 / 10
Avatar di Roberto Bertoni
Roberto Bertoni: Proveniente dalla ridente Brianza, è cresciuto a pane e Amiga. Ama inoltre in maniera viscerale il retro, ma solo videoludico. Piatto preferito: pollo con la carrucola in mezzo.

Scopri come lavoriamo alle recensioni leggendo la nostra review policy.

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