F1 Race Stars - review
Per fare il pilota ci vuole una gran testa.
Dopo LittleBigPlanet Karting è il turno di Codemasters e del suo F1 Race Stars a provare a mettersi nella scia dei vari Mario Kart e tentare, se non un sorpasso, almeno un testa a testa dalle console che l'idraulico baffuto non ha mai visitato. La formula scelta da Codemasters è prevedibile sotto alcuni aspetti: grafica stilizzata e colorata dai toni fumettosi, effetti speciali a go-go e meccaniche di gioco frenetiche ma non troppo tecniche.
La particolarità principale di F1 Race Stars è invece la licenza ufficiale di piloti e scuderie della Formula 1, qui proposti in versione super-deformed. Non che i piloti si vedano molto a causa del casco, cosa a cui il team di sviluppo ha rimediato con delle scenette introduttive alle gare e in occasione delle premiazioni. Poca cosa, ma se la licenza è stata acquisita per fare presa sugli appassionati del circus, qualcosa bisognava pur mostrare da questo punto di vista. Probabilmente, non potendo contare su Sackboy, Sonic o altri personaggi già popolari, in Codemasters hanno pensato di sfruttare direttamente i personaggi più noti del panorama del racing.
Licenza a parte, una delle caratteristiche su cui F1 Race Stars punta maggiormente è la varietà. Il numero totale di circuiti non è elevatissimo e si ferma ad appena 11, anche se ognuno di essi offre numerose scorciatoie da trovare, bivi tra cui scegliere e ostacoli da affrontare. Una maggiore varietà avrebbe sicuramente giovato, non solo da questo punto di vista ma anche nelle scuderie: simpatie e tifo a parte, l'unico motivo per scegliere un pilota consiste infatti nel particolare bonus della sua scuderia, che sia la possibilità di scegliere una seconda volta un power-up raccolto, un'abilità particolare nel fuoristrada o altre varianti simili.
Buono invece il numero di campionati della modalità Carriera, probabilmente l'unica in grado di fornire stimoli al gioco in singolo. I 29 campionati variano per difficoltà, numero di tracciati da affrontare e modalità di gara: in alcune i punti vengono accumulati quando si è in testa, in altre il pilota in ultima posizione viene eliminato di volta in volta al termine di un countdown, in altre ancora è necessario raccogliere della benzina tenendo presente che le macchine scariche corrono di più ma rischiano di rimanere a secco. Ce n'è per tutti i gusti, e nella modalità a eliminazione i concorrenti eliminati possono comunque usare i power-up invece che stare con le mani in mano fino alla fine della gara.
"Alcuni power-up sono del tutto trascurabili, altri troppo potenti e dalla durata eccessiva per il loro effetto"
La progressione è graduale, con il classico sistema dei campionati sbloccabili tramite il completamento di quelli precedenti. La modalità di corsa semplice permette di ritardare ulteriormente il sopraggiungere della noia, grazie alla possibilità di modificare i parametri di gara e di abilitare alcune variabili, ad esempio invertendo i controlli del giocatore in testa per livellare la competizione. Il tutto è disponibile in tre diverse cilindrate, corrispondenti al livello di difficoltà, che dovrebbero permettere anche ai neofiti di gettarsi nella mischia senza trovarsi sempre in fondo al gruppo.
Nonostante l'ampia possibilità di scelta e di personalizzazione, F1 Race Stars non tradisce la sua natura arcade in alcun modo. Scendere in pista e gareggiare è molto facile e non richiede la conoscenza di particolari tecnicismi: i tasti si limitano ad acceleratore, freno, uso del power-up e poco altro, e il modello di guida perdona ampiamente gli errori dei piloti.
Per usufruire del classico boost di inizio gara è sufficiente accelerare nel momento del via, e per caricare il KERS su alcune sezioni particolari di pista bisogna tenere premuto l'acceleratore a intervalli per riempire una batteria ben visibile sul retro della macchina. La pecca evidente in questo caso sta nel sistema di danneggiamento delle vetture, che sembrano eccessivamente fragili.
"Le gare sono disponibili in tre diverse cilindrate, che dovrebbero permettere anche ai neofiti di gettarsi nella mischia senza problemi"
Basta prendere qualche sportellata o venire colpiti da una bolla a ricerca per ritrovarsi su un catorcio fumante e rallentato fino alla successiva corsia dei box, unica opzione disponibile per riparare la vettura. Questi ultimi consistono in deviazioni dal circuito principale in cui la macchina viene riparata automaticamente, quindi anche in questo caso niente che possa distrarre dal ritmo frenetico della gara.
Discorso a parte lo meritano i power-up, 14 in totale. I più scontati consistono in bolle rimbalzanti, a ricerca o a detonazione remota, mentre gli altri spaziano da safety car (che ha l'effetto di ricompattare il gruppo e riacciuffare il leader in fuga) a teletrasporto, trasformazione in razzo, nuvola fantozziana sul pilota in testa e onde d'urto. La varietà c'è, il bilanciamento un po' meno visto che alcuni power-up sono del tutto trascurabili, mentre altri troppo potenti e di durata eccessiva per il loro effetto.
Graficamente siamo su livelli accettabili, anche se lo stile semplicistico di F1 Race Stars si adagia esageratamente sul proprio look fumettoso, col risultato di soffrire di un livello di dettaglio migliorabile e di effetti speciali troppo blandi e a volte veramente elementari (è il caso del disturbo prodotto dai palloncini o dalle interferenze elettromagnetiche).
I circuiti si ispirano vagamente a location reali ma restano anonimi, e scontrarsi con una testuggine romana sul tracciato italiano o passare tra due giganteschi lottatori di sumo non sortisce effetti scenografici degni di nota. I power-up che consistono in armi sono tutti delle anonime bolle di vario colore, un po' poco anche tenendo presente lo stile grafico minimalista. Altrettanto anonimo l'accompagnamento sonoro, fortunatamente regolabile dalle opzioni.
"Scendere in pista e gareggiare è molto facile e non richiede la conoscenza di particolari tecnicismi"
Le pecche di troppo a livello grafico tendono a passare in secondo piano a causa del ritmo di gioco, sempre abbastanza alto. Le corse, a prescindere dalla scelta di modalità, circuito o pilota, si svolgono in modo immancabilmente frenetico: la velocità di base delle macchine non è altissima ma si passa più tempo a sfruttare boost, KERS e spinte supplementari varie che a correre in condizioni normali, per cui la sensazione di velocità non ne risente.
In ogni momento c'è un KERS da caricare, un power-up da sparare o evitare, o una scorciatoia da individuare per recuperare posizioni. Il sistema è adeguato ma sacrifica troppo all'immediatezza e delega il risultato finale delle gare più al caso che a un qualche tipo di abilità. Spesso si finisce col non prestare attenzione al power-up utilizzato e lo si spara a casaccio tentando di non fare clamorosi errori di guida nel frattempo. Virtuosismi di guida esagerati non sarebbero stati opportuni, ma F1 Race Stars si sbilancia troppo dal lato opposto e trasforma la gara in una sorta di royal rumble a quattro ruote.
Se nel multiplayer la cosa non è un problema e anzi ben si presta alle classiche sfide chiassose tra amici, quando si gioca in singolo (o anche in multiplayer online, ma sempre fisicamente da soli) l'esperienza di gioco tende a essere troppo caotica. Manovre precise, come lo sfruttamento della scia delle altre vetture, non sono abbastanza efficaci per essere invogliati a tentarle: in F1 Race Stars i sorpassi non dipendono quasi mai da staccate al limite o abili manovre, ma dal power-up di cui si entra sempre in possesso nel giro di una manciata di secondi o dal taglio clamoroso di una sezione di pista.
"È disponibile sia una modalità split-screen in grado di supportare fino a quattro giocatori, che una online in grado di ospitarne fino a 12 con qualsiasi combinazione"
Parlando di multiplayer, è disponibile sia una modalità split-screen in grado di supportare fino a quattro giocatori, che una online in grado di ospitarne fino a 12 con qualsiasi combinazione, ad esempio tre gruppi di quattro giocatori in split-screen locale ma tutti online.
Tutto sommato F1 Race Stars non è male, ma si limita a fare un suo compitino proponendosi sin dall'inizio di non strafare. Il gioco non presenta lacune particolari ma neanche elementi positivi in grado di elevarlo nel genere, e il risultato è un titolo piuttosto generico che si mette nella scia della concorrenza senza riuscire a produrre lo spunto per superarla.
L'utilizzo della licenza ufficiale, motivi commerciali a parte, resta un mezzo mistero poco sfruttato che non incide in alcun modo sull'esperienza di gioco o sul suo appeal, viste le scarse apparizioni delle caricature dei piloti. Discretamente divertente, ma solo sul breve periodo.