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Digital Foundry: Max Payne 3 PC

Rockstar porta le impostazioni al massimo livello.

Pubblicata un paio di settimane dopo l'arrivo della versione, la versione PC di Max Payne 3 è tutto fuorché un porting pigro di quanto giocato su Xbox 360 e PS3. Anzi, detto senza troppi giri di parole, è semplicemente la miglior versione del gioco che i vostri soldi possano comprare, rifinita e curata al punto per cui nessuno, nella vasta platea di utenti PC, potrebbe avere ragionevolmente qualcosa di cui lamentarsi.

Il segreto di tale successo è semplice: Rockstar si è resa conto che l'utenza PC più entusiasta ha preso l'abitudine di giocare su monitor in grado di spingere le risoluzioni massime a 1080p e oltre, un traguardo tecnologico attualmente fuori dalla portata delle console moderne. Questo è un primo indizio della mostruosa installazione da Steam che nella giornata di venerdì scorso ha occupato alcune ore del nostro tempo prima di riuscire a scaricare ben 29 GB.

La dimensione fuori dal comune per un gioco d'azione di questo genere è dovuta all'approccio di Rockstar senza compromessi nella rappresentazione grafica che già ha già spinto le console ai limiti delle loro capacità tecnologiche, come abbiamo avuto occasione di spiegare con dovizia di particolari nella nostra prima " prova comparativa. Buona parte di questo spazio extra è dovuto ovviamente alle texture, quattro volte più grandi che non su console, cui si aggiunge un audio di qualità nettamente più elevata.

Far girare la versione PC a fianco di quelle console fa capire che le dimensioni del pacchetto d'installazione da quasi trenta gigabyte non significano una rivoluzione qualitativa totale. Certo, gli artwork sono più definiti, il frame rate è una scheggia e il blur dei bordi delle versioni console viene surclassato da tecniche antialias molto più precise e definite. Tuttavia non ci troviamo di fronte a una differenza di prestazioni abissale, come quella per esempio tra le versioni PC e console di Battlefield 3. Qui sotto trovate la prima comparazione con la versione Xbox 360, cui abbiamo aggiunto anche un confronto con quella PlayStation 3

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Max Payne 3 su Xbox 360 a confronto con la versione PC: il filmato gira alla metà della velocità nominale per mantenere la qualità dell'immagine nei limiti dello streaming video.

La parola chiave in questo caso è "rifinitura": la tecnologia antialias FXAA spartana implementata nella versione Xbox 360 viene sostituita dalla sua più evoluta versione PC, cui si aggiunge il tradizionalmente preciso antialias multisample 2x, 4x e 8x.

Per fortuna dell'utenza console l'FXAA dà discreti risultati, mentre ovviamente il multisample antialias impostato ad alti livelli può impattare notevolmente le prestazioni. Nel video che vedete qui sopra a metà della velocità standard risulta ovviamente più fluido, ma a 4X con tutti i dettagli al massimo è impossibile anche per un Core i7 a 3.33GHz in combinazione con una GeForce 680GTX mantenere sempre sessanta fotogrammi al secondo fissi. Durante il gameplay non ci comunque sono problemi ma a volte durante le cutscene si notano alcuni frame persi, probabilmente dovuti al fatto che durante gli intermezzi il gioco carica le parti di gameplay fino al checkpoint successivo.

La considerazione da fare è tuttavia semplice: l'ottima implementazione dell'FXAA in concomitanza con un antialias multisample a 2X, permette di spingere il gioco al massimo in qualsiasi aspetto come ad esempio la sincronia verticale e la risoluzione da 1080p. Ciò permette di scendere raramente sotto i sessanta fotogrammi al secondo; togliete anche quel 2X e il traguardo dei 100 FPS (con CPU e GPU di fascia alta) diventa raggiungibile.

Una volta chiarito il fatto che il multisample antialias è l'unico vero fattore in grado di condizionare le prestazioni di questa versione del gioco, rimane poco altro da dire se non che la leggerezza del motore grafico non dovrebbe obbligare a configurazioni di schede video in SLI neanche gli entusiasti dotati di schermo triplo surround e i discepoli dell'Nvidia 3D Vision per godersi un'esperienza a 1080p. Non solo: basta scalare verso il basso buona parte delle feature più esigenti e anche i PC meno nobili dovrebbero essere in grado di produrre un'esperienza di gioco di livello superiore rispetto alle console.

"Le pessime performance che abbiamo sperimentato con il RAGE in GTAIV sono un ricordo del passato. Max Payne 3 gira benissimo su CPU dual core ed è altrettanto scalabile verso l'alto o il basso a seconda del sistema di cui si dispone."

La tessellazione è stata aggiunta alla versione DirectX 11 del gioco. L'effetto è quello di addolcire i bordi a basa definizione poligonale di personaggi e veicoli e la correzione la si nota solo nelle cutscene e richiede occhio attento per essere rilevata.

Rockstar si è data da fare con ottimi risultati anche per quanto riguarda tutta una serie di effetti supplementari: lo Screen Space Ambient Occlusion (SSAO) delle versioni console è stato migliorato sensibilmente in concomitanza con la correzione gemella HDAO (High-Definition Ambient Occlusion), del tutto inedita nelle versioni PC. Come mostrato dalle foto che vedete nella galleria qui sopra, anche la tessellazione è un'altra feature benvenuta nel menu delle opzioni grafiche di Max Payne 3. Si tratta di una tecnica che ammorbidisce i bordi angolari più netti per dar loro un aspetto più realistico. Nel caso di Max Payne, solo i personaggi e i veicoli sono stati fatti oggetto di questa tecnica che, per quanto sottile e poco evidente a un occhio meno esperto, rimane comunque la benvenuta.

La base della qualità estetica di Max Payne 3 risiede comunque nel gigantesco file d'installazione, che testimonia la volontà di non scendere a compromessi per quanto riguarda la definizione delle texture. Rockstar ha infatti bypassato "di forza" le limitazioni che affliggono la stragrande maggioranza delle conversioni PC da console, che prendono a riferimento giochi rigidamente pensati per girare a risoluzioni di 720p o similari. Per questo bisogna fare tanto di cappello a una scelta che elimina alla radice problemi quali i filmati nativi in 720p upscalati in malo modo a 1080p o asset ed artwork portati su PC quattro o cinque volte più potenti delle attuali console senza reali guadagni qualitativi che non siano risoluzione e antialias maggiorati.

Quindi la decisione di realizzare un gioco da 30 gigabyte è stata giusta: i poligoni e le texture sono brillanti e definiti alle alte risoluzioni, e anche le cinematiche rappresentano un immenso passo in avanti in quanto codificate a 1080p senza praticamente alcuna limitazione qualitativa. L'unico difetto dei filmati è che alle volte, a differenza del frame rate eccellente delle sezioni di gameplay, si perde qualche fotogramma. La spiegazione è da ricercare nel fatto che le scene d'intermezzo in FMV mascherano i caricamenti tra una sezione di sparatutto e l'altra, e quindi la costruzione "dietro le scene" del livello successivo spesso ha un impatto sulla visualizzazione del filmato in corso.

Per darvi un'idea del complessivo miglioramento della versione PC rispetto a quella console abbiamo eseguito un'interessante comparazione: abbiamo catturato il primo livello di Max Payne 3 su Xbox 360 in visualizzazione 1080p, quindi abbiamo ripetuto il processo su PC al dettaglio massimo sempre a 1080p. Abbiamo anche preparato una serie di immagini comparative delle versioni HD del gioco che potete trovare a questo indirizzo..

"Si può dire che Rockstar abbia centrato in pieno gli obiettivi che si era posta qualche tempo fa, quando aveva annunciato la versione Windows."

I video comparativi a 720p rendono un'idea delle differenze tra PC e console, ma è nelle immagini a 1080p che si apprezza la vibrante qualità delle immagini di Max Payne 3 in versione home computer.
In definitiva si può dire che Rockstar abbia centrato in pieno gli obbiettivi che si era posta quando aveva annunciato la versione Windows e ora non possiamo far altro che inchinarci di fronte a tanta magnificenza per come questo traguardo tecnologico sia stato centrato.

"Abbiamo sempre dichiarato che il nostro scopo con la versione PC di Max Payne 3 era quello di avere un gioco che girasse alla perfezione al Day One su un parco machine il più vasto possibile; per raggiungere questo risultato, abbiamo sviluppato la build Windows in parallelo con quelle console invece di limitarci, come abbiamo fatto in passato, a una semplice conversione. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Attualmente il PC è l'unica piattaforma in grado di spingere al massimo il gioco in ogni suo aspetto, audio compreso. Volevamo che il prodotto avesse il potenziale di sembrare eccezionale sui più grossi monitor disponibili: nonostante sia possibile scalare verso il basso la prestazione video per adattarsi a tutti i computer presenti sul mercato, ogni singolo asset è disponibile alla massima risoluzione possibile. E questo speriamo verrà apprezzato dai giocatori PC più entusiasti."

Non si può che confermare ogni singola parola di questa dichiarazione di Rockstar: questa è sicuramente la migliore edizione del gioco disponibile e il publisher americano si merita tutto il nostro apprezzamento per come ha capito che la stragrande maggioranza dell'utenza PC considera le risoluzioni console un relitto di un lontano passato.

In ogni caso, per quanto i miglioramenti siano i benvenuti, bisogna porre il risultato finale nel giusto contesto: per quanto eccezionale, come già detto la versione PC non mostra lo stesso gap tecnico con quelle console che abbiamo visto in Battlefield 3. Max Payne 3 rimane chiaramente un gioco pensato per girare principalmente sull'attuale generazione di console, a partire dalle caratteristiche fondamentali del suo motore grafico. Tutti i miglioramenti della build PC sono basati sullo spingere al massimo gli effetti esistenti, migliorare i modelli tridimensionali e, soprattutto, rendere l'esperienza giocabile a risoluzioni da 1008p e oltre. Sotto questo aspetto il successo di Rockstar è indiscutibile sotto il profilo tecnico e, ancora più importante, lodevole sotto quello concettuale per aver deciso di realizzare una versione dedicata e non un semplice porting.

Traduzione a cura di Matteo "Elvin" Lorenzetti.