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Dragon Ball Z: Ultimate Tenkaichi - recensione

Ripetitivo come l'anime di riferimento.

A prescindere dal personaggio selezionato, infatti, lo stile di gioco da utilizzare in Dragon Ball Z: Ultimate Tenkaichi risulta essere sempre lo stesso, sia nei comandi da inserire attraverso il joypad, sia nei comportamenti all'interno dell'area di gioco. Le uniche differenze si notano fra le tre categorie di peso (piccolo, normale o massiccio), che vanno a influire sulla tipologia di tecniche e e sulla rapidità dei movimenti. Il resto è tristemente scolpito nella pietra e bastano pochi incontri per rendersene conto.

Al di là del sistema di combattimento, comunque, la vera grande novità di Dragon Ball Z: Ultimate Tenkaichi è la Modalità Eroe, che in pratica permette al giocatore di creare il proprio combattente (attraverso un editor inizialmente piuttosto limitato) per fargli vivere una lunga avventura in un mondo parallelo rispetto a quello della storia ufficiale.

Nel corso della Modalità Eroe si sbloccano diverse tecniche da far apprendere al proprio personaggio.
Ecco un esempio dei QuickTime Event che intervengono durante i combattimenti. Ogni giocatore ha il 50% di possibilità di vittoria.

Attraverso l'editor abbiamo creato il nostro lottatore scegliendone la pettinatura (fra appena tre stili, tutti opportunamente "toriyameggianti"), il colore dei capelli, il costume (fra quattro varianti), la taglia (piccolo, medio o grande) e la voce.

Quello della scelta della corporatura si è rivelato il passo più importante dell'operazione, visto che a seconda della selezione fatta venivano influenzati lo stile di combattimento, la tipologia di mosse che potevano essere imparate e una maggiore o minore abilità in una delle due fasi (a distanza o nel corpo a corpo).

Sicuramente questa modalità rappresenta una grandissima conquista per tutti gli appassionati che forse, dopo tanti anni, iniziavano ad essere stanchi di dover giocare sempre con i soliti personaggi (per quanto numerosi, carismatici e ben caratterizzati).

La cosa interessante della Modalità Eroe è che, vagando liberamente attraverso la mappa di gioco, è possibile accedere a diversi eventi specifici (spesso utili a sbloccare nuove tecniche tutte da imparare) o scoprire elementi extra con cui personalizzare il proprio eroe, rendendolo sempre più vicino al proprio gusto personale.

L'appunto più grande che possiamo fare a questa interessante novità riguarda il fatto che, al di là di qualche elemento, tutto ciò che può essere utilizzato per creare il proprio alter-ego poligonale deriva dagli altri personaggi presenti nel gioco, sia dal punto di vista visivo che da quello dello stile di combattimento.

Non sarebbe stato male poter avere a disposizione una maggior varietà di elementi inediti, in modo da creare davvero un nuovo guerriero leggendario mai visto nell'universo di Dragon Ball. In questo modo, invece, si può solo puntare a realizzare un puzzle composto dai frammenti che più si apprezzano dei numerosi combattenti apparsi nella storia di questa saga.

Alla Modalità Eroe si affianca l'immancabile Storia, sviluppata prendendo esempio dall'ottimo lavoro fatto da CyberConnect 2 con i suoi giochi di Naruto e inserendo all'interno della struttura una serie di sequenze specifiche utili a dettare i tempi della trama e a seguire il template del manga originale.

Tutto questo, naturalmente, è impreziosito da una modalità multiplayer offline e online, che non solo permette di organizzare i soliti scontri fra due personaggi, ma che prevede anche la possibilità di partecipare al classico torneo Tenkaichi o di far scontrare gruppi di combattenti in devastanti Team Match in cui possono essere coinvolti fino a 10 lottatori in totale.

Dragon Ball Z: Ultimate Tenkaichi, quindi, è un'interessante evoluzione del franchise che getta le basi per una serie adatta a un pubblico non particolarmente esigente dal punto di vista del sistema di combattimento. Le dinamiche estremamente semplificate unite alla gestione spesso casuale di alcune situazioni rendono l'esperienza estremamente piacevole per i giocatori meno tecnici, ma fin troppo limitata e ripetitiva per chi è alla ricerca di un picchiaduro dalle meccaniche solide e ben definite. I ragazzi di Spike devono assicurarsi di raccogliere i feedback della community per correggere il tiro l'anno prossimo. Per adesso, comunque, apprezziamo i loro sforzi.

7 / 10
Avatar di Filippo Facchetti
Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

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