F1 2013 - prova
I piccoli passi di Codemasters verso il suo mondiale di Formula 1.
La stagione di F1 attuale sta entrando nella sua fase più delicata: le mani di Vettel sul quarto titolo mondiale consecutivo sembrano quasi una certezza, soprattutto di fronte alla cronica impotenza degli avversari di riuscire a stargli davanti in qualifica e in gara con regolarità.
I malumori, peraltro giustificati, di un Alonso stufo di fare miracoli, non lasciano molte speranze per il finale di stagione: a meno che non tifiate per Vettel e la sua lattina supersonica, oltre a schiumare a ogni sua pole e vittoria come il sottoscritto, probabilmente stavate aspettando con una certa trepidazione l'arrivo di questo F1 2013 per cambiare la situazione, almeno nella realtà simulata che i ragazzi di Codemasters ci hanno proposto da tre anni a questa parte.
Gli inizi di F1 2010 erano sembrati tremendamente promettenti grazie a filmati sbalorditivi (per l'epoca) che lasciavano intravedere un realismo senza precedenti. La realtà è stata molto meno glamour delle apparenze: F1 2010 era un gioco piagato da un'IA assolutamente inconsistente nel simulare un vero gran premio, sia per l'evoluzione dei tempi, sia nei corpo a corpo con il giocatore.
Il tutto era condito da un numero di bug esorbitante che fece presto guadagnare al team di sviluppo l'appellativo di "Bugmasters". La situazione si è ripetuta con F1 2011, nonostante il netto miglioramento della situazione e solo in parte con F1 2012 che tuttavia rimane il migliore del lotto ma lungi dal potersi definire perfetto.
"L'infrastruttura di gioco è praticamente la stessa di F1 2012"
F1 2013, nelle speranze di molti appassionati di simulazione dovrebbe finalmente riuscire finalmente in quest'impresa. La versione preview per PC a nostra disposizione non comprendeva tutte le piste e le modalità di gioco presenti in quella definitiva, ma ci ha permesso di disputare più di un GP completo e quindi di valutare con una certa sicurezza la qualità della simulazione realizzata finora da Codemasters.
Chiariamo subito un concetto di fondo: l'infrastruttura di gioco è praticamente la stessa di F1 2012, fatta salva una rielaborazione grafica dei menu, tutto è rimasto invariato nella gestione del box, degli assetti, della gestione dei tempi e nella progressione tra le sessioni.
Anche la scelta tra gare da tre giri o al 25%, 50% o 100% è rimasta invariata così come la possibilità di disputare una sola sessione di prove libere da un'ora prima delle qualifiche: i maniaci della simulazione probabilmente non apprezzeranno.
"L'unica novità degna di rilievo che separa la stagione 2013 da quella passata riguarda l'uso del DRS in qualifica"
L'unica novità degna di rilievo a livello regolamentare che separa la stagione 2013 da quella passata riguarda l'uso del DRS in qualifica. L'anno scorso si poteva utilizzare in ogni punto della pista obbligando i piloti a giocare con l'ala mobile rischiando parecchio per fare i tempi: ora l'ala si può attivare solo nei punti specifici in cui è attivabile in gara (qualora il pilota si trovi a un secondo di distanza da chi lo precede) e nel gioco questo particolare fondamentale per le prestazioni in qualifica è stato perfettamente riprodotto.
Ovviamente anche la girandola di piloti e i cambiamenti nelle livree sono presenti: in ambito piste Hockeneim è stata sostituita dal Nurburgring rispettando l'alternanza che da qualche anno caratterizza il GP di Germania. Suzuka è rimasta (yay!) mentre Valencia è stata semplicemente depennata portando il numero complessivo della gare stagionali da venti a diciannove.
I filmati che Codemasters ha dato alle stampe nei giorni scorsi e che trovate a contorno di questa recensione confermano le prime impressioni: alcune piste sono state fatte oggetto di un lavoro di affinamento estetico che le rende ancora più gradevoli da guardare, soprattutto nella definizione delle texture e nel numero degli elementi di contorno.
"Rispetto a F1 2012, ora è più facile scomporre il retrotreno perdendo decimi preziosi e girarsi"
Alcuni dettagli si notano facendo il confronto con il vecchio F1: l'asfalto è leggermente più definito e meglio diversificato da pista a pista, ma soprattutto ora è più evidente la traiettoria di gara in quanto all'esterno della stessa tendono ad accumularsi detriti di gomma. Durante le gare abbiamo notato altri dettagli: nei contatti ruota a ruota i piloti si mandano a quel paese e la pioggia è meglio caratterizzata non solo visivamente ma nel modo in cui cambia d'intensità con il proseguire del GP.
Si tratta di graditi miglioramenti che contribuiscono a rendere ancora più piacevole da vedere in movimento questo nuovo capitolo della serie: non siamo comunque di fronte a un salto qualitativo netto visto che altri elementi sono rimasti praticamente invariati e chiaramente ereditati senza innovazioni particolari da F1 2012.
Il modello di danni è infatti sempre lo stesso con le vetture decisamente troppo robuste nei contatti ruota a ruota e a muro, così come la fisica durante i cappottamenti che si traducono in carambole ruote all'aria non particolarmente convincenti. È la conseguenza di un modello tridimensionale semplificato che non tiene conto della forma particolare di una monoposto a ruote scoperte; ma su questi elementi andremo maggiormente in dettaglio in sede di recensione.
Un paio di novità le abbiamo notate invece nell'ambito del modello di guida: attivando tutti gli aiuti si rimane infatti nell'ambito dell'arcade più puro che permette di affrontare gare ad alti livelli di difficoltà anche con un joypad analogico. Disattivando completamente la guida assistita si ritrova la natura della serie F1 che ha continuato ad evolversi in simularcade molto piacevole che per essere padroneggiato a dovere impone qualche ora di pratica con un buon volante e pedaliera.
Tuttavia, disattivando l'accelerazione assistita occorre essere più delicati con il gas in uscita dalle curve lente perché, dove in F1 2012 si andava via in piena accelerazione senza problemi, ora è facile scomporre il retrotreno perdendo decimi preziosi o girarsi, soprattutto in condizioni di bagnato. A compensare questo ulteriore elemento di difficoltà, troviamo una minore tendenza al bloccaggio dell'anteriore in frenata, che rende più fruibile la guida disattivando la frenata assistita.
In questo senso, siamo piuttosto certi del fatto che in Codemasters abbiano fatto un buon lavoro per realizzare un gioco in grado di andare incontro ai gusti di un pubblico il più ampio possibile, ma del resto questo risultato era già stato centrato ampiamente un paio d'anni fa.
Alla questione della calibrazione del livello di difficoltà, annoso problema della serie, abbiamo dedicato un commento approfondito che trovate nel box qui a latere e su cui torneremo in sede di valutazione finale: vi basti sapere che ora il livello di sfida pare essere meglio calibrato e più adattabile alle proprie esigenze, per quanto non ancora perfetto.
Nelle gare finora disputate, abbiamo visto con una certa soddisfazione una maggiore aggressività in staccata delle vetture avversarie, ora più difficili da superare in ogni condizione, soprattutto sul bagnato. L'impressione iniziale è piuttosto buona, e promette bene per la riproduzione di GP veramente tirati grazie anche a un sistema di penalità automatico meglio calibrato e ad una safety car finalmente funzionante, perlomeno sulle due piste in cui l'abbiamo vista uscire (Spa e Melbourne).
Anche sulla questione delle modalità di gioco non possiamo dare certezze: sicuramente sarà possibile disputare gare secche, simulare una carriera nell'arco di cinque campionati con tanto di mercato piloti, ma non sappiamo se verrà dato modo ai giocatori di iniziare direttamente con un top team o farsi di nuovo la gavetta nelle retrovie.
Nei menu sono presenti ancora il time attack e alcuni scenari ma sono pochi e probabilmente ne arriveranno altri nella versione definitiva. Il multiplayer era disattivato, ma nel menu abbiamo visto la possibilità di disputare gare normali o in split screen e campionati in modalità cooperativa. I presupposti per un multiplayer di qualità ci sono tutti, sperando che i Codies siano riusciti a bypassare il problema del limite di vetture che in passato aveva limitato a 16 i nostri avversari virtuali.
Tra gli elementi di reale novità di F1 2013 troviamo anche l'inserimento delle vetture storiche: come anticipato da Codemasters stessa in occasione dell'annuncio, il gioco annovera la presenza di un menu dedicato a monoposto che hanno fatto la storia della F1 a cavallo tra la fine degli anni settanta e la piena era turbo del decennio successivo.
Abbiamo avuto quindi la possibilità di provare autentici missili come la Lotus 86 di Ayrton Senna, la Williams 1980 con cui Alan Jones vinse il campionato del mondo o la Ferrari di Berger del 1987. Inizialmente ci si diverte parecchio, in quanto è evidente il divario tra prestazioni e tenuta che separa le vetture storiche da quelle attuali. Bastano tuttavia pochi giri per accorgersi di come molti elementi non siano allo stesso livello di quelli presenti nella sezione "moderna" di F1 2013.
"Molte monoposto sono caratterizzate da un modello di guida un po' troppo semplificato per essere realistico"
Molte monoposto sono caratterizzate da un modello di guida un po' troppo semplificato per essere realistico e mancano di alcune impostazioni essenziali che caratterizzavano la guida in quell'epoca come la regolazione del turbo in funzione dei consumi. Alcuni cruscotti sembrano inoltre un po' troppo spartani per essere realistici. Fatte salve sorprese dell'ultim'ora, la vera lacuna è tuttavia rappresentata dalla mancanza di un progetto organico dietro a questa modalità dovuto al fatto che le auto storiche sono solo una mezza dozzina e provengono da stagioni diverse. Non ha quindi molto senso disputare una gara mettendo dei missili turbo da 1000 cavalli contro normali vetture aspirate dei primi anni '80.
Nella versione preview del gioco sono inoltre presenti solo due circuiti storici (Jerez e Brands Hatch): anche se in quella definitiva verranno proposti più tracciati, difficilmente ci verrà data la possibilità di simulare un GP con tutto il parco vetture dell'epoca e tantomeno una stagione storica nella sua interezza. Sperare non costa ovviamente nulla, ma non facciamoci troppe illusioni a riguardo.
Tornando al preambolo iniziale, abbiamo concluso questa preview con molte certezze e anche qualche dubbio: sicuramente F1 2013 non sarà una rivoluzione copernicana di quanto sviluppato sin qui dai Codemasters, ma il risultato di una lenta evoluzione di grafica, modello di guida e implementazione di quei dettagli tecnici e regolamentari funzionali alla riproduzione di un gran premio moderno.
Rimangono tuttavia delle aree grigie in cui la serie non sembra non riuscire a fare il salto qualitativo finale e dubitiamo che la situazione possa cambiare in questi ultimi venti giorni che ci separano dalla pubblicazione. In sede di recensione andremo più a fondo a riguardo cercando di scoprire se in quel di Birmingham manca veramente il talento o ci sono limitazioni oggettive alla realizzazione del gioco di guida definitivo dedicato alla Formula Uno moderna.