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F1 2013 - review

Codemasters affronta l'ultima curva prima della next-gen.

Il mondiale di F1 si sta avviando ormai stancamente alla sua conclusione e, dopo la quarta stagione di fila dominata da Vettel (salvo improbabili ribaltoni dell'ultim'ora), è giunto il momento di tirare le fila della serie sulla F1 che Codemasters ha pagato fior di soldini a zio Bernie. Come avevamo detto tre settimane fa in occasione della preview, F1 2013 simula la stagione di F1 in corso replicando alla perfezione la situazione di piloti, vetture e cambiamenti regolamentari relativi all'uso del DRS in qualifica.

La struttura è inevitabilmente la stessa del suo predecessore, al punto che le opzioni a disposizione del giocatore dal menu principale sono quasi identiche. Appena caricato il gioco si comincia con una due giorni di test per giovani piloti che fa da tutorial e permette poi di accedere al resto del gioco, in particolare la modalità carriera, ma solo a bordo di vetture di terza e seconda fascia. Una volta che il menu è completamente a disposizione, non ci sono grosse novità di sorta: è rimasta la possibilità di disputare un singolo Gran Premio ad un quarto, metà o nella completezza della distanza personalizzando vari aspetti legati al realismo che combinano la durata delle sessioni, gli aiuti alla guida, le regole di bandiere gialle, penalità e la velocità degli avversari.

La modalità carriera è ovviamente il piatto forte e permette di simulare la progressione di cinque stagioni cambiando scuderia in base alle nostre prestazioni: come detto, anche quest'anno non è possibile disputare fin dall'inizio un campionato con un top team, quindi, almeno per la versione PC, dovremo per forza attendere l'arrivo del mod che permette di usare una qualsiasi delle scuderie presenti nel gioco. Se la stagione completa per voi è troppo impegnativa è possibile disputarne una abbreviata da dieci gare, comporne una a vostro piacimento o affrontare una ventina di scenari in cui, nei panni di vari piloti della stagione in corso, ci verrà chiesto di raggiungere posizioni minime affrontando situazioni di gara particolari. Non mancano anche le solite modalità di time attack contro le ghost car e time trial su tutte le piste del mondiale come contorno di un singleplayer molto ben fornito.

Questi duelli con l'IA confermano F1 2013 come un gioco ostico e appassionante: la modalità carriera può essere una vera droga se avete l'intenzione di affrontarla come si deve.

Anche il multiplayer è ovviamente presente: oltre alla possibilità di creare gare online (anche in LAN) modificandone i dettagli per un massimo di sedici giocatori, molto interessante è la modalità cooperativa che permette di affrontare una serie di scenari predefiniti in cui ci viene chiesto di soddisfare determinati requisiti in coppia con un amico. Per chi preferisce il corpo a corpo è presente anche lo split-screen, che si presta a un'interpretazione più arcade della F1. Insomma, dal punto di vista delle modalità, l'abbondanza è gradevole ma è rimasto tutto pressoché invariato. Bisogna quindi salire in macchina per accorgersi delle novità più interessanti di questa nuova versione del gioco.

Il modello di guida è un'evoluzione di quello che Codemasters ha concepito nel 2010, continuando a rifinirlo anno per anno: si tratta di un 'simularcade' che dà il meglio di sé con volante e pedaliera analogici, disattivando tutti gli aiuti, ma che si lascia guidare piuttosto bene anche con il joypad, per quanto sia praticamente quasi impossibile disattivare la guida assistita per essere competitivi. Il gameplay è quindi facile da apprendere nelle sue componenti di base, ma può rivelarsi molto impegnativo usando un buon volante con il force feedback sempre attivo. La tenuta è più che plausibile su asciutto e molto precaria sul bagnato con molti livelli di aderenza intermedi in base all'intensità della pioggia (che può cambiare da una zona all'altra della pista) e alle condizioni delle gomme.

Siamo nel campo del simularcade avanzato, visto che per arrivare a fare tempi competitivi agli alti livelli di difficoltà serve un'ottima comprensione del setup (identico alle edizioni precedenti), una perfetta conoscenza delle piste e una skill di guida notevole. Le novità degne di nota riguardano la maggiore sensibilità richiesta al pilota in fase di accelerazione che, disattivando il controllo trazione, porta a pattinare con facilità se non si dosa attentamente la progressione del gas.

Gli scenari sono numerosi e divertenti ma non sono accessibili immediatamente: occorre sbloccarli a gruppi per arrivare a quelli più impegnativi.

Si tratta di una complicazione benvenuta che va nella direzione di rendere più realistica la guida senza aiuti, a sua volta bilanciata da una facilitazione minima ma altrettanto importante sul fronte della frenata. In precedenza disattivando l'ABS era praticamente impossibile evitare spiattellamenti a una staccata: ora la frenata è leggermente più modulabile anche questo a vantaggio di un migliore realismo della guida, che però sarà percepito solo da chi voglia simulare sul serio il modello di guida di una F1 usando volante e pedaliera. Chi usa il pad difficilmente si renderà conto di queste rifiniture.

L'altra area d'interesse fatta oggetto di un ulteriore lavorio di rifinitura è stata sicuramente quella dell'intelligenza artificiale delle vetture avversarie e della coerenza dei tempi in relazione alla performance del giocatore. Nel primo caso già in F1 2012 si era arrivati a un buon livello per quanto riguardava la capacità delle vetture avversarie di simulare una reale gara di F1, sia nel duellare tra loro sia contro il giocatore. F1 2013 prosegue su questa strada con una serie di altre piccole modifiche. La simulazione della progressione del gruppo visibile sulla mappa dinamica è più realistica e plausibile, e sono meno frequenti i trenini di macchine formarsi davanti e dietro al giocatore. Anche il sistema di penalità in seguito agli incidenti è stato rivisto, ed è ora molto meno punitivo nei confronti del giocatore per tagli in curva o in occasione di contatti con le vetture avversarie che finalmente possono subire drive trough e penalizzazioni in griglia esattamente come il giocatore.

Per quanto riguarda l'IA, è migliorata ulteriormente la capacità dei nostri avversari nel "corpo a corpo", evitando contatti anche quando l'errore è colpa nostra. Anzi, a parità di livello di difficoltà, spesso si notano i piloti più forti tirarci la staccata là dove nei precedenti F1 prima mollavano, rendendo le gare ancora più tirate e appassionanti. Anche il numero di errori causati in cui incappano le vetture avversarie è più consistente rispetto a F1 2012, a tutto vantaggio del migliore realismo di una gara completa. Altri dettagli confermano l'attenzione di Codemasters nel riproporre alcuni tra i temi tecnici di questa stagione, in particolare il consumo anomalo delle gomme delle Mercedes (bilanciato da una notevole velocità di punta) che invece diventa minore consumo (e quindi flessibilità tattica) nel caso si decida di usare una Lotus.

Alcuni giri a bordo delle vecchie turbo anni Ottanta. I problemi con le licenze castrano, e non poco, l'appeal di questa modalità.

Il secondo elemento degno di nota sul fronte dell'opposizione riguarda un argomento di cui abbiamo trattato diffusamente in sede di preview, ovvero la difficoltà. Nel box ci auguravamo l'introduzione di uno slider che permettesse al giocatore di calibrare a mano la performance dei piloti virtuali: purtroppo non è andata così ma almeno Codemasters ha svolto un buon lavoro nel rendere meno repentino il salto da un livello a un altro, aggiungendo un'impostazione intermedia tra Professionista e Leggenda ovvero Esperto. È quindi più facile trovare il livello che si addica alle proprie capacità e simulare una gara o un intero campionato senza aver a che fare con avversari troppo morbidi o troppo ostici.

A tutti i miglioramenti appena citati ci sono altre aree del gioco che non hanno subito sostanziali cambiamenti quando invece ce n'era un gran bisogno. Partiamo dalle buone notizie: dal punto di vista estetico F1 2013 si lascia guardare piacevolmente grazie alla cura riposta nella riproduzione di vetture e tracciati. Alcuni dettagli inediti fanno capolino a un occhio più attento ovvero la caratterizzazione della sede stradale con traiettorie più rifinite, la presenza di brecciolino nelle zone meno trafficate che può attaccarsi ai pneumatici e cambi d'asfalto sulle piste più vecchie o riasfaltature effettuate in tempi successivi.

"Ci sono aree del gioco che non hanno subito sostanziali cambiamenti quando invece ce n'era un gran bisogno"

Qualche animazione in più è presente come ad esempio i piloti che si mandano a quel paese in occasione di contatti poco puliti. Il sistema d'illuminazione è invece caratterizzato da alti e bassi: non mancano stupendi riflessi speculari su caschi e vetture ma in alcuni tracciati si percepisce la mancanza di una fonte d'illuminazione precisa in grado di caratterizzare la scena. Ne deriva un'ambientazione penalizzata da un look un po' piatto e innaturale, soprattutto nelle riprese panoramiche quando si corre in notturna a Singapore o Abu Dhabi. Il frame rate fortunatamente è molto solido, non staccandosi praticamente mai dai 60 FPS con tutti i dettagli al massimo a risoluzioni da 1080p anche su PC di fascia bassa. Non ci sono motivi per pensare che su console il gioco comporterà in modo, diverso visto che il carico di lavoro è rimasto praticamente lo stesso della versione 2012.

A SPA con una Caterham in condizioni di bagnato. La pioggia è ben riprodotta, sia graficamente, sia per come si evolve l'aderenza della pista giro dopo giro.

Le note dolenti riguardano quindi il modello di danni semplificato, caratterizzato da vetture troppo robuste e da una fisica degli incidenti che non riproduce in modo irreprensibile l'inerzia dei telai dopo impatti violenti che mandino la vettura alla deriva su asfalto, ghiaia o prato. Sui cappottamenti è meglio stendere un velo pietoso: tutto è rimasto immutato o quasi fin dai tempi di F1 2011 e questo farà giustamente andare fuori dai gangheri chi preferisca un approccio simulativo e sperava in un salto qualitativo finale. Gli utenti console abituati a interpretare la serie F1 in modalità arcade passeranno invece oltre senza scandalizzarsi più di tanto.

"Evidentemente non è possibile gestire fisica, modello di danni e un sistema d'illuminazione avanzato per 22 vetture"

Unirsi al coro degli indignati come abbiamo fatto in passato sarebbe facile ma stavolta vogliamo proporre una chiave di lettura diversa su queste mancanze, che prende spunto proprio dalle caratteristiche tecniche dell'Ego Engine e dai risultati raggiunti da Codemasters in passato con altri giochi di guida. Basta dare un'occhiata a solo uno tra i tanti video presenti online per rendersi conto di quanto un gioco come Dirt 2, già nell'anno di grazia 2008, mettesse in mostra su console tutto quello che F1 2013 e i suoi predecessori non sono mai riusciti a fare: una fisica eccellente, un modello di danni clamoroso e un sistema d'illuminazione spettacolare.

Alla luce di tutto questo e del fatto che ci troviamo di fronte al quarto capitolo della serie, è piuttosto plausibile che i problemi appena descritti non si possano imputare del tutto a Codemasters o a deficienze dell'Ego Engine ma a oggettive limitazioni di Xbox 360 e PS3. Evidentemente non è possibile gestire fisica, modello di danni e un sistema d'illuminazione avanzato per 22 vetture in contemporanea, senza compromettere l'estetica o il frame rate. La versione PC di conseguenza ha dovuto subire passivamente l'obsolescenza delle console anche quando poteva facilmente arrivare a prestazioni superiori, come si può notare nella fisica di altri titoli paragonabili all'Ego Engine come l'ottimo Iracing ma che, girando solo su PC, non devono subire le limitazioni del multipiattaforma.

Graficamente F1 2013 è molto piacevole da vedere, nonostante il sistema d'illuminazione non sia sempre irreprensibile: notate il fuoripista finale causa foratura con impatto non entusiasmante sulla fisica della McLaren di Button.

Tutto questo ci porta alle considerazioni finali su F1 2013, la serie in generale e il destino dei cinquantanove euro (quarantanove per quella Windows) che vi ballano nel portafogli. Per quanto riguarda il gioco, va riconosciuto a Codemasters di aver svolto un buon lavoro di rifinitura in alcuni settori in cui da sempre la serie è carente, in particolar modo l'IA e il livello di difficoltà. Altre novità apprezzabili riguardano il modello di guida leggermente evoluto, qualche elemento grafico extra e una migliore diversificazione delle scuderie nella tipologia di prestazioni.

Il tutto è condito da una valanga di modalità singleplayer, cooperative e multigiocatore ed opzioni di personalizzazione che rendono il gioco adattabile alle esigenze di un pubblico vastissimo per parecchi mesi a venire. La stabilità di questa release pare essere notevolmente migliore delle precedenti, visto che nella ventina di ore di gameplay non abbiamo notato bachi evidenti di alcun genere. Come spiegato diffusamente poc'anzi, le magagne più grosse sono rimaste le stesse di sempre e penalizzano l'esperienza di chi esiga prestazioni superiori, in particolare quell'utenza PC abituata da tempo a standard tecnici che la serie, sviluppata fondamentalmente per le console odierne, non può garantire.

Posto quindi che solo l'arrivo della prossima generazione di console potrà far fare a F1 il salto in avanti che tutti si aspettano, andiamo al sodo: se vi aspettavate una rivoluzione lasciate perdere e attendete settembre 2014 in virtù di quanto appena detto. Chi invece ha apprezzato F1 2012 e si accontenta di un'evoluzione a piccoli passi, proceda pure in tutta tranquillità a un acquisto invece praticamente obbligato per chi adora la F1 e non ha mai posseduto uno dei titoli precedenti.

8 / 10
Avatar di Matteo Lorenzetti
Matteo Lorenzetti: Dopo dieci anni di The Games Machine, approda finalmente alla redazione di Eurogamer.it. Onnivoro per quanto riguarda i generi, predilige sparatutto, giochi di guida ed RTS.

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In this article

F1 2013

PS3, Xbox 360, PC

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