Defiance - prova
Abbiamo provato la beta per scoprire la sottile linea tra fantascienza e serie TV.
Che cosa fareste se aveste a disposizione 100 milioni di dollari? Una volta tolto qualche sfizio e comprata magari un'auto e unacasa, probabilmente vi dedichereste finalmente ai vostri sogni, ma la scelta non sarebbe comunque facile. Noi gente comune siamo abituati a cifre molto più esigue e così tanti soldi probabilmente non sapremmo neanche come metterli a frutto. Ciò nonostante, almeno così dice la rivista Forbes, questi cento milioni qualcuno li ha spesi investendoli in un progetto decisamente ampio e ambizioso: Defiance.
Uno dei pochi esponenti del suo genere, Defiance è un sogno grandioso ma anche di difficile realizzazione, che prende le tematiche del videogioco crossmediale per intrecciarle col mondo della TV e, nella fattispecie, con quello dei serial fantascientifici. A fine aprile quindi, mentre gli spettatori d'oltreoceano si godranno la première del telefilm in onda su SyFy, nei negozi e negli store online sarà commercializzato l' omonimo MMO. Due prodotti che si amalgamano in un unico universo, in modo nuovo e innovativo. O almeno così dichiarano gli sviluppatori, il cui obiettivo è creare un'esperienza dinamica dove videogioco e telefilm siano due facce della stessa medaglia, influenzandosi reciprocamente con una serie di rimandi.
Defiance, quindi, mentre ci trasporta in un mondo post apocalittico fatto di ributtanti mutanti, banditi sanguinari e soliti combattenti per la libertà, tenta subito di affermare la propria diversità, della quale abbiamo potuto avere un assaggio provando la beta di questo titolo promettente ma non privo di incertezze.
Dopo un lungo download, ormai marchio di fabbrica del genere, lo abbiamo potuto muovere i primi passi nel gioco, ammirando un semplicistico menù e un più che sufficiente editor per la creazione del personaggio. Due sono le razze disponibili, ossia quelle dei due personaggi principali del telefilm. La prima è rappresentata dagli immancabili umani, la seconda da degli alieni antropomorfi dalla fronte ampia e dai tratti bestiali, non troppo dissimili da quelli delle creature presenti nel film de "L'isola del Dr. Moreau".
"Defiance ci trasporta in un mondo post apocalittico fatto di mutanti, sanguinari e combattenti per la libertà"
Senza scomodare Marlon Brando, comunque, scegliamo un personaggio umano con un bel grugno da marine spaziale e ci gettiamo nell'azione. Le classi disponibili sono 4, senza troppi fronzoli né particolarità: si va dal classico soldato all'ancor più rodato cecchino, passando per la fanteria pesante e, giusto per dare una tinta di colore, al bandito.
La nostra prima scelta ricade sul bandito e, dopo un breve filmato che ci vede precipitare al suolo, ci risvegliamo in un pianeta alieno. La prima cosa che salta all'occhio è naturalmente lo stile grafico. A fronte di una qualità grafica non eccelsa, dovuta probabilmente alla necessità di far girare il gioco tanto su console che su PC di media fascia, si nota una certa cura per le ambientazioni. La conca in cui ci ritroviamo è piena di vegetazione che si muove al vento, con piccoli e innocui esseri alieni timorosi del nostro passaggio e piante che ricordano, almeno alla lontana, quelle della Pandora di James Cameron.
Il nostro primo obiettivo, assegnatoci da un'intelligenza artificiale in stile Cortana che ci accompagnerà per gran parte del gioco, è quello di armarci e di cercare sopravvissuti. Le prime fasi sono molto guidate e ci portano ad attraversare una boscaglia, fino a un iniziale insediamento dove ci vengono presentati i primi nemici del gioco, degli scialbi mutanti che ci accompagneranno nostro malgrado per le prime ore. Grazie a loro possiamo finalmente provare i quattro poteri disponibili, per scegliere quello che più ci aggrada e iniziare quindi a giocare.
"Possiamo renderci invisibili, diventare super veloci, aumentare l'efficacia dei proiettili o creare un clone olografico"
Anche da questo punto di vista nulla di nuovo. Possiamo renderci invisibili, diventare super veloci, aumentare l'efficacia dei nostri proiettili oppure creare un clone olografico del nostro personaggio, per attrarre i nemici più ingenui. Aver ragione di questi primi avversari è semplice e, dopo un breve filmato in cui facciamo la conoscenza di uno dei personaggi principali, il gioco continua.
Cambio repentino d'ambientazione e via, verso una landa desolata fatta di palazzi semidistrutti e sentieri deserti, popolata soltanto da soldati e mutanti che non hanno nulla di meglio da fare che spararsi a vicenda o, nel caso passassimo di là, di sparare a noi. Le ambientazioni perdono parte del loro appeal ma guadagnano in dimensioni, con una mappa di gioco enorme che dovrete necessariamente percorrere a bordo del vostro quad, l'unico veicolo disponibile nella versione da noi valutata.
Abbiamo finalmente modo di provare le prime missioni e qui scopriamo le prime pecche e i primi veri punti di forza del titolo. Piuttosto varie, le missioni ci portano a dover affrontare situazioni sempre diverse, cui automaticamente si uniranno i giocatori che, nello stesso momento, stanno affrontando la nostra medesima quest. Un meccanismo semplice che elimina le tediose gestioni del gruppo, dandoci quasi sempre la sensazione di far parte di un mondo vivo e verosimile. Un mondo in cui, insieme ai nostri compagni, ci è capitato di dover recuperare provviste mediche da un esercito di mutanti, di disinnescare bombe a orologeria che stanno per far saltare un ponte di fondamentale importanza o di combattere alieni sanguinari.
"Provando le prime missioni abbiamo scoperto le prime pecche e i primi punti di forza del titolo"
C'è tanto da fare quindi, ma ci si rende presto conto che quantità non sempre è sinonimo di qualità. Ciò appare evidente fin dai primi scontri a fuoco con nemici immobili e ottusi che, occasionalmente, si scagliano contro di noi senza la minima tattica. Una meccanica che rende le battaglie solo una questione numerica, senza aggiungere pepe al livello di sfida.
Questi e altri problemi, quasi sicuramente imputabili alle naturali imperfezioni della versione beta, hanno minato però eccessivamente la nostra esperienza di gioco. Passi per i vari glitch del motore grafico e il consistente lag (nonostante un PC equipaggiato con una fiammante Nvidia GTX 680M e una buona connessione a banda larga), passi per le frequenti disconnessioni dal server, che puntualmente c'interrompevano quasi ogni ora. Passino tutti questi difetti come necessarie carenze di una build non ancora definitiva, ciò che non riusciamo a capire è come farà Trion a limare e confezionare il tutto entro la fine di aprile, con meno di tre mesi a disposizione.
C'è ancora tanto da lavorare per gli sviluppatori che avranno da fare i conti anche coi problemi da noi riscontrati nelle nostre sortite successive all'interno dell'universo di Defiance. Presi dalla curiosità abbiamo infatti testato le altre classi e abbiamo scoperto una sconcertante verità. Le quattro classi principali non differiscono di una virgola tra di loro. Cambia l'aspetto iniziale e l'arma primaria a disposizione, ma nient'altro.
"Le quattro classi principali non differiscono di una virgola tra di loro"
Una scelta incomprensibile, soprattutto considerando che appena avrete modo di accedere a un negozio, potrete tranquillamente sostituire le armi di base della vostra classe con quelle delle altre tre. E se un cecchino armato di shotgun sembra l'inizio di una barzelletta, vedere un bandito che agisce da commando ha ancor meno senso.
Allo stesso modo funziona il sistema che gestisce l'aumento di livello. A partire dalle quatto abilità di cui sopra, sempre uguali indipendentemente dalla classe scelta, è possibile sbloccare una serie di talenti ad esse legati, grazie ai punti EGO guadagnati durante le missioni. Ad esempio, qualora decidiate di scegliere l'Invisibilità come vostra prima abilità, avrete accesso a delle skill difensive; allo stesso modo, l'abilità di Danno Caricato vi darà accesso a delle skill offensive. Si tratta quasi sempre di abilità passive ma che potrete equipaggiare una o più per volta, a seconda del numero degli slot sbloccati salendo di livello.
Un sistema di gestione del personaggio che quindi annulla le differenze tra i vari PG ma che, se ben considerato, può rendere dinamica la crescita del personaggio, proponendo un gran numero di abilità passive tra cui scegliere per personalizzare il proprio PG.
Questa è una tra le varie contraddizioni di Defiance, che a fronte di rilevanti problemi design, forse troppi per essere risolti in così poco tempo, propone uno stile piuttosto originale e una gran mole di missioni secondarie, senza dimenticare nemmeno un gameplay competitivo che propone le modalità canoniche degli sparatutto online.
Una sequela di alti e bassi quindi, in una battaglia che sicuramente si combatterà solo sulla versione finale, quando finalmente potremo godere delle tanto discusse interazioni con la serie televisiva. Sta ora alla tenacia degli sviluppatori, facendo fronte anche alle opinioni dei primi giocatori, riuscire a trasformare Defiance in quella rivoluzione che la campagna pubblicitaria di gioco e telefilm annunciano. Dal lato nostro non possiamo esimerci dal dire che le potenzialità ci sono ma gli scogli che abbiamo avvistato appaiono difficili da superare.