Doom 3 BFG Edition - review
id Software lucida l'argenteria di famiglia.
A distanza di oltre 8 anni dall'uscita dell'originale per PC, id Software e Bethesda decidono di riproporci un grande classico con Doom 3 BFG Edition. Dietro questa sigla non si nasconde solo una versione tirata a lucido del terzo capitolo ma tutti e tre i giochi della saga, impreziositi dall'espansione Resurrection of Evil e da un pacchetto di livelli nuovi di zecca denominati The Lost Missions.
Il gioco ovviamente non ha bisogno di presentazioni, visto che stiamo parlando di quella IP che, insieme a Wolfenstein 3D, ha dato vita al genere videoludico forse più amato al mondo, i First Person Shooter.
Dietro Doom 3 BFG Edition si nasconde dunque l'ennesima operazione nostalgia, ma anche la voglia di far conoscere questo gioco ai più giovani, a coloro che all'epoca della sua uscita non avevano un PC abbastanza potente per farlo "girare" a dovere o che hanno completamente mancato l'edizione Xbox, uscita sul finire della precedente generazione Microsoft.
Un brevissimo riassunto è quasi d'obbligo. Il gioco è ambientato su Marte nel 2145, in una stazione di ricerca della Union Aerospace Corporation (UAC). Come sempre l'inizio è quello tipico della "matricola appena arrivata che è meglio si faccia gli affari suoi", ma ben presto qualcosa va storto, dannatamente storto, e l'inferno di Doom si fa rivedere in tutta la sua violenza e cattiveria, infettando quasi tutti quelli che si trovavano nella base... Tranne ovviamente il nostro eroe, che si ritrova immerso nei guai fino al collo.
Fare una disamina tecnica di Doom 3 è davvero difficile, visto che dalla sua uscita originaria di FPS ne sono usciti davvero a tonnellate. Il lavoro di ripulitura delle texture fatto per questo remake è encomiabile e fa uscire ancora più fuori l'incredibile lavoro che all'epoca Carmack e il suo gruppo fecero. Difficilmente però si riesce a definire davvero "bello" un gioco che risente in ogni suo aspetto dell'età che si porta dietro.
"Il gameplay è rimasto pressoché identico, ovvero una sorta di rollercoaster con momenti ad effetto e sobbalzi ultra-scriptati"
I modelli poligonali sono decisamente spigolosi se paragonati a quelli dei giochi più recenti ma nessuno ovviamente si aspettava un restyling totale, come a suo tempo Capcom fece su GameCube con il primo Resident Evil. Il vantaggio di poter "stirare" al massimo una grafica datata ha però i suoi vantaggi e ci consegna un gioco fluido all'inverosimile, che regala ancora i suoi buoni momenti di tensione.
Il gameplay è rimasto pressoché identico, ovvero una sorta di "rollercoaster" con momenti ad effetto e sobbalzi ultra-scriptati, conditi da una generosa, generosissima dose di proiettili. A tal proposito, devo ammettere di essere rimasto spiazzato dal primo impatto con il sistema di controllo di Doom 3. Abituato a sparare con il grilletto destro del pad e a mirare con precisione con quello sinistro, ho avuto bisogno di qualche minuto per abituarmi al fatto che quest'ultimo invece era preposto all'utilizzo della torcia.
Altrettanto tempo mi è servito per abituarmi al fatto che i giochi di "inizio secolo" non avevano sofisticate caratteristiche come le diverse parti del corpo dei nemici da colpire ottenendo effetti differenti. In questo caso le zone sono solo due, la testa (che in caso venga colpita garantisce spesso di risparmiare qualche colpo) e tutto il resto.
"Le strategie di attacco dei nemici con l'andare del tempo assomigliano alle apparizioni dei mostri di un'attrazione del Luna Park"
Gli oppressivi corridoi che accompagnano il giocatore per quasi tutta la durata dell'esperienza fanno ancora il loro dovere nel trasmettere uno stato d'ansia costante, ma anche in questo caso, come accadde all'epoca della sua prima uscita, dopo qualche ora tutto diventa prevedibile. Anche le "strategie" di attacco dei nemici, che all'inizio sembrano uscire dai posti più imprevedibili, con l'andare del tempo assomigliano più che altro alle apparizioni dei mostri di gomma di un'attrazione del Luna Park.
La struttura iniziale del gioco tende a ripetersi con monotona insistenza, alternando sezioni di esplorazione per raggiungere l'obiettivo successivo (con tanto di voci sussurranti che promettono atroci tormenti a chi prosegue) a intense sparatorie con simil-zombie, cacodemoni e mostruosità varie che attaccano quasi sempre in piccoli gruppi quando il giocatore "attiva" il loro arrivo passando per punti pre-determinati.
Arrivate alla fine di un corridoio e davanti a voi si presenta una stanza piuttosto grande scarsamente illuminata? Caricate tutte le armi che avete perché potete stare certi che qualcosa accadrà! Insomma, per dirla in parole povere, il caro e vecchio Doom nel 2012 fatica un bel po' a farsi notare, visto quanto è diventato raffinato il gameplay di certi FPS nel frattempo.
Se dunque la qualità del gioco in sé risulta "diluita" dal passare degli anni, la quantità di contenuti che avrete a disposizione in questa collection è invece decisamente più generosa. L'avventura principale con l'aggiunta del suo originale add-on garantisce una decina di ore (forse anche 12, se avete intenzione di recuperare tutti i collezionabili) di gioco, alle quali se ne aggiungono almeno altre 2 o 3 con le inedite "missioni perdute". Queste rimangono in perfetto accordo con lo stile dell'originale, con un ritmo un po' più alto e l'accento se possibile ancora più marcato sugli scontri a fuoco.
"La stessa Bethesda ha confermato il bug che impedisce di giocare Doom e Doom 2 con la BFG Edition installata sui vostri hard disc"
A questo potete poi aggiungere i primi due capitoli della serie, disponibili fin dall'inizio nel menù principale e giocabili in qualsiasi ordine vogliate, a patto che non installiate il gioco. Ricordate infatti che la stessa Bethesda ha confermato il bug che impedisce di giocare Doom e Doom 2 con la BFG Edition installata sui vostri hard disc.
Per quanto riguarda la componente multiplayer mi è stato dannatamente difficile poter trovare qualche partita disponibile e quelle pochissime in cui sono riuscito a entrare soffrivano di una pesante lag e occasionali rallentamenti. Forse tali problemi verranno risolti entro i giorni successivi all'uscita ufficiale ma viene comunque da chiedersi quante persone siano davvero desiderose di giocare il multiplayer basilare di Doom 3, vista l'immane quantità di giochi usciti in questi ultimi tempi e in arrivo nelle prossime settimane.
In conclusione, rispetto ad altri remake in HD visti negli ultimi tempi, soprattutto a quello di Halo, Doom 3 BFG Edition risulta molto meno convincente. Il sospetto che il gioco sia stato riesumato per non far perdere di vista il franchise in attesa di Doom 4 c'è, ma il risultato finale è purtroppo al di sotto delle aspettative.
I fan della saga ideata da Carmack e Romero sicuramente troveranno qualche altro stimolo per tornare su Marte e spappolare qualche altro cacodemone, ma per tutti gli altri il consiglio non può essere che di valutare attentamente ciò che offre oggi il mercato, capace di proporre alternative ben più divertenti anche se magari meno blasonate.